Etimologia di «terrone»

Spazio di discussione dedicato alla storia della lingua italiana, alla sua evoluzione e a questioni etimologiche

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Scilens
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Intervento di Scilens »

Davvero interessante!
Come vi considerate? E i vostri vecchi come si consideravano?
Non sentite simili i toscani e nemmeno i romagnoli, ma dovrete pur avere le vostre storie di paese: a che sono legate? Nel medioevo per chi avete parteggiato? Non ci sono aggregazioni di comuni? Che dialetto parlate?

Forse è troppa curiosità, risponda per quel che può, come si sente.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Carnby
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valerio_vanni ha scritto:quale sarebbe l'alternativa?
«Di razza umana» ALBERT EINSTEIN.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

A proposito di polentone e della sua contrapposizione a terrone riporto alcuni stralci tratti dal DELI (I ed., 1985), sotto la voce polentone.
[polentone:] 'mangiatore di polenta', epiteto spregiativo o scherzoso dato dagli abitanti dell'Italia meridionale a quelli dell'Italia settentrionale (Appendice al "Dizionario Moderno", B. Migliorini, 1942).
Per la contrapposizione a terrone, nell'edizione del 1950 della stessa Appendice si legge:
Nei disagi del secondo dopoguerra si sono fatte più vive, ed estese a tutti i ceti, le polemiche fra Polentoni e Terroni!
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

La località è Marradi, in provincia di Firenze ma sul lato est dell'appennino.
Lo inserisco nel profilo, così quando scrivo "qui si sente X" la cosa è meglio circostanziata.
Scilens ha scritto:Davvero interessante!
Come vi considerate? E i vostri vecchi come si consideravano?
Non so se ci sia stato un cambiamento, i nostri vecchi non ci sono più e non posso chiederglielo.
Ma mi sa che la sostanza non sia cambiata: ufficialmente ci si considera toscani. Le scritte sui documenti fanno la differenza, così come una volta la facevano le targhe (io, modestamente, sono stato targato FI G0 ;-) ).

Ma si sentono, come dicevo, delle prese di distanza anche in quel senso.
Una è quella della terza persona plurale "i toscani dicono, i toscani fanno; i romagnoli dicono, i romagnoli fanno". Dire "noi romagnoli" è totalmente fuori discussione, ma "noi toscani" viene poco spontanea.

Supponiamo che ci sia stata della gente che bussava alle porte per proporre vendite (o truffe ;-) ).
"Che gente era?"
Risposte possibili, da parte di chi ha aperto e li ha sentiti parlare, "Erano dei toscani" "Erano dei romagnoli", in entrambi i casi con un sottinteso "erano della gente di via".

L'italiano regionale è un ibrido tra i due. E' difficile parlare di un italiano della Romagna quando ci sono le aperture vocaliche tipiche della Toscana, le zeta affricate, le esse più avanzate. Così come diventa difficile fare il contrario, in assenza di gorgia e lenizione, con le esse intervocaliche sonore a parte i composti, e un raddoppiamento fonosintattico quasi assente.

Lo stesso vale per il lessico: ci sono parole tipicamente toscane (cencio, acquaio, asciughino) accanto ad altre tipicamente romagnole (l'esclamazione "ció", l'aggettivo "invornito").

La gente è convinta di parlare "neutro" (meglio sia dei toscani che dei romagnoli), ma quello vale per tutti gli abitanti d'italia e quindi non conta ;-)

Un ibrido è un ibrido, è una forzatura volerlo classificare in una delle due componenti.
Ma si vive bene uguale, non ho mai visto gente col dramma della crisi d'identità regionale. Uno si sente di Marradi, tanto basta.
Sei toscano o romagnolo? Toscano. Poi se parlerò dei toscani come altro da me, pace ;-)

Poi l'ibridazione può anche comportare vantaggi: i ristoranti ne fanno un punto di forza, dicendo "vi diamo il meglio di entrambe le cucine".
Scilens ha scritto:Non sentite simili i toscani e nemmeno i romagnoli, ma dovrete pur avere le vostre storie di paese: a che sono legate? Nel medioevo per chi avete parteggiato? Non ci sono aggregazioni di comuni? Che dialetto parlate?
Le storie di paese sono legate... al paese :-)
Da circa il 1500 il paese è sempre stato sotto Firenze, ma la collocazione geografica rende agevoli i contatti con la Romagna.

Il dialetto parlato [1] è di tipo romagnolo, ma anch'esso differisce parecchio dalle varianti della pianura perché risente dell'influsso toscano.
Ha scarsità di vocali e di dittonghi, ha alcune geminazioni che in Romagna non si sentono, riduzione o rottura delle sequenze consonantiche, e anche qualche esse intervocalica sorda. Per non parlare del lessico, ovviamente.

