Inserito nella frase da tradurre, si ha:Il Battaglia ha scritto:Finiènte (part. pres. di finire), agg. (anche finènte). Che finisce o sta per finire (un periodo di tempo).
Ottimo, II-109: Il nuovo pellegrino, ...al quale pare avere poco camminato il dí ed avere a fare lungo viaggio, e ode lunge sonare alcuna campana a compieta fino allora del finente dí, è punto di cura e di sollecitudine.
Carducci, II-15-48: Di tali ballate non mancano esempi nelle rime del XIII finiente e del XIV incominciante: abondano, anche con la rima al mezzo, nella metà e su la fine del XIV.
– Che giunge al termine, al compimento (un fatto, un lavoro); che sta per esaurirsi (un fenomeno).
Carducci, III-17-239: Ciò che d’un fatto umano, anche fuggente, anche efimero, anche finiente, un ingegno superiore ha notato e fermato con l’intendimento del bene e con l’arte del vero, rimane acquistato in eterno al patrimonio morale ed estetico del genere umano.
2. Che ha una determinata desinenza (un vocabolo); che termina in un dato modo (uno scritto, un discorso, un componimento letterario).
[Esempi di Bembo, Salvini, Manni e Carducci.]
3. Ant. Con valore di prep.: fino.
[Esempio di Iacopone.]
Infatti avevano preso l’abitudine di andare per monti e per valli, come caprioli, nel massiccio alpino, che all’epoca godeva dell’estremo calore della finiente interglaciazione e che permetteva la libera circolazione di valle in valle per creste oltrepassanti i 3000 metri di quota.
Qualcuno di voi è rimasto squassato, o non pare anche a voi, come a me, che si potrebbe riportare in auge quest’aggettivo, che fa da contrappeso a incipiente?