«Cosplay» e «cosplayer»

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Avatara utente
Carnby
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Intervento di Carnby »

Ludismo e il derivato ludista?
domna charola
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Intervento di domna charola »

Sixie ha scritto:La definiscono già arte ludica oppure arte del travestimento.
In effetti il cosplay si può considerare una forma d'arte. :D
Rientra sicuramente nella categoria dell'arte del travestimento, e anche delle arti ludiche. Ma non è la sola attività definibile tale. Cioè, con questo non l'abbiamo ancora identificata univocamente.
Se dicessi "pratico l'arte del travestimento" potrei anche riferirmi a personaggi di pura fantasia, cioè privi di una bibliografia/filmografia propria.

E poi, diviene difficile derivare tutte le varie sottoattività: eviterei, per cosplayer, "travestito"...
poi c'è il ricostruttore di vesti e accessori che però non indossa (il cosmaker... brrrr. qui veramente qualcuno faccia qualcosa! Detesto essere definita così...), etc.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Non so se c’entri molto, ma non c’è il rischio che questo cosplay sostituisca in tutto e per tutto le classiche maschere nostrane? In tal caso, anche se il cosplay è nato con degli scopi e degli intenti differenti, non avremmo neppure bisogno di traducenti perché i classici travestimenti carnevaleschi e simili non esisterebbero più.
domna charola
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Intervento di domna charola »

No, non credo che questo possa accadere.
Ci sarà sempre, per fortuna, una fetta di persone capaci di travestirsi per sbrigliare liberamente la fantasia, capovolgendo almeno per qualche ora i ruoli e le convenzioni, e senza assoggettarsi a un ulteriore regolamento oltre a quello che deve seguire nelle ore di lavoro e di "vita sociale".
E probabilmente resteranno la maggioranza, a partire dal bambino che vuole vestirsi da Zorro, ma il suo Zorro magari non ha la spada come dovrebbe essere, perché a lui ne piace di più un'altra, sino all'adulto che gioca a indossare un abito d'altra epoca ma non rinuncia alle comode scarpe da ginnastica per andare su e giù per i ponti di Venezia...

Almeno, io dopo anni di costumi storici rigorosissimi, con cui si partecipa anche alla sfilata d'apertura ufficiale del Carnevale di Venezia, sono anche un po' stufa, e mi sa che riprenderò a vestirmi da Carnevale e basta, cioè costruendomi un qualcosa che non è niente di corretto, preciso, rigoroso, ma rispecchia quello che io immagino in quel momento!
Teo
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Intervento di Teo »

Ho trovato perfino il verbo “cosplayare”...
http://www.apotedifucecchio.it/fotograf ... cosplayare
Teo Orlando
Ozzi
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Ozzi »

Zabob ha scritto: gio, 06 nov 2014 18:10 Data la monoreferenzialità del vocabolo, credo non abbia senso proporre un traducente (sarebbe come voler tradurre manga o samurai); in effetti, a guardare le voci nelle altre principali lingue in Wikipedia, in nessuna il termine è stato adattato, a parte l'esperanto (ovviamente) che l'ha reso con rolkostumado.
L'OQLF ha proposto di riadattare cosplay in costumade, termine presente anche nella voce francese su Wikipedia, ma suppongo che non lo era nel 2014. È una parola macedonia composta da costume e mascarade, quindi in italiano la possiamo rendere in costumata (che non è attestato, come secondo Carnby) combinando costume e mascherata. Il Wikizionario francese inoltre riporta anche i derivati costumadier (formato sul modello di festivalier, ossia festivaliere) e costumédien (formato sul modello di comédien, ossia commediante), quindi rendibili rispettivamente in costumatiere e costu(m)mediante in italiano.
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Millermann
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Millermann »

