«Sta facendo i tuoni»
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«Sta facendo i tuoni»
È corretta l'espressione "sta facendo i tuoni"? Su Google non ci sono occorrenze. Grazie.
- Millermann
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È vero; invece c'è un piccolo numero di risultati (una quindicina) per «stanno facendo i tuoni». Ciò nonostante, a mio parere è piú corretta l'espressione col verbo al singolare: si dice infatti che «sta piovendo/nevicando/tuonando».
Se «fare i tuoni» è come dire «tuonare», allora è equiparabile a uno dei verbi impersonali, che (cito dal Treccani):
(a) appaiono in costrutti privi di soggetto esplicito;
(b) nei tempi semplici il verbo è alla III persona singolare (piove, bisogna);
(c) nei tempi composti il verbo ha il participio passato al maschile singolare (è piovuto).
Se diciamo invece «stanno facendo i tuoni», i tuoni è il soggetto, e il verbo fare è usato in modo improprio/popolare (come dire «stanno producendosi i tuoni»): il risultato è una frase ben piú colloquiale e popolare dell'altra. Mio parere, naturalmente!
Se «fare i tuoni» è come dire «tuonare», allora è equiparabile a uno dei verbi impersonali, che (cito dal Treccani):
(a) appaiono in costrutti privi di soggetto esplicito;
(b) nei tempi semplici il verbo è alla III persona singolare (piove, bisogna);
(c) nei tempi composti il verbo ha il participio passato al maschile singolare (è piovuto).
Se diciamo invece «stanno facendo i tuoni», i tuoni è il soggetto, e il verbo fare è usato in modo improprio/popolare (come dire «stanno producendosi i tuoni»): il risultato è una frase ben piú colloquiale e popolare dell'altra. Mio parere, naturalmente!

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Re: «Sta facendo i tuoni»
Secondo me, no. Si può dire solo sta tuonando oppure - se fosse possibile - tuonano tuoni.puer ha scritto:E' corretta l'espressione "sta facendo i tuoni"? Su Google non ci sono occorrenze. Grazie.
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Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
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- Ferdinand Bardamu
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Concordo con Sixie. Fare i tuoni per tonare è un modo d’esprimersi che assocerei all’eloquio di un bambino molto piccolo o a uno straniero.
- Millermann
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Sono d'accordo anch'io che «fare i tuoni» possa sembrare un'espressione infantile o dialettale —io stesso non parlo cosí— però non la trovo totalmente scorretta.
Forse il punto debole sta in quell'articolo determinativo:
una frase come «qui sta facendo [dei] tuoni sempre piú ravvicinati» mi sembra non solo accettabile anche in un registro medio, o quasi, ma addirittura piú complicata da esprimere usando tonare!
In fondo il tuono è un rumore, e quindi in italiano si «fa», cosí come si fa baccano/chiasso o si fanno [degli] schiamazzi. Non trovate anche voi?
A proposito di dialetto, mi ha fatto piacere scoprire che anche in veneto il tuono mantiene la «r» come in calabrese (e come nell'uso antico citato nella voce del DOP)
!
Per curiosità, qui da me si può dire «sta trunànnu» o anche, per l'appunto, «stanu facíennu i trúoni» (col verbo al plurale).
Forse il punto debole sta in quell'articolo determinativo:
una frase come «qui sta facendo [dei] tuoni sempre piú ravvicinati» mi sembra non solo accettabile anche in un registro medio, o quasi, ma addirittura piú complicata da esprimere usando tonare!
In fondo il tuono è un rumore, e quindi in italiano si «fa», cosí come si fa baccano/chiasso o si fanno [degli] schiamazzi. Non trovate anche voi?

A proposito di dialetto, mi ha fatto piacere scoprire che anche in veneto il tuono mantiene la «r» come in calabrese (e come nell'uso antico citato nella voce del DOP)

Per curiosità, qui da me si può dire «sta trunànnu» o anche, per l'appunto, «stanu facíennu i trúoni» (col verbo al plurale).

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- Ferdinand Bardamu
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Fare i tuoni continua a sonarmi del tutto scorretta. Si potrebbe accettare, forse, solo aggiungendo un aggettivo: ma anche qui, piuttosto che ?«Fa dei forti tuoni» direi «Tuona forte». 
).

