[LIJ] «Belin»

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Carnby
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[LIJ] «Belin»

Intervento di Carnby »

C'è qualche «ligurista» che mi sa dire qualcosa in più su questa parola e intercalare tipicamente genovese (e ligure)? La pagina di Wikipedia sull'etimologia è piena di ricostruzioni fantasiose (e l'ho segnalata per questo): potete segnalarmi qualche testo dialettologico più attendibile?
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Alle ipotesi presentate da Wikipedia si può aggiungere: diminutivo (-in) da belu "bello", proposta di E. Azaretti in L'evoluzione dei dialetti liguri. Insomma corrisponderebbe, ma con tutt'altro significato, al bellino dei toscani :D . Il termine, curiosamente, è attestato in epoca abbastanza recente in Liguria e la più antica attestazione dovrebbe essere nel dialetto di Asti. Purtroppo non ho a disposizione tutti i miei sacri testi e vado un po' a memoria. Non è detto, quindi, che sia il termine più antico per indicare il pene. Anzi, alcune denominazioni liguri dell'oloturia (câsu mæn, letteralmente "cazzo marino"; nel mio dialetto belìn de mà), inducono a pensare che câsu non fosse estraneo al lessico ligure e che, forse, era antecedente a belìn.
A proposito del nostro termine, ricordo che, più di trent'anni fa, io e un mio amico eravamo in treno in Toscana e parlavamo nel nostro dialetto. Ad un certo punto una signora toscana disse: - Non intesi nulla di quello che avete detto, ma cos'è codesto belìn che dite spesso? Immaginatevi l'imbarazzo mio e del mio amico nel darle la spiegazione :D .
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Posso solo aggiungere che il termine era noto anche a Rabelais (cfr. Gargantua, cap. XXII, e altrove) e che, tra i vari mascheramenti eufemistici, oltre a belan e belandi ho ascoltato con le mie orecchie il "latineggiante" beliciter, che mi ha sempre fatto molto ridere.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Dovrebbe essere questo: au beliné (au couillonné).
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u merlu rucà
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Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

In Etymologisches Wörterbuch zu Rabelais (Gargantua) di Kurt Baldinger si trovano
Belinage “acte charnel”
Beliner “faire l’amour”
Entrambi i termini sono ricondotti al medio nederlandese BELLE “campana” (cfr. inglese bell), come bélier “montone”. Mi sembra evidente che sia il sostantivo che il verbo derivino da bélier, o meglio dalla forma antico-francese belin, e non penso che sia difficile capire il perché. :wink:
Non saprei, però, se il ligure belìn, e derivati, possano essere accostati a queste voci. Il campo semantico non sarebbe di impedimento.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

La mia informazione l'avevo ricavata da una nota a piè di pagina del Gargantua e Pantagruele a cura di Mario Bonfantini (Einaudi). Bonfantini fa risalire un belinato del testo alla "parola dialettale genovese belìn, ben nota a Rabelais", senza prendere in considerazione altre possibilità.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Animo Grato ha scritto:La mia informazione l'avevo ricavata da una nota a piè di pagina del Gargantua e Pantagruele a cura di Mario Bonfantini (Einaudi). Bonfantini fa risalire un belinato del testo alla "parola dialettale genovese belìn, ben nota a Rabelais", senza prendere in considerazione altre possibilità.
Sarei curioso di sapere quali elementi concreti ha Bonfantini per dire che "era ben nota", dato che non ci sono attestazioni prima dell'ottocento in genovese se non ricordo male.
cambrilenc
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Intervento di cambrilenc »

merlu, concordo con te: propabilmente hai ragione ad essere scettico.

Ma bisogna anche ricordare che Rabelais conosceva un muggio di lingue, attestate per scritto o meno: ad esempio è stato fra i primi a scrivere in euskera:

http://basquepoetry.net/?i=poemak-fr&b=gehi4
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