Andare a capo con la congiunzione «e»

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

Theiamania
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Andare a capo con la congiunzione «e»

Intervento di Theiamania »

Buongiorno a tutti,
se ho una congiunzione "e" posso andarci accapo oppure devo interrompere la frase e mettere la congiunzione a inizio nuova frase?
Esempi:

Ti ho detto di fare questo
e di fare quello...


oppure,

Ti ho detto di fare questo e
di fare quello...


Io credo che la frase corretta sia la prima, portando cioè la congiunzione a inizio nuova frase, ma vorrei una conferma.
Grazie!
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Innanzitutto benvenuto/a! :wink:
Immagino che il contesto sia una poesia, perché in prosa non si va a capo né prima né dopo e.
Viceversa, in poesia può fare come le pare.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Theiamania
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Intervento di Theiamania »

Animo Grato ha scritto:Innanzitutto benvenuto/a! :wink:
Immagino che il contesto sia una poesia, perché in prosa non si va a capo né prima né dopo e.
Viceversa, in poesia può fare come le pare.
Non è una poesia.
In quanto alla prosa, non capisco cosa tu intenda dire con: "in prosa non si va a capo né prima né dopo". Insomma, se la riga finisce a causa di innumerevoli motivazioni d'impaginazione editoriale, cosa fai? A quanto sembra di capire, perfino l'accapo non esisterebbe secondo la tua affermazione..., e quindi non esisterebbero anche le elisioni. Purtroppo (o per fortuna...) non è contemplata una riga infinita e prima o poi dobbiamo andare accapo...
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Mi scusi! :oops:
Non avevo capito che si trattasse di una mera questione d'impaginazione. In questo caso, si va a capo quando finisce lo spazio; non ci sono regole che impongono la conservazione grafica di un sintagma o, tantomeno, di strutture più ingombranti.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Theiamania ha scritto:In quanto alla prosa, non capisco cosa tu intenda dire con: "in prosa non si va a capo né prima né dopo".
Innanzitutto, in questo fòro ci dà del «Lei»: Decalogo del Buon Cruscone, regola n. 10. :evil:
Theiamania ha scritto:Insomma, se la riga finisce a causa di innumerevoli motivazioni d'impaginazione editoriale, cosa fai?
In questo caso, come ha detto Animo Grato, non ci sono regole: sono possibili tutte le soluzioni (accapo prima di e, dopo e, né prima né dopo), anche se specifiche regole editoriali possono prescrivere una sola delle opzioni elencate in contesti particolari (e.g., in un titolo etc.).

(Sposto in «Grafematica», ché questo argomento non attiene alla sintassi.)
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Infarinato ha scritto:[S]ono possibili tutte le soluzioni (accapo prima di e, dopo e, né prima né dopo), anche se specifiche regole editoriali possono prescrivere una sola delle opzioni elencate in contesti particolari (e.g., in un titolo etc.).
Nonché prima e dopo. :wink:
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Theiamania
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Intervento di Theiamania »

Mi scuso per il "lei",
okay, quindi non ci sarebbe una regola. Cercherò di regolarmi con il necessario gusto.
Ho più di una perplessità sul fatto che il tema "congiunzione" e sua relativa collocazione all'interno della frase (elisa) possa riguardare qualcosa di diverso dalla sintassi, ma lei è l'amministratore qui, e le quindi immagino abbia il diritto e l'autorità di spostare la discussione.

Ringrazio entrambi per le risposte.

:)
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

È grafematica non perché lo dice "l'amministratore", ma perché il problema riguarda soltanto la forma grafica di un linguaggio (umano), forma che è un "accessorio" assai utile e statisticamente diffuso, ma non imprescindibile. Al contrario della sintassi, che è un aspetto inerente alla natura profonda della lingua: la sintassi c'era già ben prima dell'invenzione dell'alfabeto (e relative questioni di scrittura).
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Theiamania
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Intervento di Theiamania »

Quindi una congiunzione è una forma grafica...
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Theiamania ha scritto:Quindi una congiunzione è una forma grafica...
Per quanto riguarda l’andare a capo, sí. ;)
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Le regole tipografiche (e anche il comune senso estetico) prevedono che si vada a capo, non solo dopo la fine di una parola, ma anche dividendo una singola parola in due parti (cosiddetta sillabazione), in modo da ottenere una scrittura graficamente uniforme, giustificata al margine destro e senza che le parole siano abnormemente distanziate.

Perciò va da sé che se si possono -- e se necessario si devono -- dividere parole intere, a maggior ragione la congiunzione deve andare a capo quando finisce lo spazio a disposizione (come è stato già detto).
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Nella miglior tradizione tipografica (per esempio Manuzio) è possibile andare a capo anche con l’apostrofo.
Avatara utente
marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Intende:
«anche con l'
apostrofo»?

Interessante.
Avatara utente
Carnby
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Intervento di Carnby »

marcocurreli ha scritto:Intende:
«anche con l'
apostrofo»?
Eh sì, anche se temo che poche case editrici lo adotterebbero oggi.
In ogni caso tra
«dello
apostrofo»
e
«del-
l’apostrofo»
la seconda soluzione è indubbiamente più corretta.
Tornando al tema, in nessun caso può essere proscritto in prosa l’andare a capo con una congiunzione in fine riga.
domna charola
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Intervento di domna charola »

Mi aggiungo in ritardo perché è un po' che sono fuori rete.

Dal punto di vista grafico - perché effettivamente di grafica si tratta - a parte la considerazione di base che si va a capo "giustificato" cioè dove tocca, per evitare buchi, e il corollario che davanti a regole dell'editore specifico nulla può la norma, sussiste un ulteriore caso: la dilagante abitudine di impaginare "a bandiera", disponendo il testo in colonne con righe corte. In questo caso, pare che sia più semplice e più elegante andare a capo dove finisce la parola, lasciando il buco e non contemplando la possibilità di sillabare.

In quel caso, si ha un risultato di questo tipo (copio direttamente da un pannello turistico che mi hanno impaginato così):

"Tutta la fascia a nord, dal Monte Ferrante alla Presolana
e alla cresta di Blum, è costituita da calcari e dolomie
chiari, ben riconoscibili lungo le pareti alla tua destra, dietro
il Monte Castello: questa morfologia è tipica delle rocce
carbonatiche in grossi banchi. Spostandosi verso sinistra,
..."

A me. il risultato non convince, e all'epoca avevo lottato strenuamente per evitare ciò, comunque, è un modo usato, e può presentare veramente il dubbio: "la e congiunzione dove la metto".

In quel caso, visto che diventa solo un problema da grafici, io tendo a lasciarla sulla riga di sopra, perché se ho due termini dello stesso tipo - un elenco, insomma - il secondo termine è un po' meglio visualizzato. Sto pensando a un testo didattico-divulgativo, in cui sia facilitata anche la memorizzazione del concetto.

calcari
e dolomie

secondo me spicca meno che

calcari e
dolomie

Però, sono solo considerazioni di gusto personale, da parte di un non-grafico che si ostina a scrivere giustificato, come si vede in tutti il libri seri...
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