Un articolo di Andrea Camilleri su anglismi e dialetti

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Moderatore: Cruscanti

Jonathan
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Intervento di Jonathan »

Mi son preso la briga d'inviare all'ANSA il seguente messaggio:

Gentile redazione dell'ANSA,

vi scrivo in merito al titolo di due notizie da voi recentemente pubblicate e poi riprese da molti altri siti: «Camilleri a Monti, stop anglicismi» e «Standing ovation per Camilleri a Urbino», dove si racconta del grande favore riscosso dallo scrittore siciliano in occasione di un suo discorso presso l'Università di Urbino riguardo alle precarie condizioni della lingua italiana, intaccata, in particolare, dall'eccessivo ricorso a parole straniere da parte di istituzioni, mezzi di comunicazione e, per conseguenza, gente comune.

In virtù del contenuto stesso di quegli articoli, penso che sarebbe stato più giusto (e, forse, più rispettoso nei confronti di Camilleri) optare per dei semplici e italianissimi «basta» e «ovazione» al posto di «stop» e «standing ovation», e mi chiedo per quale motivo si sia invece preferito adoperare dei forestierismi.

In attesa di una vostra risposta, vi ringrazio sentitamente per l'attenzione e vi auguro buon lavoro.

Distinti saluti

Jonathan Gironi


Dovessero rispondere, non mancherò di farvelo sapere.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

La sua è una lodevole iniziativa. Però, finché certe “strigliate” o raccomandazioni non verranno, al mondo giornalistico, direttamente la Crusca, saranno sempre prive di peso.
E intanto continuo a chiedermi che cosa ci teniamo la Crusca a fare [e a finanziare].
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Peccato che la firmi qualcuno chiamato Jonathan. :) È uno scherzo, niente di personale!
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GianDeiBrughi
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Intervento di GianDeiBrughi »

Camilleri ha proprio ragione. Tante storie contro i dialetti o contro la gente che parlava in dialetto, e poi ora anche per un articolo in merito alla critica sull'uso dei forestierismi non si riesce manco più a scrivere in italiano. :?
Robe da chiodi!

Nel mio piccolo comunque io ho già cominciato da un po' a trattare e a considerare chi manifesta tramite l'uso smodato di anglicismi la sua incapacità di esprimersi in italiano, come un tempo veniva ingiustamente trattato e considerato chi parlava in dialetto. :twisted:
Jonathan
Interventi: 228
Iscritto in data: sab, 10 ott 2009 22:43
Località: Almaty

Intervento di Jonathan »

PersOnLine ha scritto:La sua è una lodevole iniziativa. Però, finché certe “strigliate” o raccomandazioni non verranno, al mondo giornalistico, direttamente la Crusca, saranno sempre prive di peso.

Ha ragione, ma quei titoli sono cosí sfacciati (quasi uno sfottò voluto) che non ho resistito.
Brazilian dude ha scritto:Peccato che la firmi qualcuno chiamato Jonathan. :) È uno scherzo, niente di personale!
La mia mamma la fece grossa quel giorno... da ora in poi mi firmerò con uno pseudonimo! :D
Ultima modifica di Jonathan in data dom, 18 nov 2012 19:56, modificato 1 volta in totale.
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Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Caro Jonathan, ha fatto benissimo a scrivere all’ANSA. Quei titoli sembrano una beffa anche a me: se gli anglicismi non fossero voluti, vorrebbe dire che il giornalista li ha scritti senza pensarci. E sarebbe piú grave.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Carnby ha scritto:Il Devoto lo mette a lemma come brandi
Ritiro fuori il filone per dire che nel frattempo ho cambiato idea e sono decisamente a favore della grafia brandi (pronunciato come si scrive), come è stato suggerito anche per lo spagnolo (con poco successo). Per il portoghese ho trovato brande ma non so quanto sia diffuso nel mondo lusofono.
sempervirens
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Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Acquavite non va bene? Troppo generica?
Comunque brandi, b-r-a-n-d-i, che tutti noi possiamo leggere senza tentennamenti, timori o lacune, personalmente lo accetto volentieri, giusto per avere la scelta tra termini e sinonimi. Ed anche a ennesima dimostrazione che volendo qualsiasi parola si può adattare.
Io nella mia lingua ci credo.
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 726
Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Per il portoghese ho trovato brande ma non so quanto sia diffuso nel mondo lusofono.
Io non conoscevo questa grafia. L'ho trovata in quattro dizionari monolingui. A me non dispiace.
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Carnby
Interventi: 5246
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

sempervirens ha scritto:Acquavite non va bene? Troppo generica?
Il brandi corrisponde ad acquavite di vino. Un nome troppo lungo per imporsi nella nostra era brachilogica. In ogni caso, acquavite di vino si trova correntemente sulle etichette fiscali.
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Carnby ha scritto:
sempervirens ha scritto:Acquavite non va bene? Troppo generica?
Il brandi corrisponde ad acquavite di vino. Un nome troppo lungo per imporsi nella nostra era brachilogica. In ogni caso, acquavite di vino si trova correntemente sulle etichette fiscali.
Ha messo in rilievo un fatto a cui non avevo fatto molto caso. Il fisco tende ad usare effettivamente terminologia nostrana, affinché il contribuente capisca e paghi. :)

P.S. Credo che se anche nel linguaggio del fisco adottassero anglicismi non adattati – a sproposito come fanno i giornalisti –, le persone comuni si sentirebbero libere di non pagare giustificandosi con l'ignoranza, attendibile, delle parole di una lingua aliena. :)
Io nella mia lingua ci credo.
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bertrand822
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Iscritto in data: gio, 11 set 2008 0:19
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il bel paese dove il sì deve suonare

Intervento di bertrand822 »

Un interessante articolo di Roberto Pecchioli sul sito di Maurizio Blondet:

Il Bel Paese là dove ‘YES’ suona
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Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Re: il bel paese dove il sì deve suonare

Intervento di Animo Grato »

bertrand822 ha scritto:Un interessante articolo di Roberto Pecchioli sul sito di Maurizio Blondet:

Il Bel Paese là dove ‘YES’ suona
Peccato che sia un articolo "posted in Friends", e che la pagina accolga il lettore con un bel "you are here"... :roll:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5246
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Più che yes mi pare che ormai suoni yeah, più «americano» e strascicato.
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GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Mentre leggevo il filone, senza pensarci troppo, m'è venuto in mente che l'Italia ha sempre ceduto alle invasioni, eccetto la disperata difesa sul Piave nel '17.
Nello stesso modo cede al “vincitore” e si adegua, la lingua. Spero di sbagliarmi e che il mio pensiero sia solo frutto della frettolosità con cui l’ho considerato.
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