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Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

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Decimo
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Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
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« Jeans »

Intervento di Decimo »

Buona giornata a tutti! È la prima volta che lascio un intervento in questo forum e vi ringrazio del vostro grande impegno nell'individuare un'alternativa valida ad ogni forestierismo, anche i più radicati nel nostro vocabolario, perché ho molto sfruttato ognuna di esse quando mi si presenta l'occasione e quando non creano ambiguità all'interno del dialogo.
Tornando all'oggetto della discussione... non pretendo di trovare la traduzione perfetta all'inestirpabile anglicismo jeans, di cui sono sicuro avete avuto già modo di discutere, ma desidero almeno apportare un piccolo contributo all'epurazione linguistica, con la speranza di non star per ripetere un termine già in passato proposto.
Credo, alla luce dell'etimologia del vocabolo, che genovesi in luogo di jeans potrebbe rivelarsi un buona possibilità.

es.: Ho acquistato un paio di genovesi.
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Benvenuto, Decimo! :D

Sí, genovesi sarebbe perfetto. Solo che nel caso di esotismi di diffusione internazionale (come anche jazz) e radicati da oltre mezzo secolo è difficilissimo far attecchire un sostituto, ahimè. In casi simili si dovrebbe semplicemente adattare. Il Castellani proponeva ginsi; può sembrare strano sulle prime, ma se non si guarda la grafia e ci si concentra sul suono, si vedrà che è del tutto cònsono. Per jazz si potrebbe fare gezze (come in fiorentino). :)
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Carnby
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Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
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Intervento di Carnby »

Nei mercati delle cittadine intorno a Firenze si trova scritto, talvolta, ginse (plurale ginsi).
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Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re:

Intervento di Decimo »

Marco1971 ha scritto:Benvenuto, Decimo! :D

Sí, genovesi sarebbe perfetto. Solo che nel caso di esotismi di diffusione internazionale (come anche jazz) e radicati da oltre mezzo secolo è difficilissimo far attecchire un sostituto, ahimè. In casi simili si dovrebbe semplicemente adattare. Il Castellani proponeva ginsi; può sembrare strano sulle prime, ma se non si guarda la grafia e ci si concentra sul suono, si vedrà che è del tutto cònsono. Per jazz si potrebbe fare gezze (come in fiorentino). :)
L'adattamento porta fin troppo spesso a forme esageratamente rozze e sgradevoli all'udito. Proprio quest'ultima caratteristica dovrebbe essere un cardine attorno al quale potersi permettere determinati arrangiamenti linguistici; piuttosto che adattare aggiungendo semplicemente una vocale o relazionandosi alla pronuncia popolare, quasi con volontà di resa, bisogna individuare quell'alternativa puramente italiana il cui suono non risulti aspro all'orecchio dell'interlocutore, anche rischiando ampi salti etimologico-temporali e azzardando arditi recuperi dai secoli più remoti (ricordo con simpatia chi propose stendardo per standard).
Ovviamente si tratta di una mia teoria, che non vuole affatto disturbare chi nella causa del recupero linguistico ha impegnato sé stesso per parecchi anni.
Ascoltare o pronunciare genovesi garantisce tuttavia una fluibilità maggiore nel discorso rispetto a ginsi (nonostante l'autorevolezza di chi propose quest'alternativa), così come gezze farebbe storcere molte bocche e tappare molti padiglioni auricolari. :wink:
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Incarcato
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 12:29

Intervento di Incarcato »

Benvenuto, Decimo!

Cosa ne pensa, dunque, dei traducenti cui è ricorso? Li ha trovati acconci? Quali ha adottato?
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re:

Intervento di Decimo »

Incarcato ha scritto:Benvenuto, Decimo!

Cosa ne pensa, dunque, dei traducenti cui è ricorso? Li ha trovati acconci? Quali ha adottato?
Ovviamente non ho avuto modo di utilizzare tutti i traducenti! :D
Geniale chi ha proposto (se non erro il buon Marco1971) il termine chiastierare, di cui ho fatto largo uso, ma esclusivamente quando la coniugazione non porta ad un (quasi) sgradevole ritmo sdrucciolo, cioè sempre al gerundio preceduto da verbo fraseologico. Per i più semplici e già esistenti, riesco a fare a meno di anglo-gallismi come club (società in ambito calcistico, circolo dove "società" non riesce a marcare l'idea di riservatezza), quasi abbandonato anche computer (utilizzando altri costrutti: piuttosto che dire "sto ore davanti al computer" traslo in "davanti allo schermo", per il resto elaboratore, che, preceduto dall'aggettivo possessivo, par non recare incomprensioni).
File però non è un vocabolo più felice di computer: l'alternativa archivio è comprensibile (io pongo sempre sul campo della possibilità comunicativa) se seguito da specificazioni (e.g.: archivio d'installazione (per i .exe) o archivio immagine (per i .jpg); per il resto mi arrangio con cartella o icona (evitando di trascinare "file").
Lavorando da anni in un ristorante, mi ha fatto molto sorridere arlecchino per cocktail... per quanto riguarda la miscela di bibite ho sempre preferito il semplice bevanda, ma perché in ristorazione non utilizzare arlecchino di gamberi? La specificazione infatti abbatte ogni incomprensione, e anzi i clienti mi sono sembrati molto soddisfatti e divertiti all'idea di un così affascinante neologismo! :D
Per gli altri termini la lista dei traducenti è stata molto utile per la semplicità con cui ricercare l'alternativa, nessuno dei dizionari che io possiedo mi garantisce una tale facilità.
E... la prego di darmi del tu!
Avatara utente
Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Re:

Intervento di Federico »

Decimo ha scritto:La specificazione infatti abbatte ogni incomprensione, e anzi i clienti mi sono sembrati molto soddisfatti e divertiti all'idea di un così affascinante neologismo! :D
Magnifico, è stupendo che lei riesca a diffondere i traducenti relativi al suo campo di lavoro. Sperando che i clienti non la prendano solo come una curiosità e capiscano che è una valida alternativa.
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