«Far sí che» + indicativo o congiuntivo?

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Arnoldas
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«Far sí che» + indicativo o congiuntivo?

Intervento di Arnoldas »

Gentili colleghi, perché ci sono opinioni diverse a proposito di "far sì che...": gli uni linguisti spiegano che dopo "che" si usa solo il congiuntivo invece gli altri dicono che di regola si usa l'indicativo. Allora dovrei usare il congiuntivo oppure l'indicativo? Grazie.
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Millermann
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Re: «Far sí che» + indicativo o congiuntivo?

Intervento di Millermann »

Buongiorno, Arnoldas.
Dove ha letto che dopo «far sí che» si userebbe di regola l'indicativo? :?
Che io sappia, regge il congiuntivo: non credo di sbagliare se, come parlante non nativo, le consiglio di attenersi a questa regola, per andare sul sicuro! :)
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Animo Grato
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Re: «Far sí che» + indicativo o congiuntivo?

Intervento di Animo Grato »

Buongiorno a tutti e due!
Come le ha già detto Millermann, il congiuntivo dopo far sì che è sempre corretto: lo usi ed eviterà qualsiasi problema.
Per rispondere a Millermann, nel volumetto di Luciano Satta Ma che modo - Uso e abusi del congiuntivo si trova scritto:
E ricordare che può essere ind[icativo] anche il fare sì che, quando è palese che l'azione (passata) si è compiuta: Fece sì che, più che altro per stanchezza, lo appaudirono
In altre parole, se dicessi Fece sì che lo applaudissero, riferirei soltanto il tentativo di farsi applaudire, e il resto della frase potrebbe smentire la premessa (Adoperò tutti i trucchi della retorica per far sì che lo applaudissero, e invece fu sonoramente fischiato). La variante coll'indicativo (statisticamente minoritaria) è invece una specie di sintesi di due affermazioni: Fece sì che lo applaudissero, e in effetti lo applaudirono --> Fece sì che lo applaudirono.

Va però osservato che normalmente si usa il congiuntivo e, salvo smentite, si dà per scontato l'esito affermativo del far sì che, perciò anch'io consiglio ad Arnoldas di andare sul sicuro col congiuntivo.
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«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Arnoldas
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Re: «Far sí che» + indicativo o congiuntivo?

Intervento di Arnoldas »

Carissimi Millermann ed Animo Grato, vi ringrazio vivamente per le vostre cortesi spiegazioni. Ho capito. Grazie ancora e buon fine settimana.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Re: «Far sí che» + indicativo o congiuntivo?

Intervento di Marco1971 »

Non c’è nulla da aggiungere a quanto detto qui sopra da Millermann e da Animo Grato. Fermo restando che la scelta sicura è il congiuntivo, propongo qui – per puro piacere dei «valenti maneggiator di nostra favella» :D – un’esemplificazione di far sí che seguito dall’indicativo.

Luigi XI re di Francia, facendo nascere discordia fra li prìncipi di quel regno, che si erano uniti a’ suoi danni, fece sì che s’impadronì del loro Stato. (Torquato Tasso, Discorso intorno alla sedizione nata nel Regno di Francia l’anno 1585)

…il costume lodevole di rappresentare e declamar da se stesso le proprie produzioni teatrali fece sì che talvolta, la voce sonora, il personaggio adatto o la verità del gesto mancando all’autore, questi fu obbligato ricorrere ad altri mezzi onde supplire al suo difetto. (Matteo Angelo Galdi, Delle vicende e della rigenerazione de’ teatri)

In questa mia seconda dimora in Roma fui introdotto al papa, che era allora Clemente XIII, bel vecchio, e di una veneranda maestà; la quale, aggiunta alla magnificenza locale del palazzo di Montecavallo, fece sì che non mi cagionò punto ribrezzo la solita prosternazione e il bacio del piede, benché io avessi letta la storia ecclesiastica, e sapessi il giusto valore di quel piede. (Vittorio Alfieri, Vita)

Laonde Maestro Claudio Franzese, avuto tal nuova, sapendo l’eccellenza di Guglielmo, con buone promesse e danari, fece sì che non gli fu difficile trarlo fuor de’ frati; avendo egli per le discortesie usategli e per le invidie, che son di continuo fra loro, più voglia di partirsi che Maestro Claudio bisogno di trarlo fuora. (Vasari, Le Vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani)

Accortosi l’imperatore della loro irresolutezza, fece chiamar a sé il dottor Quirini, e, pregandolo e quasi comandandogli di dirgli il vero, fece sì che quel bravo medico gli annunziò, lagrimando, l’impossibilità della sua guarigione. (Lorenzo Da Ponte, Memorie)

Il giorno seguente giunse il nuovo capitano Ismael all’istesso fiume, ma né l’uno né l’altro poteva passare; nondimeno la fortuna, insieme con la diligenza d’Ismael, fece sì che in quel circuito si trovò il passo dove a guazzo si poteva passare, e quivi la notte seguente apparecchiò le sue genti e passò il fiume all’alba. (Ramusio, Navigazioni e viaggi)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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