Freelancer ha scritto:… chi invece pensa che se un forestierismo è entrato nell'uso da cinquanta anni e passa e viene usato senza pensarci due volte, e pronunciato senza problemi, dal 99,99% dei parlanti (come ritiene Devoto), allora lo si può definire parola italiana. Più semplice di così!
Ora rischio di riaprire una polemica vecchia d’anni, e se tocco argomenti già trattati e ritrattati mi prenderò la mia meritata dose di vaffa senza batter ciglio. Però non mi sembra cosí pacifico che una parola come
sport possa essere considerata italiana. Se cosí fosse la sua struttura si dovrebbe trovare anche in parole del fondo ereditario, per lo meno come variante possibile in certi contesti, come, ad esempio, il troncamento sintattico degl’infiniti; eppure non si può dire *
part per
parte o *
calm per
calmo.
D’accordo, molti parlanti, specialmente i piú giovani e i piú istruiti, non hanno problemi a pronunciare
film o
sport e, ovviamente, li usano frequentemente e senza pensarci due volte. Ma basta questo a rendere italiane queste parole? Mi spiego meglio: quanti criteri ci sono per valutare l’italianità di una parola? Un esame della sua struttura non è sufficiente? Lo chiedo seriamente.