«Gentrificazione»

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Lizard
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Re: «Gentrificazione»

Intervento di Lizard »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Ovviamente sí. Tuttavia, spesso succede che la somiglianza di suono non è sufficiente per creare un calco accettabile. Gentrificazione non è trasparente, com’è, per esempio, il calco omonimico tipificazione citato sopra da Freelancer.
Vero, ha ragione.
Certo è che lei (e altri come lei) è una fonte inesauribile; richiami e collegamenti per qualsiasi cosa...
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Gentrificazione»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Lizard ha scritto:Certo è che lei (e altri come lei) è una fonte inesauribile; richiami e collegamenti per qualsiasi cosa...
La ringrazio, ma, mi creda, mi appello semplicemente a san Google. :) La forza del nostro foro sta proprio in questo, nello sforzo che facciamo per dare informazioni le piú complete possibili.

Proprio su Google ho trovato un sito, gentrification.it, dedicato al fenomeno. Ho trovato l’indirizzo di posta elettronica della curatrice, Irene Ranaldi, ricercatrice alla Sapienza, e le ho scritto, chiedendole come si potesse tradurre gentrification. La dottoressa Ranaldi, molto gentilmente, mi ha dato il rimando a questa sua intervista filmata.

La ricercatrice lo renderebbe con imborghesimento, a cui, personalmente, aggiungerei l’aggettivo urbanistico, per una maggiore precisione.
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Infarinato
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Re: «Gentrificazione»

Intervento di Infarinato »

Imborghesimento (urbanistico non mi pare strettamente necessario) è perfetto e, ripensandoci, è come s’è sempre definito questo fenomeno, seppur in àmbito non ischiettamente tecnico-scientifico.

Ripeto quanto già scrissi anni addietro: come c’insegna l’esperienza miglioriniana, per proporre dei traducenti efficaci, spesso basta avere conoscenze settoriali specifiche, unite a un minimo di sensibilità linguistica.
Lizard
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Intervento di Lizard »

Non me ne vogliate per il fuori tema ma ho l'impressione che, almeno per ciò che si vede/sente/legge sui mezzi d'informazione o guardandosi intorno, negli ultimi anni le città stiano piuttosto scivolando in un percorso inverso.
Da un po' di tempo sono più i termini in uso per descrivere tale decadimento che non la novità del termine in oggetto.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

PersOnLine ha scritto:In italiano si potrebbe dire gentilizzazione
Penso che gentilizzazione (o gentilificazione) sia la traduzione più letterale (considerando l'etimologia).
Si potrebbe proporre anche aristocraticizzazione.
Avatara utente
Freelancer
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Re: «Gentrificazione»

Intervento di Freelancer »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Ma qui siamo di fronte a una somiglianza molto vaga, sia sotto l’aspetto formale sia, soprattutto, sotto quello semantico: gentry ricorda gente, ma gente non vuol dire ‹piccola nobiltà›. I calchi del linguaggio tecnico-scientifico dovrebbero essere trasparenti, altrimenti tanto vale adottare l’anglicismo crudo (mia modesta opinione).
Forse l'errore (anche mio) consiste nel partire da gentry, ossia (letteralmente) piccola nobiltà, anziché da [to] gentrify - che sarebbe un rinnovamento e miglioramento urbanistico, e originariamente senza alcuna connotazione negativa - ossia nobilitare [quartieri, strade], così che nobilitazione [urbanistica] seguirebbe lo stesso percorso di gentrificazione, eventualmente assumendo anch'esso una connotazione negativa secondo le circostanze locali, o anche significati figurati; ad esempio in inglese si può scrivere the gentrification of crime (titolo di un articolo che ho letto recentemente sulla nobilitazione del genere letterario noir).
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Intervengo ancora solo per una breve segnalazione. Nel numero della Repubblica dell’8 dicembre scorso è comparso un articolo dal titolo «Da Roma a New York il modello Disney ridisegna le città». Nel pezzo, che porta la firma del caposervizio delle pagine culturali del quotidiano, Francesco Erbani, e contiene un’intervista alla gentilissima Irene Ranaldi, a cui scrissi l’anno scorso, si legge:
  • È solo da poco che a Roma può accadere di sentire una conversazione come questa: «Vado a vivere a Tor Pignattara». «Figo!». Tor Pignattara, periferia est della capitale, tanti residenti provenienti dal Bangladesh, è investita da un fenomeno che chiamano con un termine inglese, "gentrification". Non c'è un corrispettivo italiano. Più o meno vuol dire che la composizione sociale di un quartiere si è elevata. Vanno via molti abitanti di ceto basso, sostituiti da abitanti di ceto non altissimo, ma più alto di quelli di prima.
Non pretendo che Erbani legga il nostro fòro, ma, sulla base della definizione che ha dato, sarebbe stato facile trovare almeno un corrispettivo italiano: imborghesimento, nobilitazione. Peccato che il giornalista non sia né su Twitter né su Facebook, altrimenti gli avrei scritto per suggerirgli il traducente (anche se, visto che, nel servizio, ha quasi assoprellato forestierismo a forestierismo, credo che sia poco sensibile al tema che ci sta a cuore).
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