La sua proposta mi ha... «acceso una lampadina», come si suol dire. ;)
Perché, allora, non partire direttamente da commedia e derivati, creando la parola macedonia *cosmedia, che è breve e conserva l'assonanza con cosplay? Il cosplayer sarebbe, ovviamente, un *cosmediante... E scommetto che quasi non ci sarebbe bisogno di spiegazioni per capire a chi ci riferiamo! :P
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G. M.
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di G. M. »

Millermann ha scritto: lun, 05 set 2022 12:56 Perché, allora, non partire direttamente da commedia e derivati, creando la parola macedonia *cosmedia, che è breve e conserva l'assonanza con cosplay? Il cosplayer sarebbe, ovviamente, un *cosmediante... E scommetto che quasi non ci sarebbe bisogno di spiegazioni per capire a chi ci riferiamo! :P
Mmmh, sinceramente a me non sembra chiaro: sarà per la trasformazione automatica della /s/ di cos- in /z/, ma leggendo quei termini senza spiegazioni vi leggerei quasi sicuramente il cosmo, e quasi sicuramente non il costume... :mrgreen: Poi, come sempre, se uno si abitua...

Al massimo, anche se un po' mi dispiacerebbe (perché è un caso dove troverei bello un conio creativo), se non si trova nulla possiamo sempre adattarli, magari in qualcosa tipo cosplèia e cospleière: anche questo, come il parkour visto recentemente, è un termine che al momento sembra rimasto invariato in più o meno tutte le lingue principali, con solo lievi adattamenti qua e là (usbeco kospley, azero kospley, lettone kosplejs...).
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Millermann
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Millermann »

G. M. ha scritto: lun, 05 set 2022 16:56 [S]arà per la trasformazione automatica della /s/ di cos- in /z/, ma leggendo quei termini senza spiegazioni vi leggerei quasi sicuramente il cosmo, e quasi sicuramente non il costume...
Riguardo al suono /z/ ha ragione (l'avevo notato anch'io): per evitarlo, si potrebbe riprendere in considerazione il già suggerito *costu(m)mediante, anche se, secondo me, il richiamo al cosmo non è particolarmente significativo... che dovremmo dire, allora, dei cosmetici? ;)
G. M. ha scritto: lun, 05 set 2022 16:56 Al massimo […] se non si trova nulla possiamo sempre adattarli, magari in qualcosa tipo cosplèia e cospleière:
In tal caso, sarei curioso di sapere che cosa penserebbe di un mio vecchio "pallino", che ho sempre scartato per le implicazioni negative che potrebbe comprendere, ma che in fondo non sarebbe proprio cosí lontano dal vero. Si tratta di *cosplagio (non so se qualcun altro lo abbia già proposto da qualche parte). :D

In fondo, tra i sinonimi di plagio vi sono «copiatura, imitazione», che è proprio ciò che chi interpreta il ruolo di un personaggio in costume fa. Per quanto riguarda il nome d'agente, si potrebbe avere, ovviamente, *cosplagiatore, ma anche *cosplagiario che, curiosamente, ricalca ancora di piú il forestierismo (si vedano i significati 2 e 3 di plagiario).
È davvero un'idea improponibile? :P
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Carnby
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Carnby »

Millermann ha scritto: lun, 05 set 2022 19:50 È davvero un'idea improponibile?
A mio avviso sì, perché plagio ha preso un significato negativo nell’italiano corrente e credo che nessun cosplayer sarebbe soddisfatto di «plagiare» Batman.
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G. M.
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di G. M. »

