La «coccinella» nei dialetti
Moderatore: Dialettanti
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
La «coccinella» nei dialetti
La scomparsa del mondo rurale tradizionale, oggi pressoché completa, ha portato con sé l’oblio di tante parole, o per il venir meno del designato o per il modo differente con cui l’uomo moderno si rapporta con la campagna.
La progressiva dimenticanza presso i parlanti della denominazione locale della coccinella è un caso emblematico. Un tempo la sua presenza era associata all’arrivo della bella stagione e si caricava di riferimenti sacrali. Oggi, invece, è un bell’animaletto la cui effigie si presta a esser riprodotta nella gaggettistica, e nulla piú.
Nella bassa veronese la coccinella assume una vasta gamma di nomi, che spesso variano a distanza di pochi chilometri, tutti legati da un riferimento religioso, per esempio ave maria, maria maria, maria xoła ia (lett. «maria vola via»), ecc.
Nel vostro dialetto sopravvive ancora il nome tradizionale di questa bestiolina?
La progressiva dimenticanza presso i parlanti della denominazione locale della coccinella è un caso emblematico. Un tempo la sua presenza era associata all’arrivo della bella stagione e si caricava di riferimenti sacrali. Oggi, invece, è un bell’animaletto la cui effigie si presta a esser riprodotta nella gaggettistica, e nulla piú.
Nella bassa veronese la coccinella assume una vasta gamma di nomi, che spesso variano a distanza di pochi chilometri, tutti legati da un riferimento religioso, per esempio ave maria, maria maria, maria xoła ia (lett. «maria vola via»), ecc.
Nel vostro dialetto sopravvive ancora il nome tradizionale di questa bestiolina?
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mer, 26 set 2018 14:42, modificato 1 volta in totale.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
-
- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Vero!... ho dato una rapida scorsa a qualche sito "qualsiasi" (nel senso che ho pescato al volo, senza verificare affidabilità, ma per pura curiosità) dedicato ai dialetti, e in effetti le denominazioni legate al sacro sono molto frequenti.
- Dialettando.com
- Terminologiaetc.it
- Gianna Marcato, «La chiocciola è la tartaruga. Parole e cose di ieri e di oggi in area veneta», in Dialetti: per parlare e parlarne. Atti del Quarto Convegno Internazionale di Dialettologia, «Osanna Edizioni», 2016, p. 213
In dialetto marchigiano, Nord della provincia di Ancona, è o forse era mariòla; credo che oggi nessuno la chiami più così. Sono dovuto ricorrere a mio padre, il quale, un po' a fatica, è riuscito a ricordare il termine sopra indicato. Ad essere sincero, coccinella è una parola molto più carina per indicare questo bel coleottero colorato. 

E quindi uscimmo a riveder le stelle.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Grazie. Si conferma, dunque, che il riferimento religioso è molto forte un po’ dappertutto; la Madonna (Maria) ricorre assai di frequente.
Non saprei se è piú carino: per me ha la freddezza di un termine scientifico, tant’è che il suo nome scientifico è Coccinella septempunctata. Nel Vocabolario della Crusca coccinella non c’è; vi si trova però lucìa, che è il nome che assume(va?) a Firenze, anch’esso legato al sacro: l’allusione è a Santa Lucia, perché era credenza popolare che le coccinelle fossero cieche.olaszinho ha scritto:Ad essere sincero, coccinella è una parola molto più carina per indicare questo bel coleottero colorato.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mer, 26 set 2018 14:44, modificato 1 volta in totale.
Per quanto la mia competenza non possa essere esaustiva, non sono a conoscenza di denominazioni liguri collegate col nome della Madonna.
Mentre risultano diffuse denominazioni rappresentate da diverse forme diminutive della voce angelo.
L'AIS, ad es., per il punto 179 della carta 470 (Rovegno, al confine delle parlate classificabili come liguri), riferisce angeŕin (le trascrizioni dell'AIS sono quasi sempre problematiche e discutibili) ovviamente, "del paradiso": per loro la Terra risulta contesto occasionale.
Le altre denominazioni locali risultano più laiche. A Genova, ad es., la voce risulta dæ-dæ /'dɛ:'dɛ:/. Tendo a mantenermi il più possibile sempre ragionevolmente freddo e distante rispetto alle diffuse (e incredibili!) corbellerie degli etimologisti locali.
Potrebbe certamente trattarsi di voce infantile, ma ciò non implicherebbe necessariamente l'assenza di un significato. Segnalo l'etimologia popolare semplicemente perché si tratta di un dato, ormai, storico, se pure non necessariamente vero.
Fino alla fine dell'800 – ma, probabilmente, ancora fino all'epoca della Prima guerra mondiale – dæ /'dɛ:/ *** a Genova significò dado da gioco. Mentre, già nell'800, risulta segnalato l'italianismo caratterizzato da geminazione consonantica anetimologica daddu /'daddu/, ma soltanto in senso tecnico. Ora la voce di derivazione diretta risulta, ormai, desueta.
Quindi, realizzando in lingua la paretimologia, s'otterrebbe dado-dado. Per altro, chi osserva l'animaletto septempunctatum da vicino non può non rimanere colpito dalla somiglianza coll'aspetto dei dadi da gioco. E per fare sette ne occorrono almeno due!
