Una cosa che m’incuriosisce (e che mi sembra più curiosa proprio perché si tratta di parole “cólte”, per cui ci aspetteremmo una maggior fedeltà e precisione da parte di chi le usa) è il fatto che non poche di queste parole in -a etimologicamente finirebbero invece per -o; l’uscita in -a, nella maggior parte dei casi, mi pare sia dovuta a un’ipercorrettismo, «un’illusoria impress[ione] di più esatta grecità delle forme in -a».
Non ho trovato alcun elenco dei casi di questo tipo (anche se immagino che da qualche parte ci sarà). Pensando che possa interessare i visitatori del fòro, abituali o occasionali, di séguito riporto tutti quelli che ho trovato:
- aforismo ~ aforisma; lat. aphorismus, gr. ἀϕορισμός aphorismós;
- autodidatta; gr. αὐτοδίδακτος autodídaktos; nei dizionari non trovo l’autodidatto che mi aspetterei; c’è invece oscillazione in spagnolo; vedo un lat. autodidactus qui;
- cataclismo ~ cataclisma; lat. cataclysmos, cataclysmus, gr. κατακλυσμός kataklysmós; ne abbiamo parlato qui;
- ermafrodito ~ ermafrodita; lat. Hermaphroditus (nome proprio), gr. ῾Ερμαϕρόδιτος Hermaphróditos; se ne è parlato qui;
- -iatro ~ -iatra (archiatro ~ archiatra, zooiatro ~ zooiatra); lat. -iater, -iatrus, gr. ἰατρός iatrós ‘medico’;
- marasmo ~ marasma; lat. (mod.) marasmus, gr. μαρασμός marasmós;
- neofito ~ neofita; lat. neophytus, gr. νεόϕυτος neóphytos; se ne è parlato qui;
- sismo ~ sisma; gr. σεισμός seismós;
- stratego ~ stratega; lat. strategus, gr. στρατηγός stratēgós.

Conoscete anche casi in cui è avvenuto il contrario? Ovvero parole in -a (effettivamente o teoricamente) per cui si è più o meno affermata una forma in -o (senza mutamento di genere)? Ho trovato sofismo (oggi antico) per sofisma (lat. sophisma, gr. σόϕισμα sóphisma); forse anche druido ~ druida?