Temo di dover dare ragione a Carnby. :? La connotazione negativa di plagio è forte:
Il Vocabolario Treccani, s.v. «plagio» ha scritto:3. Nell’uso com., il fatto di chi pubblica o dà per propria l’opera letteraria o scientifica o artistica di altri [...]
Il Vocabolario Treccani, s.v. «plagiare» ha scritto:Commettere un plagio, [...] come usurpazione della paternità di un’opera letteraria o scientifica o artistica [...] imitare troppo da vicino gli scritti, o anche le tesi, le idee, gli atteggiamenti di altra persona facendoli passare per proprî e originali.
Si tratta insomma sempre di un tipo di «imitazione, copiatura», ma fondamentalmente diverso da quello del cosplay, che è invece —almeno generalmente, mi pare— un omaggio esplicito e dichiarato di apprezzamento per l'opera di qualcun altro.
Però è vero che stiracchiando un po' le cose c'è una certa sovrapponibilità semantica, e in futuro chissà... la connotazione potrebbe diluirsi. La sua idea ha comunque un che di originale e interessante, non lo nego. :)
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Lorenzo Federici
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Lorenzo Federici »

Per avere cosmèdia con il suono /s/, si potrebbe aggiungere una sillaba e avere costumèdia. Il cosplayer sarebbe il costumediànte e per to cosplay avremmo costumediàre.

Se risulta troppo lungo, l'alternativa è adeguarsi al francese e avere costumàta, con magari costumànte come derivato, che mi sembra preferibile a costumatière per poter avere costumàre come traducente di to cosplay e per quella sillaba in meno.

Faccio notare come la Vichipedia in latino abbia lūsōrēs vestīmentōrum. Si potrebbe recuperare lusóre e proporrei, con molta pigrizia, coslusóre come calco di cosplayer e coslusòria (come motóre-motòria) o coslùdica per l'arte stessa. C'è comunque il problema della s di costume che diventa /z/, quindi si potrebbe optare per costulusóre e costulusòria o costulùdica, ma si prende una sillaba in più e si rischia.

Ripescando ancora quella radice latina, avevo pensato anche a [il] cos(tu)lùdo per cosplay e cos(tu)ludière per cosplayer, anche se, a questo punto, conviene cos(tu)lusóre.

Volendo giocare sul termine originale, senza modificare troppo le consonanti di cosplay,si potrebbe arrivare a cospàlio. Cosplèia mi sembra comunque molto strana come parola: /pl/ che non diventa /pj/, la terminazione /ˈɛja/ (a questo punto, meglio cosplàia, no?).

Avevo pensato anche a qualcosa con ruolo, quindi rolìsmo e rolìsta, ma forse è troppo lontano dal significato originale.
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: mer, 07 set 2022 4:24 […] /pl/ che non diventa /pj/ […]
Su questo la invito a leggere questo fondamentale intervento d’Infarinato, in particolar modo la citazione del Devoto sul «secondo sistema fonologico».
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Carnby
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di Carnby »

Comunque credo che sia chiaro a tutti che l'analogia tra plagio e play è solo apparente e che mentre il primo deriva dal latino plagium, cfr. greco πλάγιον (PIE *blek-), il secondo è dal germanico (protogermanico occidentale) *plegōn (PIE *pleḱ-). Volendo un po’ giocare con l’indeuropeo, potremmo dire che la parola «corretta» sarebbe *cosblizzo (greco βλύζω) e non *cosplagio.
Avatara utente
G.B.
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Re: «Cosplay» e «cosplayer»

Intervento di G.B. »

Carnby ha scritto: mer, 07 set 2022 7:45 Volendo un po’ giocare con l’indeuropeo, potremmo dire che la parola «corretta» sarebbe *cosblizzo (greco βλύζω) e non *cosplagio.
Volendo giocare con l'indeuropeo tutto è possibile.
Visto che sul forum sembra ormai di moda, faccio cursoriamente notare che il «principio etimologico» evocato qua e là si tentava di ridurlo a teoria nell'articolo Risaliamo alle fonti del glottologo Giovanni Alessio apparso su «Le lingue estere» (VIII, maggio 1941, p. 107). Si diceva: se bar risale al latino volgare barra, allora si traduca con l’it. barra, se Kümmel da cŭmīnŭm allora con l’it. comino e via cosí.

Se un tal principio sia ancora applicabile, non so. Temo perlopiú una risposta negativa.
G.B.
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