Salve a tutti,
prendendo come riferimento la frase qui di séguito «Ho sempre ricevuto critiche quando pensavo ad alta voce come diversa sarebbe potuta essere la mia vita», sono incerto riguardo al corretto tempo verbale da usare nella interrogativa indiretta (resa volontariamente in evidenza).
Trattasi, senz'alcun dubbio, di un evento certamente irrealizzabile espresso al/nel passato. Sono incerto se usare il congiuntivo piuccheperfetto («congiuntivo trapassato») o il condizionale passato (corrispondente del piuccheperfetto latino per esprimere un evento irrealizzabile al passato [l'imperfetto congiuntivo latino corrispondente al condizionale presente per esprimere invece un evento irrealizzabile al presente], nonché tempo verbale utilizzato per esprimere «il futuro nel passato»).
È qui il nòcciolo della questione: l'interrogativa indiretta a mio parere esprime un passato nel passato, poiché nel preciso momento in cui «pensavo» già non era più possibile cambiare il corso degli eventi, pertanto la mia vita non poteva (neanche in quel momento) essere diversa.
L'uso del congiuntivo trapassato, invece, non sembra del tutto incorretto (dato che esprime anteriorità rispetto alla reggente): «Ho sempre ricevuto critiche quando pensavo ad alta voce come diversa fosse potuta essere la mia vita», o sbaglio?
Cosa ne pensate?
Grazie a chiunque vorrà rispondere.
prendendo come riferimento la frase qui di séguito «Ho sempre ricevuto critiche quando pensavo ad alta voce come diversa sarebbe potuta essere la mia vita», sono incerto riguardo al corretto tempo verbale da usare nella interrogativa indiretta (resa volontariamente in evidenza).
Trattasi, senz'alcun dubbio, di un evento certamente irrealizzabile espresso al/nel passato. Sono incerto se usare il congiuntivo piuccheperfetto («congiuntivo trapassato») o il condizionale passato (corrispondente del piuccheperfetto latino per esprimere un evento irrealizzabile al passato [l'imperfetto congiuntivo latino corrispondente al condizionale presente per esprimere invece un evento irrealizzabile al presente], nonché tempo verbale utilizzato per esprimere «il futuro nel passato»).
È qui il nòcciolo della questione: l'interrogativa indiretta a mio parere esprime un passato nel passato, poiché nel preciso momento in cui «pensavo» già non era più possibile cambiare il corso degli eventi, pertanto la mia vita non poteva (neanche in quel momento) essere diversa.
L'uso del congiuntivo trapassato, invece, non sembra del tutto incorretto (dato che esprime anteriorità rispetto alla reggente): «Ho sempre ricevuto critiche quando pensavo ad alta voce come diversa fosse potuta essere la mia vita», o sbaglio?
Cosa ne pensate?
Grazie a chiunque vorrà rispondere.