*** dæ /'dɛ:/ risulta voce interessante perché si tratta di un plurale che subentrò, nell'uso, anche al singolare. Da dati, in genovese, s'ebbero le seguenti transizioni evolutive del tutto regolari: /'da:ti/>/'da:di/>/'da:δi/>/'da:i/>/'dai/>/'dɛ:/. Il singolare fu regolarmente, almeno per il sistema linguistico locale, /'da:u/, ma non credo che sia potuto giungere, come altre voci analoghe, a essere pronunciato /'dɔu/, dal momento che le attestazioni scritte (dao) sono molto antiche (in seguito, come scritto, s'adoperò la forma del plurale anche al singolare).
Mentre risultano diffuse denominazioni rappresentate da diverse forme diminutive della voce angelo.
L'AIS, ad es., per il punto 179 della carta 470 (Rovegno, al confine delle parlate classificabili come liguri), riferisce angeŕin (le trascrizioni dell'AIS sono quasi sempre problematiche e discutibili) ovviamente, "del paradiso": per loro la Terra risulta contesto occasionale.
Le altre denominazioni locali risultano più laiche. A Genova, ad es., la voce risulta dæ-dæ /'dɛ:'dɛ:/. Tendo a mantenermi il più possibile sempre ragionevolmente freddo e distante rispetto alle diffuse (e incredibili!) corbellerie degli etimologisti locali.
Potrebbe certamente trattarsi di voce infantile, ma ciò non implicherebbe necessariamente l'assenza di un significato. Segnalo l'etimologia popolare semplicemente perché si tratta di un dato, ormai, storico, se pure non necessariamente vero.
Fino alla fine dell'800 – ma, probabilmente, ancora fino all'epoca della Prima guerra mondiale – dæ /'dɛ:/ *** a Genova significò dado da gioco. Mentre, già nell'800, risulta segnalato l'italianismo caratterizzato da geminazione consonantica anetimologica daddu /'daddu/, ma soltanto in senso tecnico. Ora la voce di derivazione diretta risulta, ormai, desueta.
Quindi, realizzando in lingua la paretimologia, s'otterrebbe dado-dado. Per altro, chi osserva l'animaletto septempunctatum da vicino non può non rimanere colpito dalla somiglianza coll'aspetto dei dadi da gioco. E per fare sette ne occorrono almeno due!
*** dæ /'dɛ:/ risulta voce interessante perché si tratta di un plurale che subentrò, nell'uso, anche al singolare. Da dati, in genovese, s'ebbero le seguenti transizioni evolutive del tutto regolari: /'da:ti/>/'da:di/>/'da:δi/>/'da:i/>/'dai/>/'dɛ:/. Il singolare fu regolarmente, almeno per il sistema linguistico locale, /'da:u/, ma non credo che sia potuto giungere, come altre voci analoghe, a essere pronunciato /'dɔu/, dal momento che le attestazioni scritte (dao) sono molto antiche (in seguito, come scritto, s'adoperò la forma del plurale anche al singolare).
Ultima modifica di Ligure in data mer, 26 set 2018 15:50, modificato 2 volte in totale.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Grazie anche a lei.
Spesso le denominazioni locali corrispondono al primo verso della filastrocca che si faceva recitare ai bambini. La reduplicazione mi fa pensare che sia il caso anche del genovese. Conosce per caso anche la filastrocca associata all’insettino?Ligure ha scritto:Le altre denominazioni locali risultano più laiche. A Genova, ad es., la voce risulta dæ-dæ /'dɛ:'dɛ:/. Tendo a mantenermi il più possibile sempre ragionevolmente freddo e distante rispetto alle diffuse (e incredibili!) corbellerie degli etimologisti locali.
Potrebbe certamente trattarsi di voce infantile…
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
Davvero? Chiedo scusa, d'altra parte non parlo il dialetto per cui potrei sbagliarmi, ma non ho mai sentito la parola mariola in vita mia. Forse i miei nonni…Ivan92 ha scritto:Confermo quanto detto da olaszinho: anche qui, zona Ancona Sud, si dice mariòla. Non è però una parola in disuso: si sente anche tra i giovani. A ogni modo, si usano indifferentemente sia mariòla sia coccinella.
D'altra parte, è una di quelle parole che s'impara già in tenera in età e direttamente in italiano. Ho notato che la maggior parte dei genitori si rivolge in italiano ai bambini, sebbene alcuni di loro passino poi al dialetto con gli altri adulti. Mi chiedo se ciò accada solo dalle mie parti?!
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
-
- Interventi: 1413
- Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
- Località: Marradi (FI)
No, è un fenomeno abbastanza diffuso (negli ultimi decenni, almeno).olaszinho ha scritto:D'altra parte, è una di quelle parole che s'impara già in tenera in età e direttamente in italiano. Ho notato che la maggior parte dei genitori si rivolge in italiano ai bambini, sebbene alcuni di loro passino poi al dialetto con gli altri adulti. Mi chiedo se ciò accada solo dalle mie parti?!
- marcocurreli
- Interventi: 625
- Iscritto in data: ven, 25 set 2009 22:36
- Località: Cagliari
-
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 726
- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 1 ospite