«Linguaggio abilista»

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G.B.
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«Linguaggio abilista»

Intervento di G.B. »

Accademia della Crusca, «Parole nuove», «abilismo», di Luisa di Valvasone ha scritto: Si parla inoltre di linguaggio abilista sia riguardo all’uso di un lessico volutamente offensivo nei confronti delle persone disabili, sia nel caso dell’uso metaforico, nel linguaggio comune, di parole ed espressioni come Ma sei sordo? Sei cieco? Sembri un {h}andicappato!, in cui la disabilità viene impiegata come metafora per esprimere qualcosa di negativo, spesso senza una reale consapevolezza da parte del parlante.
Ma voi siete inconsapevoli? (salvoché non stia usando un linguaggio troppo «consapevolista».)

Credo che stiamo prendendo davvero una brutta piega. Ci sono espressioni offensive, come la terza riportata. Ma imprimere lo stigma dell'-ismo sulle altre due, prescindendo dal contesto, io lo trovo aberrante. E aberrante è la miopia critica (si può dire senza essere ortotticisti?) della linguista di fronte a estremismi simili.

Est modus in rebus, sunt certi denique fines, / Quos ultra citraque nequit consistere rectum. (Orazio, Satire I, 1, vv. 106-107).
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Carnby
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Re: «Linguaggio abilista»

Intervento di Carnby »

Per me il criterio deve rimanere l’uso prevalente nella letteratura, per così dire, «alta». Se un termine è percepito dalle persone colte come spregiativo (è il caso per esempio di minorato) deve essere considerato tale, altrimenti no. Dispiace poi che la Crusca, il cui compito principale dovrebbe essere la difesa dell’italiano dai forestierismi crudi e dalle cattive abitudini linguistiche perda tempo in queste quisquilie.
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