Il filone dello sfogo: quali pronunce non sopportate punto?

Spazio di discussione su questioni di fonetica, fonologia e ortoepia

Moderatore: Cruscanti

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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Noto con piacere 8) di usare abitualmente alcune delle 'insopportabili' pronunce nordiche, a partire dalla velarizzazione della -m- davanti a -p-
e -b-, con conseguente leggera nasalizzazione della vocale precedente (tipica delle parlate liguri).
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Sulle s/z dolci o aspre (per non parlare delle e/o aperte o chiuse) sono il primo a confondermi... ma trovo molto fastidiosi *tran/z/ito, *mu/z/ulmano, *ri/z/alire / *tra/z/alire, *ri/z/alto e *ri/z/entire, *pro/z/eguire e *pre/z/upporre, sentiti talvolta anche alla RAI.
Perciò (in quanto più "sensibile") elencherò alcuni errori frequenti riguardanti gli accenti tonici, anch'essi spesso uditi in radio e TV a diffusione nazionale:
- Nessuno (nessuno!!) dice io valùto, sopravvalùto e sottovalùto, ma sempre *io vàluto ecc. (unica eccezione una giornalista del GR RAI, credo)
- Idem per evapóra rispetto ad *evàpora
- Quasi sempre *Tanzània al posto del corretto Tanzanìa
- Quasi sempre *Himalàya al posto del corretto Himàlaya
- Mi pare che nessuno pronunci correttamente Caraìbi (sempre *Caràibi)
- *Ìstanbul (anziché Istànbul)
- *Arkànsas (prn. ingiustificata, visto che in ingl. è [ˈɑrkənsɔː])
- *Scandìnavo è già stato fatto notare in precedenza

Siccome la maggior parte degli ascoltatori e telespettatori ignora quale sia la giusta pronuncia (specie dei termini geografici), nessuno ci fa caso e la forma errata finirà, consolidata dall'uso, per essere ritenuta corretta.

Mi ricordo che all'Università c'erano professori che dicevano sèpara e si invàgina. Un altro (che evidentemente qualcosa di dizione sapeva) per non pronunciare *di/z/egno (come si usa al Nord) diceva invece dissegno.

Fra i forestierismi, la parola management viene pronunciata di solito erroneamente */maˈnaʤmənt/, anziché /ˈmanijmənt/.
Ultima modifica di Zabob in data sab, 11 ago 2012 15:02, modificato 2 volte in totale.
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Aggiungo vèrde, vèrgine e arrivedèrci; alzare e calzare pronunciati con la 'z' sonora.

E ancora: Sankt Moritz pronunciato "Sen(t) Mòriz" e San Sebastián pronunciato "San Sebàstian" (quasi sempre, anche in radio e TV); Porsche pronunciato /'pɔrʃ/; Michael e Richard pronunciati "Màicol" e "Rìciard" anche quando a portare tali nomi sono dei tedeschi; e così sobbalzo quando sento Johann pronunciato "Giòan".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

La mia pronuncia è una neutra moderna molto imperfetta, che contiene molti degli errori da alcuni definiti "insopportabili".
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

Zabob ha scritto:Aggiungo vèrde, vèrgine e arrivedèrci; alzare e calzare pronunciati con la 'z' sonora.
A giudicare dalla Sua immagine, suppongo che Lei sia ligure. In effetti, pronunce come *fèrmo, *vèrde, *vèrgine sono tra le pochissime del vostro accento che trovo proprio brutt(in)e. :D
SinoItaliano ha scritto:La mia pronuncia è una neutra moderna molto imperfetta, che contiene molti degli errori da alcuni definiti "insopportabili".
Ovvía, Lei non era romano? Meglio: un romano che s’interessa d’ortoepia. La Sua pronuncia non può esser poi cosí terribile… Anche se devo ammettere che dòpo, orgòglio, pòsto, pran/ʦ/o, sarébbe, sògno, trènta &c non mi piacciono granché. :)
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Souchou-sama ha scritto:
Zabob ha scritto:Aggiungo vèrde, vèrgine e arrivedèrci; alzare e calzare pronunciati con la 'z' sonora.
A giudicare dalla Sua immagine, suppongo che Lei sia ligure. In effetti, pronunce come *fèrmo, *vèrde, *vèrgine sono tra le pochissime del vostro accento che trovo proprio brutt(in)e. :D
La maggior parte dei liguri ha quella pronuncia, perché le e accentate seguite da r+consonante sono aperte. Però esistono dialetti in cui la e è chiusa e tale pronuncia viene mantenuta anche parlando italiano.
Bue
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Intervento di Bue »

