«Escapismo»

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G.B.
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«Escapismo»

Intervento di G.B. »

Da qui:
Bruno Migliorini, Vocabolario, in “Corriere della Sera”, 6/7/1962, p. 3 ha scritto: Escapismo. «L’escapismo prezioso e classicheggiante», leggo in un recente articolo di rotocalco. E non saprei davvero raccomandare ai lettori d’accettare la parola. Ai significati tradizionali della voce inglese escape (leggi ischéip), quelli di «fuga, evasione», si è di recente aggiunto quello psicologico o addirittura psichiatrico di «fuga dalla realtà, dalle sue difficoltà e dai suoi problemi, ottenuta con forti emozioni, con l’ubriachezza o addirittura gli stupefacenti». E quelli che vorrebbero prescrivere agli altri una vita continuamente impegnata, biasimano i film di escape, cioè di evasione. Così all’escapism, riferito agli specialisti delle fughe dalla prigione, si è aggiunto l’escapism psicologico. Ma non c’è alcuna ragione di adattare la parola inglese, facendone un escapismo, analizzabile solo a chi conosce quell’uso straniero: si può dire, se si vuole, evasionismo ed evasionista.
G.B.
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Marco1971
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Re: «Escapismo»

Intervento di Marco1971 »

Il GRADIT registra sia escapismo sia evasionismo (e i rispettivi derivati in –ista), ma senza alcun rimando dall’una all’altra voce. Il Battaglia registra evasionismo (citando Migliorini), e, nel primo supplemento, escapismo. Il Treccani invece non ha a lemma né l’uno né l’altro. Si trova solo escapismo in una citazione alla voce fuggiascheria.

Ci sono ancora possibilità di miglioramento...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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