Mi hanno segnalato quest'articolo, apparso sul sito del Corriere della Sera: a due anni da quella che viene definita "svolta social" si trae un bilancio del successo dell'iniziativa, valutato in base al crescente seguito di follower, al numero di post, e a dispetto di qualche occasionale epic fail. Non vi stupisca la straordinaria concentrazione di crudi anglicismi (compreso il social che, a bella posta, ho inserito nel titolo): è esattamente la lingua adoperata nell'articolo, anche quando - purtroppo - vengono riportate le dichiarazioni testuali di rappresentanti ufficiali della Crusca. Che gongola, a quanto pare, per la "polvere" che s'è scrollata di dosso e per la nuova immagine "moderna" che ora trasmette, ma mi domando se il gioco valga la candela.
Ligio al Decalogo del Buon Cruscone, mi guardo bene dal buttarla in politica, ma diciamo che mi sento vicino a certi parlamentari che, invece di gioire perché il loro partito ha raggiunto il 40,8% dei consensi, si chiedono se questo non sia avvenuto a prezzo di smarrire la propria identità.
I due anni della Crusca "social"
Moderatore: Cruscanti
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I due anni della Crusca "social"
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Perdei.
Immancabile vendetti, mai vendei.
Stiedi e stetti.
Non bastano i preti, c'è bisogno d'un papa.
«L’autorevolezza non sta nel dare regole nette, ma nello spiegare una certa tendenza linguistica in uso. Onestamente, a me importa di più che la Crusca dia un’immagine diversa di sé e raggiunga un pubblico più vasto. Quando vado in giro non voglio essere indicata come una maestra severa e anche su questo Facebook e Twitter ci aiutano», conclude l’ex Presidente dell’istituzione.
Peccato.
Questa sarebbe stata la stessa chiave del successo dell'Isis: le regole.
Immancabile vendetti, mai vendei.
Stiedi e stetti.
Non bastano i preti, c'è bisogno d'un papa.
«L’autorevolezza non sta nel dare regole nette, ma nello spiegare una certa tendenza linguistica in uso. Onestamente, a me importa di più che la Crusca dia un’immagine diversa di sé e raggiunga un pubblico più vasto. Quando vado in giro non voglio essere indicata come una maestra severa e anche su questo Facebook e Twitter ci aiutano», conclude l’ex Presidente dell’istituzione.
Peccato.
Questa sarebbe stata la stessa chiave del successo dell'Isis: le regole.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Potrebbe essere l'incipit della prefazione di tutti i moderni vocabolari. Meno male che ha detto "spiegare" e non "legittimare"...Scilens ha scritto:«L’autorevolezza non sta nel dare regole nette, ma nello spiegare una certa tendenza linguistica in uso. (...)», conclude l’ex Presidente dell’istituzione.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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