Io personalmente rabbrividisco ai "qualsiazi", "prozeguire".... ho sentito anche piu` di una volta un terrificante "stazera". Per questo posso capire che cosa prova chi mi sente dire "dizegno" e "prezentimento"...
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Souchou-sama ha scritto:Ovvía, Lei non era romano? Meglio: un romano che s’interessa d’ortoepia. La Sua pronuncia non può esser poi cosí terribile… Anche se devo ammettere che dòpo, orgòglio, pòsto, pran/ʦ/o, sarébbe, sògno, trènta &c non mi piacciono granché. :)
Ha centrato in pieno, tranne per il fatto che pronuncio orgóglio, pran/dz/o e sógno (ma sònno). :D

E tra gli «errori» che commetto anche io, aggiungerei: centésimi, Cèsare, quattòrdici ecc.

E quelli che invece non commetto: spóso, Bològna, nòme, bisògno ecc.

Probabilmente Roma è la città piú disomogenea d'Italia per quanto riguarda la pronuncia degli abitanti, e non sto parlando di persone venute da fuori, ma di persone che pur nate e cresciute a Roma hanno pronunce diverse tra loro. Probabilmente dipende anche dall'origine di provenienza della famiglia o delle maestre delle elementari.
Per influenza della scuola e del prestigio della pronuncia settentrionale, oggi molti giovani romani tendono a pronunciare molte s intervocaliche sonore e molte z iniziali sonore.
Cosí come molte o tradizionalmente aperte (vedasi sopra) si sono chiuse (ma non per tutti :)), mentre quella di spóso s'è aperta, avvicinandosi cosí al neutro.
Alcuni pronunciano le s e le z sorde nella parlata informale (perché la pronuncia sorda è avvertita come «romanesca») e sonore nella parlata formale (perché la pronuncia sonora è avvertita come italiano neutro...)
E chissà perché io pronuncio la maggior parte delle s sonore, ma dico filo/s/ofo con la s sorda.
E dico pre/z/entare ma ripre/s/entare. :oops:

Credo di aver bisogno di un corso d'ortoepia...

P.S. Mi scusi se la rispondo con tanto ritardo, mi sono accorto solo adesso della sua risposta con mia citazione.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
domna charola
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Intervento di domna charola »

Al corso di dizione, l'insegnante diceva che per le vocali i romani sono "madre-lingua", salvo poi prendere bonariamente in giro l'allieva romana per lo spreco di consonanti... però in effetti, ci batteva tutti su aperto/chiuso.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

SinoItaliano ha scritto:quattòrdici
No, quattòrdici no... :cry:
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

domna charola ha scritto:Al corso di dizione, l'insegnante diceva che per le vocali i romani sono "madre-lingua", salvo poi prendere bonariamente in giro l'allieva romana per lo spreco di consonanti... però in effetti, ci batteva tutti su aperto/chiuso.
Diciamo di sí, che azzecchiamo le vocali aperte o chiuse nel 90% dei casi, con alcune eccezioni di cui ho riportato qualche esempio sopra.*
Da questo punto di vista, un po' tutta l'Italia centrale è avvantaggiata.
Mentre settentrionali e meridionali ci fanno stranire con le vocali. :D

*Ma come vede, non in tutti i casi, e spero che non stia troppo antipatico ad Andrea Russo per la mia pronuncia di quattòrdici :D
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Andrea Russo
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Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

Dicevo soltanto che è stata un'amara sorpresa (per me) scoprire che anche a Roma si dice quattòrdici, ecc.

P.S. L'antipatia si basa su ben altri elementi. :wink:
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Intervento di Infarinato »

Andrea Russo ha scritto:Dicevo soltanto che è stata un'amara sorpresa (per me) scoprire che anche a Roma si dice quattòrdici, ecc.
…Ma non dovrebbe essere [una sorpresa]: DiPI. ;)
Bue
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Intervento di Bue »

Andrea Russo ha scritto:Dicevo soltanto che è stata un'amara sorpresa (per me) scoprire che anche a Roma si dice quattòrdici, ecc.
Si dice anche diéci, se non erro.
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