«Stepchild adoption»

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Intervento di Freelancer »

Animo Grato ha scritto:[...]non era stato Lei ad osservare giustamente che "il fatto che alcuni usino l'intera espressione inglese anziché adozione dello stepchild sembrerebbe indicare che non si tratta tanto di un'obiezione al [considerato da alcuni] peggiorativo figliastro, ma del desiderio (provinciale, snobistico ecc.) di usare l'intero sintagma inglese"? E che "sembra comunque che tante persone non abbiano paura di usare la temuta parola figliastro"? Perciò, se anche secondo Lei il problema non è figliastro, a che pro introdurre quel goffo neologismo?
Per quanto mi riguarda, non avrei alcun problema a usare figliastro, sorellastra e così via; né forse lo avrebbe Sabatini (ma bisognerebbe chiederlo a lui). Ma a quanto pare esiste un problema oggettivo: che molti rifuggono da questi termini per le connotazioni peggiorative che hanno assunto, quali che siano i motivi. Quindi Sabatini propone una soluzione che favorisca l'evitare l'uso di stepchild; così capisco io il senso del suo intervento. Poiché si tratta di Sabatini e non del primo venuto, la sua proposta ha autorevolezza e - forse - più probabilità di essere accolta, per cui l'accolgo con più favore di altre.

Non mi lancio a proporre io un termine perché, come è stato già detto non solo da me ma da altri in queste stanze oltreché da linguisti di vasta competenza, a meno di non chiamarsi Bruno Migliorini o di essere prossimi al suo livello, è consigliabile astenersi dal proporre neologismi.

Riguardo al fatto che configlio sia goffo, in questo sito si è discusso a iosa, in riferimento ai neologismi, sul concetto di bizzarro, goffo e chi più ne ha più ne metta. Suggerisco di [ri]leggere tutti gli interventi in merito.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Occorrerà forse precisare che il suffisso -astro in figliastro non è un peggiorativo né sincronicamente né diacronicamente, dacché anche nel latino filiaster indicava soltanto somiglianza, approssimazione….
Vero, ma è altrettanto vero che il suffisso -astro ha generalmente valore dispregiativo sia sincronicamente sia diacronicamente, perlomeno a partire dal latino tardo…
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Non si potrebbe adottare il termine filiazione, già esistente col significato giuridico di naturale e legittima, ed estenderlo a adottiva?
:)
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Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il filmato di UnoMattina potrebbe non essere piú disponibile in futuro, perciò ricopio qui sotto ciò che ha detto il professor Sabatini:
  • Dietro c’è una questione non di diritto, non di etica, ma semplicemente di buon gusto, di rispetto umano verso questa figura. Noi abbiamo il termine che indica il figlio di uno degli elementi della coppia ma non dell’altro, anche nelle coppie attualmente esistenti, ed è, ahimè, figliastro, un termine connotato negativamente, perché il suffisso -astro ha un carattere un po’ peggiorativo. Quindi figliastro, sorellastra, da cui poi anche patrigno e matrigna: tutti sappiamo che nelle favole acquista un significato negativo.

    Noi dobbiamo occuparci dell’effetto che producono le parole d’uso quando si indica un bambino, un ragazzo che entra a far parte della coppia ma non è figlio di tutti e due. Dobbiamo trovare un equivalente diverso da figliastro: stepchild in inglese significa figliastro. Non si è risolto nulla dal punto di vista del rispetto, della delicatezza, della sensibilità. Al solito, chi ignora il valore di stepchild crede in questo modo di aver trovato un termine non offensivo. Ma [è un termine] oscuro, difficile da pronunciarsi, tant’è vero che qualche parlamentare si è impicciato nel parlar di queste cose.

    Allora, di fronte a una realtà nuova, a una sensibilità nuova, bisogna forse trovare un termine nuovo, un neologismo, ma italiano, chiaro e, soprattutto, affettivamente caldo. Ho proposto ad alcuni colleghi, anche dell’Accademia della Crusca (ma non è una definizione di Crusca) di rifarsi alla famiglia di parole compare, comare, e anche coniuge, convivente, compagno, e coniare la parola — è un neologismo: quando ci vuole ci vuole — configlio. Suona bene, è calda, indica un qualcosa di inclusivo: un’accoglienza. Può significare, nella mente di chi lo usa, il figlio del compagno, il figlio del coniuge. Oppure, se ci sono altri figli, tutti insieme sono configli.