[1] Ma di fatto non è parlato dalla gente con meno di 50 anni.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Largu de farina e strentu de brenu.
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Esaustivi, sia il messaggio che il rimando.
In definitiva siete toscani con lessico prevalentemente toscano con una pronuncia prevalentemente romagnola che fa un effetto di romagnolo ad un toscano e un effetto di toscano ad un romagnolo.
Voi siete voi, assoluti. Immagino che vi riferiate agli 'altri', sia del versante romagnolo, che di quello toscano, come 'valligiani'.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Scilens ha scritto:Immagino che vi riferiate agli 'altri', sia del versante romagnolo, che di quello toscano, come 'valligiani'.
La situazione è in parte simile a quella di Fiumalbo, dove si parla un dialetto conservativo con elementi prevalentemente settentrionali ma con pesanti influssi toscani nel lessico e che chiamano quelli da Lizzano in giù «bocchi».
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Scilens ha scritto:Esaustivi, sia il messaggio che il rimando.
In definitiva siete toscani con lessico prevalentemente toscano con una pronuncia prevalentemente romagnola che fa un effetto di romagnolo ad un toscano e un effetto di toscano ad un romagnolo.
Non so quale sia la prevalenza nel lessico e nella pronuncia, a guardarci bene pare un bel mischione in entrambi i casi.
Comunque l'ultima frase (quella degli effetti relativi) è verissima. Tra l'altro è evidente che lungo la valle tutto cambia progressivamente, e che il grado di toscanità o romagnolità cambia a seconda del punto di vista.

Io (più o meno nel capoluogo) sento dei toscanismi nelle zone più a sud, e romagnolismi nelle zone più a nord. Uno di Borgo San Lorenzo e uno di Faenza sentirebbe rispettivamente romagnolismi e toscanismi in tutte e tre le zone.
Scilens ha scritto: Voi siete voi, assoluti. Immagino che vi riferiate agli 'altri', sia del versante romagnolo, che di quello toscano, come 'valligiani'.
No, non usiamo questo termine.
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Intervento di Scilens »

Che vuol dire 'bocchi'? °-°
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Intervento di Scilens »

valerio_vanni ha scritto:No, non usiamo questo termine.
E' così tanto dispregiativo?

O non lo usate proprio?

Credo che per giudicare una lingua si debba vederla da fuori, perché chi c'è dentro considera troppo normale quel che è consueto. Qui ci vorrebbero un riminese e un pratese (possibilmente non di città)...
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Intervento di Carnby »

Scilens ha scritto:Che vuol dire 'bocchi'?
Non lo so e non lo sanno più nemmeno i fiumalbini.
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Scilens ha scritto:
valerio_vanni ha scritto:No, non usiamo questo termine.
E' così tanto dispregiativo?

O non lo usate proprio?
No, non mi pare dispregiativo... semplicemente non viene usato. Tra l'altro Marradi è proprio dentro a una valle, quindi dovrebbe applicarsi a noi (piuttosto che a quelli delle pianure).

Il "bocchi" citato da Carnby non l'ho mai sentito in vita mia.
Scilens ha scritto: Credo che per giudicare una lingua si debba vederla da fuori, perché chi c'è dentro considera troppo normale quel che è consueto. Qui ci vorrebbero un riminese e un pratese (possibilmente non di città)...
Che da dentro sia difficile è vero, ma da un lato e da quello opposto non si può che ottenere risposte parziali e contrastanti (ognuno noterebbe solo le "stranezze" di tipo opposto e ignorerebbe le proprie).

Meglio, forse, qualcuno di molto lontano.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

valerio_vanni ha scritto:Il "bocchi" citato da Carnby non l'ho mai sentito in vita mia.
A Fiumalbo lo usano per indicare quelli che parlano un dialetto emiliano dove le vocali atone sono cadute (mentre da loro resistono pressoché intatte). Non so se voglia dire «di pianura» o «più bassi» (rispetto a loro), in ogni caso non ha una sfumatura positiva.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

It. bocco m. 'uomo da nulla; babbeo' (Man
1859 — Rigutini-Fanfani 1875; TB; Crusca 1866),
fior. bòcco 'uomo minchione' Giacchi.
It. bocco agg. 'sciocco, stolto' (B 1962; Zing
1965), tosc. ~ FanfaniUso.
dal LEI
Largu de farina e strentu de brenu.
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Come 'boccalone', chi parla a vanvera o credulone.
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