La virgola dopo la chiusura delle virgolette

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Moderatore: Cruscanti

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Enzo Cursio
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Iscritto in data: sab, 16 ago 2014 13:12

La virgola dopo la chiusura delle virgolette

Intervento di Enzo Cursio »

Buongiorno amici.
Nel mio peregrinare per le affascinanti terre della punteggiatura, ho ormai fissato alcuni punti fermi - riporto, per brevità, solo quelli inerenti al mio ultimo (?) dubbio:
1) Le virgolette non hanno valore sintattico.
2) L'uso della punteggiatura, nei casi in cui si abbia una doppia opzione possibile e altrettanto corretta, deve essere omogeneo.
Ciò detto, vengo alla frase incriminata:
"Capisco" rispose Fausto senza troppa convinzione.
So, o credo d'aver capito, che se la frase fosse stata "Capisco", e fece un'espressione che denunciava l'esatto contrario, la virgola - se non addirittura il punto con maiuscola a seguire -, dopo le virgolette, sarebbe stata obbligatoria. Ma nel primo caso, ovvero nella fattispecie in cui il contenuto delle virgolette sia complemento oggetto di ciò che sta fuori dalle stesse, è necessaria la virgola?
Il mio senso estetico mi suggerisce di non mettere alcun segno di interpunzione nel primo esempio e di apporlo nel secondo.
Che ne pensate? Attendo lumi :idea:
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1497
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Intervento di Millermann »

Come gli amici cruscanti avranno già notato, anch'io sono un appassionato di punteggiatura, perciò, se lei permette, vorrei esprimere il mio parere. :)
Partirei dalla sua prima frase, «"Capisco" rispose Fausto senza troppa convinzione», e proverei ad analizzarla.

Innanzitutto ipotizziamo che la frase sia un periodo concluso, cioè che sia preceduta e seguita da un punto fermo. In questo caso, vorrei provare ad analizzarla (a modo mio :)) in base alla presenza di tema e rema, tenendo conto che l'accento dell'intera frase dovrebbe sempre cadere sul rema.

Allora, nella frase il rema, cioè il dato nuovo, è sicuramente ciò che dice il personaggio, cioè "Capisco", mentre il tema, il dato noto, dovrebbe essere il fatto che Fausto risponda qualcosa.
Inoltre «senza troppa convinzione» potrebbe essere un inciso, ossia una precisazione accessoria, oppure una specificazione importante.

Normalmente, in una frase non marcata, la sillaba tonica tende a cadere più a destra possibile, a meno che non vi sia una virgola a spezzare il ritmo.
Allora ci chiediamo: la nostra frase, senza alcuna virgola, è in grado di sottolineare il rema?
Proviamo a riscriverla in modo che risulti non marcata, e sempre tenendo conto della presenza dell'inciso; si otterrebbe una frase del tipo:
«Fausto rispose senza troppa convinzione "Capisco".»
[nessun inciso, rema a destra]
«Fausto rispose, senza troppa convinzione, "Capisco".»
[inciso tra virgole, rema a destra]
Quindi la frase, non marcata, non richiederebbe necessariamente virgole.

Noti che se scrivessimo:
«Fausto rispose "Capisco" senza troppa convinzione.»
l'accento dell'intera frase, e quindi il rema, cambierebbe; la risposta di Fausto apparirebbe scontata, e il dato nuovo sarebbe la modalità della risposta stessa.

La nostra frase, però, è marcata tramite la cosiddetta topicalizzazione contrastiva, che sarebbe una dislocazione a sinistra senza ripresa anaforica, in cui l'elemento "topicalizzato" è sottolineato dall'intonazione della voce:

«"Capisco" rispose Fausto senza troppa convinzione.»

qui l'accento cade sull'elemento topicalizzato, "Capisco", anche se questo è a sinistra, e quindi proprio sul rema; la virgola, perciò, non sarebbe necessaria.
Tuttavia potrebbe aiutare, suggerendo, con una piccola pausa, che l'enfasi va sulla prima parola:

«"Capisco", rispose Fausto senza troppa convinzione» [nessun inciso]
«"Capisco", rispose Fausto, senza troppa convinzione» [inciso a destra]

Che ne pensa? Lo so, è un ragionamento un po' arzigogolato, :P però io lo trovo molto utile quando si tratta di stabilire dove posizionare le virgole. In questo caso la conclusione è che la virgola dopo "Capisco" è facoltativa, quella dopo Fausto potrebbe essere necessaria a sottolineare l'inciso.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Nutro qualche dubbio, sinceramente, sull’opportunità di applicare l’opposizione tema/rema in questo caso. La citazione inserita tra virgolette è un elemento autonomo, che non può esser messo in relazione con il commento che l’accompagna come se si trattasse di un sintagma o di una proposizione.

Ho sotto mano opere di Parise, Chiara, Malaparte e Vittorini. Ne traggo alcuni brani.
  • «Potrò fare il razzista con la mia bocca o no?», e cambiò subito pensiero.

    «Facciamo i conti» disse il padrone di casa sfilando la biro dal taschino e cominciando lentamente a notare su un angolo di giornale.

    «È tutto quello che ho,» disse «se vuole denunciarmi mi denunci», guardò le montagne che scomparivano e allungò il denaro sul palmo.


    (G. Parise, Sillabari, Milano: «Adelphi», 2004, passi vari)

    «Voglio dirle» sibilò Tarsilla «voglio dirle…»
    «Quel che ha da dire lo dirà in confessione, perché riguarda la sua anima. Per ciò che mi riguarda ne so fin troppo. Fuori!»
    E il Prevosto ritirò il braccio tornando a stenderlo con più forza con l’indice teso verso la porta d’uscita.


