Alcune considerazioni personali sull'uso di
mandatory e "mandatorio".
La mia opinione, per quello che può valere, è che
mandatory, inizialmente confinato nei Paesi anglosassoni all'àmbito legale, abbia cominciato recentemente ad essere impiegato, a indicare una condizione ineludibile, anche in altri campi, soprattutto quello medico-scientifico e informatico. Questa sua diffusione ha comportato un'attenuazione del senso originale di "obbligatorio per legge", "imposto da una norma", per acquisire quello di "imprescindibile, fondamentale, fortemente raccomandato" – es. pescato nella Rete:
«Mandatory software update to restore GPS signal: A mandatory software update is available for some TomTom models.»: nessuno credo verrebbe punito se omettesse di effettuare l'aggiornamento del navigatore, che è semplicemente "necessario" per riattivare una funzione compromessa.
La pigrizia dei traduttori nostrani (e non solo nostrani) ha fatto il resto, permettendo che il termine, italianizzato solo nella sua desinenza, venisse impiegato con lo stesso senso anche in italiano.
Esiste la locuzione
mandatory vaccinations: in questo caso, la locuzione equivalente "vaccinazioni obbligatorie", consolidata nell'uso italiano, ci ha risparmiato finora che diventassero "mandatorie". In ambito informatico, esiste il
Mandatory Access Control: qui, qualche anima pia ha pensato di trasformarlo in un "controllo d'accesso
vincolato".