«Homebrewing»

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Moderatore: Cruscanti

domna charola
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Intervento di domna charola »

Razzolando in rete con "domozimurgia", mi è saltato fuori un vecchio foro, in cui nel lontano 2003 un gruppo di appassionati birrificatori domestici discutevano l'argomento, cercando un traducente italiano e rimanendo perplessi sulla soluzione "brico-birraio" perché non risolve il problema del termine straniero.
Alla fine sembravano abbastanza convinti da domo-birraio... e pensare che mi sembrava un'idea innovativa...

http://it.hobby.birra.narkive.com/93dTvk44/domobirra
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Rimango un po’ perplesso di fronte a questi traducenti. Mi sembra che Freelancer e Souchou abbiano ragione: perché scervellarsi quando la soluzione piú semplice — cioè una serie del genere: birra fatta in casa, fare la birra in casa, birraio casalingo, birrificio casalingo — è anche la migliore? Domobirraio e bricobirraio sono stravaganze che non hanno molte possibilità d’attecchire.
Avatara utente
Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Ferdinand Bardamu ha scritto:[...]perché scervellarsi [...]
Perché, come si è detto in questa sede prima che Ferdinand Bardamu (e anche molti altri) arrivasero - ma i messaggi sono reperibili negli archivi - tentare di fare onomaturgia è divertente, ma per farla con tutti i crismi affinché le proposte attecchiscano (e anche in questo caso in percentuale ridottissima) occorrono competenze linguistiche come quelle possedute da Bruno Migliorini, onomaturgo per eccellenza. Per il resto, si tratta di tentativi dilettanteschi che lasciano il tempo che trovano. Scusate la franchezza.
domna charola
Interventi: 1633
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

La quantità di proposte linguitiche oscene che oltre ad attecchire hanno infestato il parlar corrente, solo grazie a un'abile scelta pubblictaria o all'opera di banali pennivendoli, sembrano smentire tutto ciò... :roll:

Voglio dire, in trincea occorre adeguarsi anche al modo di combattere del nemico, per resistere efficacemente.
Vincono maggiormente i termini simpatici e che colpiscono la fantasia, che non quelli formalmente corretti.
Quindi, se si trova qualcosa che non gridi vendetta, e che possa piacere anche a chi lo userà, forse si ha qualche speranza in più di non soccombere all'impronunciabile "homebrewing".

Poi, chiaro che va benissimo "birra fatta in casa", ma se il nemico si ostina a pretendere un solo termine sintetico, meglio assecondarlo che battere in ritirata.

Un'ultima considerazione: in rete la domozimurgia è spiegata come "arte di lavorare con le fermentazioni". Non ho trovato una fonta soddisfacente, però se l'etimologia fosse questa, finirebbe per comprendere anche il pane e un sacco di altre cose che fermentano, e non solo la birrificazione.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Freelancer ha scritto:Perché, come si è detto in questa sede prima che Ferdinand Bardamu (e anche molti altri) arrivasero…
Ho riletto molti vecchi filoni sui traducenti in cui interveniva anche Lei, perciò la Sua opinione al riguardo mi è nota. E la condivido. :)
Avatara utente
Carnby
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Intervento di Carnby »

Si può certo criticare domozimurgia e simili, ma quando leggo «birra homebrewed» mi viene spontaneo di fare qualcosa per salvaguardare la mia lingua.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Dalla descrizione di quel sito, non sono i traducenti che mancano (infilati alla bell’e meglio dopo l’anglicismo), ma il buon senso. Non capisco cos’aggiunga birra homebrewed a birra fatta in casa
domna charola
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Intervento di domna charola »

Che si fa più fatica a pronunciarla e quindi ci si sente più colti... :roll:
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