Dalle mie parti, però, tuono si dice ton, e la parola di Sixie da me è tonà (s’adopra anche in senso figurato: es. «Go ciapà ’na tonà», cioè “Ho preso un colpo forte, un colpo che mi ha rintronato”Millermann ha scritto:A proposito di dialetto, mi ha fatto piacere scoprire che anche in veneto il tuono mantiene la «r» come in calabrese (e come nell'uso antico citato nella voce del DOP)!
Per curiosità, qui da me si può dire «sta trunànnu» o anche, per l'appunto, «stanu facíennu i trúoni» (col verbo al plurale).

Trono, Tronare sono "voci antiche, le quali s'odono tutto dì tra la nostra plebe: e furono usate ancora dai Provenzali" ... 
Possiamo tornare a usarle, allora:
fanno li troni e le folgori e le piogge e li venti

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- Ferdinand Bardamu
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Anche qui.Millermann ha scritto:A proposito di dialetto, mi ha fatto piacere scoprire che anche in veneto il tuono mantiene la «r» come in calabrese (e come nell'uso antico citato nella voce del DOP)

- Millermann
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Per chi volesse approfondire anche quest'aspetto, le espressioni dialettali relative ai tuoni e al tonare si trovano nei fogli 396, 397 e 398 dell'AIS.
Curiosandovi, ne ho ricavato che la versione "arcaica" con la «r» è maggioritaria; il tipo ton[o] è presente solamente nel nordest(e) e in parte del centro.
Degna di nota anche l'espressione polesana «trare tron» e «ha trato (a)l tron».
La sua dev'essere una zona "di confine": stando alla cartina, mentre a Verona e dintorni si dice «el ton», già a Cerea (che è molto piú vicina a lei) si passerebbe a «el tron». È davvero cosí?
Curiosandovi, ne ho ricavato che la versione "arcaica" con la «r» è maggioritaria; il tipo ton[o] è presente solamente nel nordest(e) e in parte del centro.
Degna di nota anche l'espressione polesana «trare tron» e «ha trato (a)l tron».

Ferdinand Bardamu ha scritto:Dalle mie parti, però, tuono si dice ton[…]
La sua dev'essere una zona "di confine": stando alla cartina, mentre a Verona e dintorni si dice «el ton», già a Cerea (che è molto piú vicina a lei) si passerebbe a «el tron». È davvero cosí?

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Millermann ha scritto:Curiosandovi, ne ho ricavato che la versione "arcaica" con la «r» è maggioritaria; il tipo ton[o] è presente solamente nel nordest(e) e in parte del centro.
Degna di nota anche l'espressione polesana «trare tron» e «ha trato (a)l tron».
L'espressione polesana, ma non solo, sarebbe tràre on/el tron con l'articolo. Grazie, Millermann; non avevo pensato al tràre del tron che, opportunamente, significa sia 'tirare', sia 'sparare'.

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- marcocurreli
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Anche in sardo il tuono mantiene la "r": tronu. E poi c'è anche il derivato "stronau", che in italiano sarebbe "intronato" (ed ecco la "r" anche in italiano).
Ora mi viene un dubbio: non è che nel dialetto di Sixie "ga fato do bèle tronà", tronà si potrebbe rendere in italiano con "tuonata"? Ha fatto due belle tuonate.
Ora mi viene un dubbio: non è che nel dialetto di Sixie "ga fato do bèle tronà", tronà si potrebbe rendere in italiano con "tuonata"? Ha fatto due belle tuonate.
- Ferdinand Bardamu
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La tronà è un singolo tuono (colpo, botto); quando i tuoni sono lontani si sente tronexàre o tràre el tron.
A trà el tron - diceva mio nonno - e non ci si preoccupava più di tanto, ma alla prima tronà si correva al riparo.
P.S. Forse sarebbe opportuno spostare la conversazione nella sezione Dialetti, dacché alla domanda di Puer è già stata data risposta.
A trà el tron - diceva mio nonno - e non ci si preoccupava più di tanto, ma alla prima tronà si correva al riparo.
P.S. Forse sarebbe opportuno spostare la conversazione nella sezione Dialetti, dacché alla domanda di Puer è già stata data risposta.

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