    Di fronte a un neologismo è ovvio che l’orecchio del parlante un pochino si trova in difficoltà. Bisogna provare, vedere se risponde a queste funzioni. Anche perché c’è un’altra minaccia: per non usare stepchild, negli ambienti parlamentari parlano di figlio sociale. «Figlio della cooperativa», insomma. Ora, configlio, e di conseguenza compadre e commadre potrebbero essere tre termini per evitare figliastro, sorellastra, patrigno e matrigna. Si sa che i neologismi scuotono un po’: proviamo ad usarlo e vedere se risponde. Ci sono dei precedenti, non nello stesso ambito: quando si usavano régisseur, chauffeur, un grande linguista, Bruno Migliorini, propose regista e autista. Subito si disse «Mamma mia, che brutti termini!», e poi…
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data ven, 12 feb 2016 23:03, modificato 1 volta in totale.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Freelancer ha scritto:Riguardo al fatto che configlio sia goffo, in questo sito si è discusso a iosa, in riferimento ai neologismi, sul concetto di bizzarro, goffo e chi più ne ha più ne metta.
Ha ragione, mi è scappato. Ritiro "goffo" e lo sostituisco con "inutile".

Su quella che Sabatini, nel suo intervento a UnoMattina, chiama sensibilità nuova mi sono già espresso.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Ho visto la trasmissione. Effettivamente il termine giusto sarebbe figliastro, però nessuno lo vuole usare; tant'è vero che nei giornali usano l'espressione inglese, spiegando che si tratta dell'adozione del figlio del partner; dal che si deduce che la stampa evita volutamente il termine figliastro, per via della connnotazione negativa che ha assunto nell'immaginario collettivo (e non per ignoranza). E allora, perché non proporre delle alternative? Concordo quindi col professor Sabatini.
E perché non chiamarlo "diversamente figlio"? :)
domna charola
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Intervento di domna charola »

Secondo me per volere essere politicamente corretti a tutti i costi si creano inutili complicazioni.

Nel momento in cui lo si adotta, dovrebbe divenire figlio equiparato a tutti gli effetti (in teoria adottivo, anziché naturale, ma questo non dovrebbe più avere importanza giuridicamente), quindi non si pone più il problema del senso dispregiativo del termine figliastro.

Prima dell'adozione, secondo me resta invece figlio del compagno e basta.

Non ha alcun legame diretto di tipo filiale con la persona in esame, nel senso che il rapporto filiale non è secondo me automaticamente transitivo rispetto a nuovi compagni.
Configlio implica automaticamente che si instauri una relazione, la quale invece può non essere voluta, o dal compagno o magari anche dal figlio.

Non so se riesco a spiegarmi... però, se ad esempio mia madre si prendesse un altro compagno ufficialmente, potrei accettare che lui mi definisca una specie di "figlio" di serie b (così come per me lui sarebbe al massimo un facente funzioni del padre, un patrigno insomma), ma non di divenire automaticamente sua configlia.
Diverso sarebbe nel momento in cui ci fosse un'adozione ufficiale, con relativo trasferimento di patria potestà e cose simili. Ma prima di ciò, restiamo due estranei che si incrociano casualmente.
Chiaro che può venire comodo un termine di uso popolare, per intendersi più velocemente, ma non riesco a sentire calzante "configlio", che invece andrebbe bene nel caso di adozione avvenuta; però a quel punto ci sarebbe già, come detto sopra, figlio adottivo.

Nel concetto di "figlio" ci sento una relazione forte, diretta, per la quale - prima di una formalizzazione sancita dall'adozione - non possono esserci livelli diversi di modulazione.
Insomma, si può essere cugini di secondo, terzo, quindicesimo grado; analogamente i nipoti; ma si è figli e basta (il figlio di secondo grado si chiamerebbe nipote). Oppure "figliastri", ovvero una specie di cosa che è forzosamente messa in relazione per comodità di uso popolare, ma che formalmente è altro, con un iniziale rapporto di estraneità.
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Ferdinand Bardamu
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«Configlio» per «stepchild»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

In questo servizio di TV2000 si parla della proposta di Sabatini (e di un altro traducente sostenuto dal gruppo Incipit: salvataggio interno per bail in).
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Se fossi io un giornalista userei le parole italiane, e nel caso di figliastro, parola che sembra, dico sembra, aver assunto in alcuni casi anche connotati negativi, la userei lo stesso corredata di una breve spiegazione, per esempio figliastro (non negativo).

