scrivo per risolvere un dubbio grammaticale che sta lacerando l’ufficio, in merito alla correttezza della frase che segue:
Questi strumenti sono fatti in modo che, se a uno dei possessori succede qualcosa, l’altro lo sappia subito.
È giusta?
È corretto considerare la parte racchiusa tra virgole un’incidentale, e il congiuntivo sappia retto dalla relativa iniziale? O vanno necessariamente applicate le regole del periodo ipotetico?
Anna G. ha scritto:[S]crivo per risolvere un dubbio grammaticale che sta lacerando l’ufficio, in merito alla correttezza della frase che segue:
Questi strumenti sono fatti in modo che, se a uno dei possessori succede qualcosa, l’altro lo sappia subito.
È giusta?
Sí. Il dubbio, a mio parere, può sorgere per l’anticipazione della pròtasi; se riformulassimo la frase in questo modo: «Questi strumenti sono fatti in modo che uno dei possessori sappia subito se a un altro succede qualcosa» non si darebbe àdito a dubbi.
Anna G. ha scritto:È corretto considerare la parte racchiusa tra virgole un’incidentale, e il congiuntivo sappia retto dalla relativa iniziale?
No, non è corretto definirla un’«incidentale», perché la frase incidentale non è sintatticamente legata al resto del periodo. La frase racchiusa tra virgole è la pròtasi del periodo ipotetico; questa frase ipotetica è retta da un’altra subordinata (consecutiva) che richiede il congiuntivo.
Anna G. ha scritto:[V]anno necessariamente applicate le regole del periodo ipotetico?
Il periodo ipotetico in questione (detto «della realtà») ha un’apòdosi il cui verbo ha un modo vincolato dalla struttura sintattica in cui è inserita la frase. In altre parole, non si può sostituire il congiuntivo con l’indicativo per rispettare la forma canonica del periodo ipotetico della realtà.
Sono sostanzialmente d'accordo con Ferdinand Bardamu - e lo stavo scrivendo, ma quel vecchio filibustiere mi ha preceduto!
Giusta la sua precisazione sulla definizione della frase incidentale, non condivido però la sua riformulazione («Questi strumenti sono fatti in modo che uno dei possessori sappia subito se a un altro succede qualcosa»): in questa riformulazione il se non introduce più una protasi, ma una interrogativa indiretta.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Animo Grato ha perfettamente ragione sulla riformulazione. Grave errore mio: chiedo scusa .
Per mantenere il periodo ipotetico occorrono allora modifiche piú ampie, come l’uso di un altro verbo o un’altra locuzione verbale oppure di un diverso introduttore per la pròtasi: es. «… che uno dei possessori riceva subito un avviso se (o qualora o nel caso in cui e sim.) ecc.».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Se ti dovessi trovare in pericolo, verrei/verrò ad aiutarti.
… e se avessi bisogno del mio aiuto, te lo darei/darò.
Gentile Marco, è vero che le grammatiche prescrivono il condizionale, ma com’è che il futuro mi dà più sicurezza? Non è che dovessi trovare e avessi bisogno sono sentite come parafrasi di troverai e avrai?
Altro quesito:
Se dovessi aver bisogno, sappi che io ti aiuterei/aiuterò
Condizionale, futuro o entrambi?
Grazie.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Nella lingua parlata si possono anche ammettere tali sconcordanze. Nella lingua scritta sorvegliata invece no (a meno di non aver paura di essere tacciato d'ignoranza...).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Grazie! Ma siccome non voglio apparire neppure un menagramo o poco premuroso non dirò: Se ti trovassi in pericolo, io ci sarei (sempreché non abbia altro da fare)
ma Se ti dovesse accadere di trovarti in pericolo, io ci sarò.
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Non c’è stata una risposta ad Anna G, intervento del 16 u.s.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Io le ho solo detto qualcosa riguardo alla lingua scritta sorvegliata. Per il resto, naturalmente, può regolarsi come vuole.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Lo so, lo so; grazie. E so pure che nell'eventualità dovessi avere qualche altro dubbio, lei cortesemente mi risponderebbe, compatibilmente coi suoi impegni.
Buonasera gentile Marco.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Anna G. ha scritto:[S]crivo per risolvere un dubbio grammaticale che sta lacerando l’ufficio, in merito alla correttezza della frase che segue:
Questi strumenti sono fatti in modo che, se a uno dei possessori succede qualcosa, l’altro lo sappia subito.
È giusta?
Sí. Il dubbio, a mio parere, può sorgere per l’anticipazione della pròtasi; se riformulassimo la frase in questo modo: «Questi strumenti sono fatti in modo che uno dei possessori sappia subito se a un altro succede qualcosa» non si darebbe àdito a dubbi.
Anna G. ha scritto:È corretto considerare la parte racchiusa tra virgole un’incidentale, e il congiuntivo sappia retto dalla relativa iniziale?
No, non è corretto definirla un’«incidentale», perché la frase incidentale non è sintatticamente legata al resto del periodo. La frase racchiusa tra virgole è la pròtasi del periodo ipotetico; questa frase ipotetica è retta da un’altra subordinata (consecutiva) che richiede il congiuntivo.
Anna G. ha scritto:[V]anno necessariamente applicate le regole del periodo ipotetico?
Il periodo ipotetico in questione (detto «della realtà») ha un’apòdosi il cui verbo ha un modo vincolato dalla struttura sintattica in cui è inserita la frase. In altre parole, non si può sostituire il congiuntivo con l’indicativo per rispettare la forma canonica del periodo ipotetico della realtà.
Mi perdoni, Ferdinand: nella costruzione proposta, la preposizione della virgola alla pròtasi è obbligatoria o facoltativa?
Non sono un esperto, dunque le consiglierei d’attendere pareri piú autorevoli. Intanto le dico la mia: secondo me non è strettamente obbligatoria, ma è consigliabile per rendere piú chiara la sintassi della frase, e dunque agevolare la lettura.