    (P. Chiara, La spartizione, Milano: «Mondadori», 2015, p. 101)

    «Certo» dissi «non siamo abbastanza ben nutriti per esser degli eroi come voialtri. Ma io sono qui con voi, corro gli stessi vostri pericoli. Perché m’insultate?».
    «Bastard people» disse il sergente.
    «Bella razza d’eroi, la vostra» dissi «dieci soldati tedeschi e un caporale bastano a tenervi testa da tre mesi».


    (C. Malaparte, La pelle, Milano: «Adelphi», 2010, p. 178)

    «Vedi un fumo là in fondo?» Berta chiese.
    «Lo vedo,» rispose Enne 2.
    «C’era,» disse Berta, «anche prima.»


    (E. Vittorini, Uomini e no, Milano: «Mondadori», 1965, p. 120)
Si può notare una certa varietà di usi: Chiara e Malaparte non fanno mai precedere una virgola alle virgolette di chiusura, nemmeno quando, nella citazione, la virgola sarebbe non che giustificata ma necessaria; Vittorini invece fa il contrario, cioè mette virgole all’interno della citazione anche laddove non sarebbero lecite, se il discorso diretto non fosse interrotto dal commento della voce narrante. Parise usa, all’interno delle virgolette, la punteggiatura che richiederebbe il discorso non interrotto dal commento.

A ben vedere, la virgola fra le virgolette di Vittorini è la prima virgola dell’inciso formato dal commento del narratore. La virgola nel primo brano tratto da Parise denota un uso marcato di questo segno d’interpunzione. Fa parte pienamente del commento del narratore — la citazione si chiude con un punto interrogativo — e segna uno stacco forte, quasi a voler sottolineare il cambiamento di pensiero del personaggio.

Ancor più forte è lo stacco della voce narrante nel brano di Chiara: il commento dopo l’esclamazione del prevosto si trova in un nuovo periodo che incomincia con la congiunzione e.

Insomma, son convinto che non ci sia nulla di obbligatorio nell’uso della virgola, o nella sua omissione, in questo caso.
Enzo Cursio
Interventi: 36
Iscritto in data: sab, 16 ago 2014 13:12

Intervento di Enzo Cursio »

Caro Millermann, la ringrazio per la sua risposta, sì, forse un pelo arzigogolata :roll: ma senz'altro esaustiva :wink:. La sua analisi mi trova d'accordo, e proverò ad adoperare questi, per me, nuovi strumenti per aiutare il mio orecchio a stabilire la più adeguata sistemazione delle virgole. Approfitterei, vista la sua passione in fatto di punteggiatura, per richiederle un'opinione anche sulla seconda frase che avevo portato ad esempio: "Capisco", e fece un'espressione che denunciava l'esatto contrario.
In particolare, ho letto che in un caso come questo si dovrebbe scrivere, pena un segno di matita rossa inflitto da una maestra appuntita e occhialuta, "Capisco". E fece...
Ma così facendo, ovvero con un punto fisso, secondo me si interrompe la consequenzialità dettata dalla congiunzione.
Secondo lei?
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1497
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Intervento di Millermann »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Nutro qualche dubbio, sinceramente, sull’opportunità di applicare l’opposizione tema/rema in questo caso. La citazione inserita tra virgolette è un elemento autonomo, che non può esser messo in relazione con il commento che l’accompagna come se si trattasse di un sintagma o di una proposizione.
Probabilmente ha ragione lei: è che lo trovo istruttivo e spesso mi diverte farlo (quando la frase si presta, ovviamente; in particolare quando è presente un verbo che regge la parte posta tra virgolette).
Ho letto con interesse le sue citazioni: non tutte, devo dire, mi "piacciono" allo stesso modo (per quel che possono valere i miei gusti :P). In particolare mi risultano meno gradite la terza di Parise e quella di Vittorini, che trovo le meno "leggibili".
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Enzo Cursio
Interventi: 36
Iscritto in data: sab, 16 ago 2014 13:12

Intervento di Enzo Cursio »

Leggendo i brani riportati da Ferdinand Bardamu, mi convinco sempre di più che lo scrivere sia materia fluida, come del resto è ovvio in un'arte nella quale devono convivere rigore e creatività.
Ringrazio entrambi, una buona serata.
PersOnLine
Interventi: 1303
Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Non ricordo dove, ma ho letto che a volta le case editrici impongono, per norme redazionali interne, una certa interpunzione per i dialoghi, quindi bisognerebbe capire quanto gli esempi sono scelte stilistiche dell'autore e quanto imposizioni dell'editore.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1497
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Intervento di Millermann »

È vero anche questo. Per maggiori dettagli, date pure un'occhiata a questo prontuario.

Ho trovato interessante anche quest'articolo, come pure questo sito.

Mi chiedo, comunque, quanto credito dare a queste e altre fonti che, occupandosi di punteggiatura, s'ostinano a definire trattini le lineette che delimitano i dialoghi! :roll:

P.S. Grazie dell'apprezzamento, caro Enzo. Non fraintenda, però: io sono un "appassionato" di punteggiatura come lo è lei, non sono un esperto! :P
Mi piace, però, cercare delle "ragioni logiche" alla base delle regole, e riuscire a trovarne mi dà sempre una certa soddisfazione. :)
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