Ad ogni modo sono un po' perplesso. Vedete, qui in Giappone oltre al giapponese sento e qualche volta parlo anche l'inglese. Cortometraggi in inglese li sento in lingua originale. La stessa cosa vale per quelli in italiano e in giapponese. Ora, quello che volevo dire è che dopotutto queste parole inglesi che iniziano con step- non è detto che siano marcatamente neutre.
Quella della neutralità delle parole inglesi dove essere una fisima di alcuni che ci credono. Io sono di tutt'altro parere. Come ho già detto, questo prefisso mi fa troppo ricordare il passo di un ballo o lo scalino di una scala. Mah! Si vede che devono proprio garbare queste parole!

Basta dare un'occhiata a questo sito. :) :(
Ultima modifica di sempervirens in data gio, 11 feb 2016 3:15, modificato 1 volta in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

sempervirens ha scritto:Vedete, qui in Giappone oltre al giapponese sento e qualche volta parlo anche l'inglese.
Alfine confessa, marrano! :wink:
Scherzi a parte, come Lei ben sa quello che si legge in quel sito non va preso per oro colato. Per giunta, come il nome (Urban Dictionary) lascia intuire, il suo fine principale è fornire una bussola per orientarsi tra le mille espressioni gergali che nascono, si affermano e svaniscono nell'arco di pochi mesi nelle varie sottoculture urbane. Un analogo sito italiano verterebbe su espressioni come bella raga, ci sto dentro e altre prelibatezze che probabilmente non L'hanno raggiunta in Estremo Oriente - almeno spero. Ciò detto, non stupisce che qualche improvvisato redattore in vena di facezie si sia sbizzarrito a infarcire di improperi la definizione di stepmother. Ma, come avviene (o non avviene) per figliastro, non è il nome dispregiativo a degradare la persona, ma, al contrario, è la "colpa" (reale o percepita) della persona a "infettare" il nome, fino a renderlo un epiteto ingiurioso. Perciò hai voglia di cercare eufemismi! In breve, qualcuno li troverebbe a loro volta insultanti, e si tornerebbe al punto di partenza.
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marcocurreli
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Località: Cagliari

Intervento di marcocurreli »

sempervirens ha scritto:[...] queste parole inglesi che iniziano con step- non è detto che siano marcatamente neutre. [omissis] questo prefisso mi fa troppo ricordare il passo di un ballo o lo scalino di una scala.
Il prefisso step- e la parola step hanno una diversa etimologia.
Animo Grato ha scritto:Ma, come avviene (o non avviene) per figliastro, non è il nome dispregiativo a degradare la persona, [...]
Nell'immaginario collettivo il termine figliastro non ha una connotazione dispregiativa, ma piuttosto una connotazione riduttiva, vien visto cioè come qualcosa di meno importante del figlio. Come dimostra l'antico detto "fare figli e figliastri".
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

marcocurreli ha scritto:
sempervirens ha scritto:[...] queste parole inglesi che iniziano con step- non è detto che siano marcatamente neutre. [omissis] questo prefisso mi fa troppo ricordare il passo di un ballo o lo scalino di una scala.
Il prefisso step- e la parola step hanno una diversa etimologia
Sì, ha ragione. Come diceva qualcuno, "In fatto di etimologia gli orecchi bisognerebbe tagliarli". Fatto sta che, da ignorante, io ne faccio tutta un'insalata. :)
Io nella mia lingua ci credo.
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

marcocurreli ha scritto:Nell'immaginario collettivo il termine figliastro non ha una connotazione dispregiativa, ma piuttosto una connotazione riduttiva, vien visto cioè come qualcosa di meno importante del figlio.
Perché è meno importante del figlio.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
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«Prima l'italiano!»
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Da un punto di vista legale, precisiamolo.
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Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il gruppo Incipit è intervenuto riguardo a questo anglicismo con una nota nella pagina di Facebook della Crusca. La nota dà una sanzione ufficiale alla proposta di Sabatini, configlio per tradurre stepchild.
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