Il malcostume, come sappiamo, è poi dilagato senza freno nelle aziende italiane…L'età dell'oro prosegue per circa una decina d'anni poi, con l'avvento progressivo del marketing, dei grossi budget e delle agenzie internazionali, l'ansia legittima di fare gli americani comincia a prendere alla gola i pubblicitari italiani. I disegnatori diventano art director, i dotati per scrivere copywriter, nascono gli account, i supervisor, i media men… chi si chiama Michele vuole chiamarsi Mike, Giovanni diventa John. Sprovincializzarsi, internazionalizzarsi: questa è l'aspirazione collettiva che travolge i membri della pubblicità italiana, anche perché le grandi agenzie acquistano ben presto una posizione leader assoluta nel mercato.
Alcuni sorpresi a pronunciare ancora la parola réclame invece di advertising rischiano il licenziamento e la ghettizzazione a vita.
Carosello e il Morbus Anglicus
Moderatore: Cruscanti
Carosello e il Morbus Anglicus
Nell'interessante e divertente Tutto il meglio di Carosello (Einaudi, libro più DVD) c'è uno scritto di Armando Testa, di cui riporto una parte.
Grazie di questa testimonianza, Daniele. In un suo articolo, non ricordo piú quale, Arrigo Castellani diceva che un giorno diventerà normale adoperare parole inglesi. Oggi è proprio cosí, a tal punto che il De Rienzo considera «molto brutto» il termine computiere (e io mi domando allora se brutti non dovrebbero considerarsi anche ragioniere e arciere; non suona meglio archer?): dobbiamo dedurne che computer è «bello»? Di là dal fatto che il bello e il brutto sono concetti del tutto estranei alla linguistica, io mi preoccuperei molto per chi parla di sciovinismo quando si esprime il rifiuto di accogliere forestierismi senza senso. Ma l’abitudine ottunde le facoltà mentali dei piú...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Infatti questo è un giudizio che mi sarei aspettato dall'uomo della strada, abituato a sentire e vedere scritto computer, non certo da un linguista. Ma ho smesso di sorprendermi per le uscite del De Rienzo.Marco1971 ha scritto: Grazie di questa testimonianza, Daniele. In un suo articolo, non ricordo piú quale, Arrigo Castellani diceva che un giorno diventerà normale adoperare parole inglesi. Oggi è proprio cosí, a tal punto che il De Rienzo considera «molto brutto» il termine computiere...

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
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A proposito di Carosello e morbus anglicus:
Sapete che sta per ricominciare Carosello? e sapete come si chiamerà nella sua nuova incarnazione, sì?
Carosello Reloaded
Sapete che sta per ricominciare Carosello? e sapete come si chiamerà nella sua nuova incarnazione, sì?
Carosello Reloaded

Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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