Prefazione a/di

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Ivan92
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Prefazione a/di

Intervento di Ivan92 »

Gradirei alcune delucidazioni al riguardo:

1- Tizio, nella prefazione al suo dizionario Vattelapesca, segnala che ecc.

2- Tizio, nella prefazione del suo dizionario Vattelapesca, segnala che ecc.

Quale preposizione si deve usare? Vi ringrazio in anticipo. :)
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

A mio modo di vedere: la preposizione "a" se la prefazione è dello stesso autore (Tizio, nella prefazione al suo dizionario...); la preposizione "di" se la prefazione non è dello stesso autore (Caio, nella prefazione del dizionario di Tizio...).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio, caro Fausto. Ritiene che anche prologo si comporti alla stessa maniera?
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Ivan92 ha scritto:La ringrazio, caro Fausto. Ritiene che anche prologo si comporti alla stessa maniera?
Credo di sí. Ma per entrambi i quesiti è meglio attendere pareri piú autorevoli.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vanno bene entrambe le preposizioni, con parole come prefazione, introduzione, prologo, ecc., ma non credo che la distinzione di Fausto abbia riscontro nella realtà. Mi sembra che non vi sia differenza semantica, solo di costrutto (e la doppia possibilità permette di evitare eventuali pesanti ripetizioni del tipo ...del...della...del...). :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio di cuore, caro Marco :). Pensavo vi fosse una [seppur] lieve differenza semantica.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Se non ho preso un granchio, la preposizione piú adoperata è "a" (al). Una rapida ricerca con Googlelibri ha dato 107.000 occorrenze per "al" e 86.200 per "del".
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio. :)
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Io sento la prefazione come parte integrante dell'opera, specie se dello stesso autore, quindi mi verrebbe naturale usare di.
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