Varietà dell'italiano

Spazio di discussione su questioni che non rientrano nelle altre categorie, o che ne coinvolgono piú d’una

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Stephanus
Interventi: 27
Iscritto in data: mer, 05 nov 2008 21:12

Varietà dell'italiano

Intervento di Stephanus »

In riferimento alle diverse varietà dell'italiano, ho sentito usare i termini standard, neostandard, substandard e chissà quanti altri ne esisteranno...
Ho fatto una ricerca veloce e sommaria sia su questo forum che su google, ma non sono ancora riuscito a trovare una spiegazione semplice (almeno per me) di questi termini.
Se qualcuno può chiarirmi le idee, lo ringrazio già da ora.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

A parte l’orridezza di questa terminologia, neostandard è spiegato qui.

Italiano standard, o meglio, italiano normale è quello «senz’aggettivi», l’unica varietà di lingua riconosciuta come il modello nazionale. Substandard è tutto quello che si discosta da quel modello.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Riapro il filone per chiedere ulteriori lumi. In una discussione con amici sulla frase "Temo che hai ragione" mi viene indicata questa pagina, dove la frase viene elencata tra gli usi facoltativi del congiuntivo (punto 4:3). Possibile? Si può affermare che la frase "Credo che hai ragione" è corretta? Questa storia della "Ristandrizzazione" mi inquieta un poco…
http://www.maldura.unipd.it/romanistica ... ntivo.html

AGGIORNAMENTO
Ah, in effetti leggo poco più sopra (punto 2:3) un elenco di verbi per i quali viene indicato come obbligatorio l'uso del congiuntivo, e anche se i verbi di timore non sono esplicitamente citati, credo che "Temo che…" apparetenga a questa categoria…
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5078
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Qui può trovare informazioni.
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Mille grazie. In effetti il mio dubbio riguardava più che altro il verbo temere, ma dopo alcune ricerche fatte mi par di capire che esso ricada nella categoria dei verbi che richiedono senza dubbio il congiuntivo: "Temo che si sia perso".
"Reggono il congiuntivo i verbi che esprimono "una volizione (ordine, preghiera, permesso), un'aspettativa (desiderio, timore, sospetto)", Accademia della Crusca, qui, (ma anche Serianni mi sembra dica la stessa cosa).
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5078
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Di nulla. :) Personalmente, farei fatica ad accettare una frase come «temo che hai ragione» anche in un contesto colloquiale.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 9 ospiti