
«Venire alla mente»
Moderatore: Cruscanti
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Però può venire in mente anche una nuova idea, non solo un ricordo del passato.Ferdinand Bardamu ha scritto:Ricapitolando: venire in mente, venire alla mente, sovvenire vogliono dire la stessa cosa, ossia ‹ricordare›.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
- Ferdinand Bardamu
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Sì sì, infatti non mi era venuto in mente (Ferdinand Bardamu ha scritto:Sí, ha ragione. Però «Mi è venuta alla mente un’idea» non mi suona bene.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
- u merlu rucà
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Curiosamente ciò che è letterario in italiano spesso non lo è nei dialetti. Nel mio dialetto uso sovente me suvèn, te suvèn (mi sovviene, ti sovviene).Ferdinand Bardamu ha scritto:Caro Arnoldas, mi spiace, mi sa che le abbiamo fatto un po’ di confusione. Ricapitolando: venire in mente, venire alla mente, sovvenire vogliono dire la stessa cosa, ossia ‹ricordare›.
La forma che si sente comunemente è venire in mente; venire alla mente si può usare nella lingua di tutti i giorni, ma è una variante piú rara; sovvenire, invece, è una parola di registro letterario, non si sente nella lingua quotidiana.
Largu de farina e strentu de brenu.
Lo stesso è mutare ~ cambiare in toscano e nella lingua letteraria (anche se non c'entra con il tema della discussione).u merlu rucà ha scritto:Curiosamente ciò che è letterario in italiano spesso non lo è nei dialetti. Nel mio dialetto uso sovente me suvèn, te suvèn (mi sovviene, ti sovviene).
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