«Smartabile», «in smart»
Moderatore: Cruscanti
«Smartabile», «in smart»
Negli ultimi tempi l'aggettivo smart ha assunto in italiano le accezioni «da casa», «da remoto», «che avviene per via telematica». Ecco allora pseudoanglicismi come smart working (ingl. working from home, remote working, telecommuting), smart laureing (da non credersi), smart dressing ecc.
Ora abbiamo anche smartabile, cioè «eseguibile da casa», un ibrido istituzionale di conio recente. La risposta della ministra è stata allarmante, come, d'altronde, la contestazione del giornalista, basata solo sull'aspetto estetico del neologismo e non sull'utilità del medesimo. Interessante che per costui «orrendo» lo sia solo smartabile e non l'espressione in smart usata in una delle domande poste.
Ora abbiamo anche smartabile, cioè «eseguibile da casa», un ibrido istituzionale di conio recente. La risposta della ministra è stata allarmante, come, d'altronde, la contestazione del giornalista, basata solo sull'aspetto estetico del neologismo e non sull'utilità del medesimo. Interessante che per costui «orrendo» lo sia solo smartabile e non l'espressione in smart usata in una delle domande poste.
G.B.
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Smartabile», «in smart»
«Un’ultima cosa. Adesso si dice ‹smartabili›…»: «adesso»? e chi lo direbbe? Non parliamo poi del coinvolgimento della Crusca: sicuramente dirà che smartabile va benissimo perché è ben formato, ecc.
Se qualcuno è tanto affezionato a smart da credere, sbagliando, che non ci siano equivalenti italiani, allora adattiamolo. Cosí potremmo legittimamente dire smartofono, e pure smartare, visto che si vuol per forza introdurre un aggettivo deverbale come smartabile.
Scherzi a parte, io quest’urgenza di sintesi a tutt’i costi non la capisco. In italiano io direi spontaneamente, come ha detto lei, eseguibile in telelavoro (o da casa).
P.S. Smart dressing è l’ennesimo pseudoanglicismo: prima di leggere l’articolo a cui lei rimanda, pensavo al vestirsi in maniera elegante, invece a quanto pare è il contrario… Taccio di *laureing: spero che sia scherzoso.

Se qualcuno è tanto affezionato a smart da credere, sbagliando, che non ci siano equivalenti italiani, allora adattiamolo. Cosí potremmo legittimamente dire smartofono, e pure smartare, visto che si vuol per forza introdurre un aggettivo deverbale come smartabile.

Scherzi a parte, io quest’urgenza di sintesi a tutt’i costi non la capisco. In italiano io direi spontaneamente, come ha detto lei, eseguibile in telelavoro (o da casa).
P.S. Smart dressing è l’ennesimo pseudoanglicismo: prima di leggere l’articolo a cui lei rimanda, pensavo al vestirsi in maniera elegante, invece a quanto pare è il contrario… Taccio di *laureing: spero che sia scherzoso.
Re: «Smartabile», «in smart»
Ahinoi, l'INAIL (vd. immagine).Ferdinand Bardamu ha scritto: dom, 21 giu 2020 15:42 «Un’ultima cosa. Adesso si dice ‹smartabili›…»: «adesso»? e chi lo direbbe?
G.B.
Re: «Smartabile», «in smart»
La risposta della Crusca. La chiusura lascia sperare almeno in una proposta...
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Smartabile», «in smart»
Ho pensato anch’io a qualcosa come *lavorabile agilmente, cioè *telelavorabile: il problema non è che simili coniazioni sono «macchinose», ma che sono errate. Non si può dire che una certa attività *si può lavorare da casa.
Il fatto è che se giochiamo sul campo dell’inglese o dell’itanglese, perderemo sempre. Tutti i parlanti dovrebbero impegnarsi in un cambiamento di prospettiva che va molto al di là della ricerca di un traducente.
In un’altra epoca, o in un altro mondo, si sarebbe detto eseguibile in telelavoro o in lavoro agile o da casa, e nessuno avrebbe avuto l’esigenza di esprimerlo in dieci battute di Word…
Il fatto è che se giochiamo sul campo dell’inglese o dell’itanglese, perderemo sempre. Tutti i parlanti dovrebbero impegnarsi in un cambiamento di prospettiva che va molto al di là della ricerca di un traducente.
In un’altra epoca, o in un altro mondo, si sarebbe detto eseguibile in telelavoro o in lavoro agile o da casa, e nessuno avrebbe avuto l’esigenza di esprimerlo in dieci battute di Word…

Re: «Smartabile», «in smart»
Telefattibile!Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 22 giu 2020 16:54 Ho pensato anch’io a qualcosa come *lavorabile agilmente, cioè *telelavorabile: il problema non è che simili coniazioni sono «macchinose», ma che sono errate. Non si può dire che una certa attività *si può lavorare da casa.


