«Fact»

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Carnby
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«Fact»

Intervento di Carnby »

Sembra che nemmeno la parola fatto sia più di moda. Per ora limitato al caso di Chuck Norris, sta prendendo piede la mania di chiamare facts anche quelle che un tempo si chiamavano dicerie, fatti falsi ecc. No, non c'è solo Wikipedia, c'è anche un articolo della «Repubblica» e un bloggo.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Probabilmente non prenderà piede e rimarrà limitato a quell'àmbito (anche se non capisco che ci voglia a passare da facts a fatti...).
Comunque anche nell'articolo s'usa piú volte fatti e anche il libro nel titolo in copertina riporta fatti.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Andrea Russo ha scritto:Comunque anche nell'articolo s'usa piú volte fatti e anche il libro nel titolo in copertina riporta fatti.
Sì, ma la nuova edizione del libro ha una fascetta promozionale dove c'è scritto facts.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Io escluderei dicerie, perché 1) gli enunciati sono ironicamente presentati come veri; 2) fact non ha l'accezione di ‹false fact›.

Io lo tradurrei, semplicemente, con fatti. Ciò che crea difficoltà è, a mio avviso, l'accezione di ‹informazioni› (Merriam-Webster, 5) che ha l'inglese facts (cfr. drug facts, ‹bugiardino, foglietto illustrativo›).
Ozioso
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Intervento di Ozioso »

È veramente adoperabile in questo senso: a me suona male, ma ben potrebbe trattarsi di mera disabitudine ad accostare fatto al nome proprio di una persona.
Non pigra quies.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Fatti su Chuck Norris non andrebbe bene perché si presupporrebbe qualcosa di concreto, e nemmeno dicerie perché una diceria è una "cosa che si dice" che protrebbe essere vera o falsa, qui invece siamo più nell'ambito della gogliarderia vera e propria, insomma si tratta di s*** su Chuck Norris inventate tanto per esser comici. Essendo fra l'altro il personaggio inglese, non vedo tutta questa necessità di tradurre.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

PersOnLine ha scritto:Essendo fra l'altro il personaggio inglese, non vedo tutta questa necessità di tradurre.
Anglofono, non inglese (è statunitense). :) Potrei essere d'accordo se fosse sempre scritto «Chuck Norris facts���», come se si trattasse di un'espressione fissa, ma su quella fascetta c'era proprio scritto «i facts su Chuck Norris» o qualcosa del genere, senza neanche l'uso del corsivo.
Ozioso
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Intervento di Ozioso »

PersOnLine ha scritto:Fatti su Chuck Norris non andrebbe bene perché si presupporrebbe qualcosa di concreto, e nemmeno dicerie perché una diceria è una "cosa che si dice" che protrebbe essere vera o falsa, qui invece siamo più nell'ambito della gogliarderia vera e propria, insomma si tratta di s*** su Chuck Norris inventate tanto per esser comici. Essendo fra l'altro il personaggio inglese, non vedo tutta questa necessità di tradurre.
Se si fosse voluto rimarcare la natura fittizia di tali affermazioni, si sarebbe potuto usare fattoide, ad esempio già lemmatizzato nel Gabrielli come segue:

fattoide [fat-tòi-de] s.m. Notizia completamente priva di fondamento, diffusa dai mezzi di informazione, tanto da apparire vera

Tuttavia, in questo caso concordo con Ferdinand quando dice che gli enunciati sono ironicamente presentati come veri in quanto sono formulate senza condizioni né dubbi. L'essere spacciati per fatti è —secondo me— parte integrante del gioco.

Passando all'accettabilità di fatto, dopo aver consultato i dizionari piú approfonditamente, il Devoto-Oli mi ricorda:

2. Quanto è di pertinenza diretta ed esclusiva di una persona, di una famiglia, di un ente...

Azzardo dunque un fatti di [nome del personaggio bersaglio dello scherzo].
Non pigra quies.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

La dicitura fatti su Chuck Norris è anche abbastanza utilizzata in contesti scherzo-gogliardici, in uno semiserio, però, come la copertina di un libro, utilizzerei di più un gioco di parole, come "Sfatti su Chuck Norris" (con tanto di esse corsiva o di un carattere diverso).
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sfatti su Chuck Norris sarebbe stato semplice, efficace, comprensibile. Ma già m'immagino lo pseudo-contrargomento a favore dell'anglismo: in Rete li conoscono cosí, poi la gente non sa di cosa parliamo, ecc. :roll:
domna charola
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Intervento di domna charola »

E' anche che "sfatto" ha già un significato corrente, e anche uno gergale...

A me viene in mente il concetto: C.N. res gestae, cioè Atti, azioni di C.N., ma a quel punto è più chiaro "fatti" che è il termine già usato.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

domna charola ha scritto:E' anche che "sfatto" ha già un significato corrente, e anche uno gergale...
Ma è proprio lì il gioco di parole: qui la controargomentazione cadrebbe. Credo che fact debba la sua "pregnanza" all'assonanza con fuck, nel nostro caso, invece, sfatti, nella sua risemantizzazione, trarrebbe forza dalla vicinanza di sfatto nel senso di fumato (cioè 'colui che si è fumato dell'erba').
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

PersOnLine ha scritto:Credo che fact debba la sua "pregnanza" all'assonanza con fuck
Mh, sinceramente ne dubito. L’«assonanza» [in fact (:wink:), una consonanza] si riduce a [f] & [k]… eppure non mi pare che parole come facsimile, fiction o fox* abbiano la stessa «pregnanza» d’un fuck. :)

* Quest’ultima in particolare, come può vedere/sentire, “assomiglia” a fuck esattamente tanto quanto fact: /ˈfækt/ ~ /ˈfɐk/ (o /ˈfʌk/); /ˈfɒks/ ~ /ˈfɐk/.
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