«Plugo»
Moderatore: Cruscanti
«Plugo»
Mi sono imbattuto in questa parola, scoprendo che è l’adattamento dell’inglese plug.
Vedere per credere.
Il GRADIT lo data al 1958. Forse all’epoca si aveva l’orecchio un pochinino piú fine...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Brazilian dude
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
In Brasile è comune e è registrato plugue, usato nell'elettronica, non nella pesca, come si vede nel Treccani.
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domna charola
- Interventi: 1824
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Re: «Plugo»
Probabilmente l'orecchio si affinava anche perché non era martellato dai mezzi di comunicazione di massa, che tendono a cristallizzare la forma straniera e a renderla familiare.Marco1971 ha scritto: Forse all’epoca si aveva l’orecchio un pochinino piú fine...
Se penso alle mie due nonne, mi rendo conto di aver visto in atto il processo di sviluppo della lingua: quando compariva un termine straniero, lo adattavano automaticamente, basandosi sul suono piuttosto che sulla grafia, e più o meno tutti nel circondario concordavano e capivano di cosa si trattasse... un sacco di termini in passato si sono "italianizzati" in questo modo. Oggi invece che tutti possono apprendere il termine straniero sia nella versione scritta che parlata, e che ci viene inculcato come parola corrente, chi osa "storpiarlo" passa per ignorante e viene preso in giro... già il fatto che giri il concetto di "storpiare"un termine, la dice lunga...
Insomma, forse i nostri nonni avevano meno complessi di inferiorità e più consapevolezza dell'importanza della nostra lingua...
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