PS. [ops, preceduto da Ferdinand] O, più "burocraticamente", telesvolgibile, teleffettuabile, e altri sinonimi...
Ultima modifica di G. M. in data lun, 22 giu 2020 17:04, modificato 2 volte in totale.
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Smartabile», «in smart»
Ecco, per i fanatici della brevità a ogni costo e della coniazione di neologismi, abbiamo trovato la soluzione; ci sarebbe anche telesvolgibile. 

Re: «Smartabile», «in smart»
Se quelli partono da smart, e, non si sa bene baciati da quali dèi, « arrivano » a smartabile, perché allora non provare laicamente a muovere da agile?
Agilizzabile, deverbale di agilizzare: sarà pur un ircocervo un po' meno bruttino‽
Agilizzabile, deverbale di agilizzare: sarà pur un ircocervo un po' meno bruttino‽
- Millermann
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Re: «Smartabile», «in smart»
Voto per agilizzabile: mi sembra perfetto per esprimere l'esatto significato di *smartabile (che poi, se smart ora vuol dire «a distanza, telematico», che ne sarà dei vari smart tivvú/foni e affini?
).
Inoltre, segnalo che ci sarebbe anche agilitare, con lo stesso significato o quasi (deriva da agilità), dal quale si potrebbe fare, in modo analogo, «lavoro agilitato/agilitabile», e di cui apprezzo in particolare l'assonanza con «facilitare».

Inoltre, segnalo che ci sarebbe anche agilitare, con lo stesso significato o quasi (deriva da agilità), dal quale si potrebbe fare, in modo analogo, «lavoro agilitato/agilitabile», e di cui apprezzo in particolare l'assonanza con «facilitare».

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Smartabile», «in smart»
Nell’ottica di esprimere il concetto sinteticamente, le soluzioni di Tecumseh e Millermann, mi sembrano valide. Agilitare è registrato nello stesso Battaglia, e pure nel Tommaseo-Bellini. Tra i due sceglierei agilizzare, ma solo perché i verbi col suffisso -izzare sono molto produttivi e suonano «piú tecnici». (Il Dizionario Olivetti, non me ne voglia, Millermann, mi pare «poco rigoroso», mettiamola cosí).

Con tanti saluti alla presunta univocità e maggior precisione degli anglicismi.Millermann ha scritto: lun, 22 giu 2020 19:36… che poi, se smart ora vuol dire «a distanza, telematico», che ne sarà dei vari smart tivvú/foni e affini?

Re: «Smartabile», «in smart»
Concordo, caro Ferdinand.Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 22 giu 2020 20:05Con tanti saluti alla presunta univocità e maggior precisione degli anglicismi.Millermann ha scritto: lun, 22 giu 2020 19:36… che poi, se smart ora vuol dire «a distanza, telematico», che ne sarà dei vari smart tivvú/foni e affini?![]()
G.B.
- marcocurreli
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Re: «Smartabile», «in smart»
Spesso i fanatici della brevità a ogni costo scrivono articoli pieni di frasi contorte, con concetti espressi in dieci righe quando ne basterebbe mezza.Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 22 giu 2020 17:02 ... per i fanatici della brevità a ogni costo ..
Che senso ha risparmiare una parola in un testo di quattro pagine riscrivibile in due?
Linux registered user # 443055
Re: «Smartabile», «in smart»
Mi suggeriscono e vi segnalo anche remotizzabile, che forse ha il pregio di essere un po' più trasparente di altri...
Re: «Smartabile», «in smart»
Remotizzabile risulta tuttavia gravato del medesimo « peccato originale » di smartabile: non è un deverbale — ancorché remotizzare e remotare abbiano invero già preso a sobbollire nelle sulfuree camere magmatiche della lingua.
Re: «Smartabile», «in smart»
Non ritiene agilizzabile abbastanza trasparente?G. M. ha scritto: mar, 23 giu 2020 11:02 Mi suggeriscono e vi segnalo anche remotizzabile, che forse ha il pregio di essere un po' più trasparente di altri...
G.B.
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