Ecco l’ennesimo forestierismo legato alla cronaca internazionale: foreign fighter.
Il concetto di «combattente straniero» (questa la traduzione piú semplice) è piuttosto semplice. Tuttavia, anche un denotato cosí chiaro per i giornalisti italiani ha bisogno di una veste anglofona: basta fare una semplice ricerca su Google per scoprire che ormai è stato assunto nel lessico giornalistico (speriamo non in pianta stabile).
Si noti poi la goffissima formulazione del sottotitolo di quest’articolo: «‹Foreign fighters› diventa reato».
«Foreign fighter»
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Perfino in un caso come questo, in cui la divergenza tra l'effettiva pronuncia inglese e ciò che la grafia suggerisce a un lettore italiano è così spaventosamente enorme da sconsigliare vivamente l'adozione dell'espressione, i nostri impavidi eroi non si sono tirati indietro, e nei telegiornali è tutto un tripudio di fòreign fàiters. Continuiamo così, facciamoci del male.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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