Nella prima frase mi pare che, inequivocabilmente, si debba usare per distrarci, visto che mio cugino e io equivale a noi.
Per la seconda frase, considererei corrette entrambe le formulazioni (anche perché i due punti separano nettamente i due periodi, con cambiamento di soggetto grammaticale): con -mi si mette in primo piano l’io, col -si ci si riferisce all’esperienza che può essere di tutti, in maniera piú distaccata. A mio avviso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.