Io aggiungerei di consultare piú vocabolari. Se, per esempio, tre dizionari su cinque concordano, la... verità ("vera") risiede nei tre.Marco1971 ha scritto:Morale della favola: non prendere mai per verità quel che si legge nei vocabolari...

Moderatore: Cruscanti
Io aggiungerei di consultare piú vocabolari. Se, per esempio, tre dizionari su cinque concordano, la... verità ("vera") risiede nei tre.Marco1971 ha scritto:Morale della favola: non prendere mai per verità quel che si legge nei vocabolari...
Che ne pensate? Se l'alternativa è una sola e opposta, in effetti mi sembra superflua quell'aggiunta, che però può considerarsi una sorta di rafforzativo: «vieni [o no]?»; «mi devi dire se vieni [oppure no]».«Bisogna decidere se agire o meno»: il se contiene già il dubbio fra il sì e il no. Quindi limitarsi alla forma: «Bisogna decidere se agire».
Io sono del parere che questa "logica stringente" possa applicarsi con maggior successo ad altri campi che non [pleonastico] alla sintassi. Mi ricorda lo stupore degl'inglesi che, al cospetto della magnificenza della nostra lingua sonora e bellissima, cavillano sulla presunta illogicità di frasi come non è venuto nessuno ("Ma se non esserej vinuti nisuni vol diri che qualcuni è vinuti, nou?").Zabob ha scritto:... quest'affermazione (paragrafo "Suggerimenti"), che mi sembra non faccia una grinza, almeno dal punto di vista logico [...] Che ne pensate? Se l'alternativa è una sola e opposta, in effetti mi sembra superflua quell'aggiunta, che però può considerarsi una sorta di rafforzativo
Deve aver parlato con gli inglesi sbagliati, visto che la doppia negazione è propria anche di altre lingue — e gli albionici pure, nel linguaggio piú informale, ne fanno uso.Animo Grato ha scritto:Mi ricorda lo stupore degl'inglesi che, al cospetto della magnificenza della nostra lingua sonora e bellissima, cavillano sulla presunta illogicità di frasi come non è venuto nessuno
Ma Amleto non esprime il suo dubbio con il se! Se la sua frase fosse espressa così: «Mi chiedo se essere anziché no sia il problema», il pleonasmo emergerebbe.Ferdinand Bardamu ha scritto:Mah, a me non sembra molto sensata, altrimenti dovremmo bacchettare anche Amleto quando si chiede se essere… o no.
Senz’altro. La giustificazione, poi, non ha alcun senso: semmai, era giusto dire che è un uso informale (si veda qui).Zabob ha scritto:Anche il precedente lo è, e rientra fra le nostre regole fantasma (n° 19):
a) «Cosa pensa del decreto? Cosa è un nome comune. Meglio, quindi: Che cosa pensa del decreto? Oppure: Che pensa del decreto?»
Lasciando perdere l’incoerenza col divieto che ha riportato su (almeno avessero riletto), forse la perentorietà del tono qui non vuole affermare una regola universale, ma particolare, rivolta solo ai giornalisti del Sole 24 Ore. In caso contrario, sarebbe indubbiamente una regola fantasma. Mi sa che in quel documento ce ne sono parecchie…Zabob ha scritto:Da notare che, al paragrafo "Maiuscole", il compilatore scrive:
b) La maiuscola va di rigore dopo i due punti e aperte le virgolette (...) oltre che dopo il punto interrogativo e i punti esclamativi (Es.: Cosa è successo? Non lo so).
Quella evidenziata in rosso è la nostra regola fantasma n° 15; la domanda in blu, inoltre, vìola il suggerimento fantasma a), dato poche pagine dopo.
È la stessa giustificazione che viene data dagl'insegnanti d'italiano: se non ricordo male la prof. di lettere che ho avuto al liceo diceva proprio così: cosa è un sostantivo, quindi non si può usare come pron. interrogativo.Ferdinand Bardamu ha scritto:Senz’altro. La giustificazione, poi, non ha alcun senso...Zabob ha scritto:Anche il precedente lo è, e rientra fra le nostre regole fantasma (n° 19):
a) «Cosa pensa del decreto? Cosa è un nome comune. Meglio, quindi: Che cosa pensa del decreto? Oppure: Che pensa del decreto?»
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