Bene. E’ importante che si concordi sul fatto che - necessariamente - “faitu” precede cronologicamente “fac(c)iu”.u merlu rucà ha scritto:Certamente faitu precede cronologicamente faciu. Quello che sostiene Forner è che la Liguria era già giunta anche lei allo stadio -ʧ- salvo a Genova che aveva conservato -jt-. In seguito l'esito -jt sarebbe stato (ri)esportato da Genova grazie al prestigio. La stessa trafila sarebbe avvenuta in buona parte del Piemonte, partendo da Torino.
1) Il “tipo” “fac(c)iu” non si riscontra assolutamente nella Liguria a est di Genova e ciò implica che la tesi “tradizionale” risulta più “parsimoniosa”. Riesce, infatti, a spiegare - mediante il fenomeno dell’interferenza linguistica - sia gli esiti “occidentali” sia quelli “orientali”. La tesi esposta da W. Forner “riuscirebbe” a giustificare solo quelli “occidentali”. E già questo basta a disconfermare che possa essersi trattato di una facies “unica”. Quindi, il potere esplicativo della teoria - relativamente al 50% del territorio - è falso.
2) In merito a buona parte dei paesi con esiti del tipo di “fac(c)iu” non merita perdere tempo.
Basta sentir parlare gli abitanti. Lei e io - e chiunque avesse verificato direttamente - non possiamo che affermare che si tratta di varietà linguistiche che mostrano - anche in moltissimi altri tratti e in modo molto evidente - forti interferenze colle parlate finitime di tipo piemontese. E, quindi, consegue agevolmente che - anche per una grossa fetta del territorio “occidentale” - la tesi di W. Forner non si applica. E anche in questo caso vale, dunque, la tesi “tradizionale” fondata sull’interferenza linguistica.
3) Andiamo a verificare nelle rimanenti località - davvero poche - in cui si riscontano esiti di questo tipo come si dicono parole banali. Ad es., acqua. Lei troverà solo forme “piemontesi”, non liguri. Perfino a Giustenice, sulla costa. Quindi, “piemontesismi”, cioè interferenza. Nemmeno in queste località vale la tesi di W. Forner. Se essa fosse vera e fosse vero che “fac(c)iu” è un arcaismo e non un piemontesismo, dovremmo poter trovare qualcosa di analogo ad “agia”<”aiga” o ad “agiua”<”aigua” - acqua - . Ma queste forme - o simili - non esistono né sono mai esistite e - in queste località - per “acqua” esistono solo piemontesismi. Quindi, interferenza, non tesi di W. Forner.
4) “fac(c)iu” dall’originario “faitu” “dovrebbe” essere “transitato” attraverso la forma “fatiu”. Andrebbe ipotizzata una metatesi. E ciò - effettivamente - è accaduto in varietà piemontesi e - anche - lombarde. Ma mai in varietà linguistiche liguri. In cui il dittongo tonico “ai” non dà mai adito a metatesi “in avanti” dell’ “i”. Nelle varietà “genovesizzanti” si “monottonga”, ma non produce mai metatesi. E perché mai ciò si sarebbe dovuto verificare - in modo assolutamente mai documentato - esclusivamente in quei pochi vocaboli che possono essere molto più semplicemente giustificati come piemontesismi? Quali essi effettivamente sono. Solo per compiacere a una teoria strampalata? La sig.a Fonetica non fa favoritismi di questo tipo.
A fronte di quanto esposto, sembra legittimo concludere che la tesi di W. Forner non spiega nulla e, anzi, richiederebbe di essere sostenuta da ipotesi che appaiono, invece, addirittura contraddittorie colla realtà storica dell’evoluzione dei dialetti liguri. Mentre la tesi “tradizionale” basata sull’interferenza rivela una potenzialità esplicativa semplice e “parsimoniosa” che può essere direttamente verificata “in loco” da ciascuno di noi e che concorda perfettamente con tutti i dati linguistici noti.