Infarinato ha scritto:Direi in quasi tutti: basti il DiPI. ;)
La ringrazio. Noto che ci sono due Umbrie!
Infarinato ha scritto:Fonologicamente, due primari; foneticamente, un secondario e un primario (in quest’ordine: la prominenza è sempre a fine frase).
Questa distinzione vale soltanto teoricamente? Quando pronuncio il sintagma in questione —nel parlato, s'intende, e non a casa davanti a uno specchio— mi par di sentire sempre un accento secondario su -dóp- e su -lèt-, mai uno primario.
Infarinato ha scritto:Fonologicamente, due primari; foneticamente, un secondario e un primario (in quest’ordine: la prominenza è sempre a fine frase).
Questa distinzione vale soltanto teoricamente? Quando pronuncio il sintagma in questione […] mi par di sentire sempre un accento secondario su -dóp- e su -lèt-, mai uno primario.
Non è esattamente ciò che ho scritto (a parte il fatto che in doppia vu [normalmente] non c’è nemmeno un secondario sulla /o/)?
Fonologicamente, l’accento secondario in italiano non esiste.
Ivan92 ha scritto: ↑lun, 29 dic 2014 23:17
Aggiungo il raddoppiamento dell'approssimante palatale in sillaba postonica: /ʤe'nnajjo/, /'bujjo/, /te'lajjo/.
Carnby ha scritto: ↑lun, 29 dic 2014 23:37
Forse perché è sentito come un esito «non locale», toscaneggiante?
Infarinato ha scritto: ↑mar, 30 dic 2014 11:19
Sono vere entrambe le cose: la maggior parte dei dialetti mediani non ha /ʎ/ [ʎ(ʎ)], che è l’esito toscano di -LI̯- latino, che in quei dialetti ha dato invece [j(j)].
Lasciando in disparte che non riesco a percepire la differenza tra [j] e [ʎ] —da bimbo scrivevo *paglio e *schermaia—, non s'era ipotizzato che /j/ fosse già autogeminante nel latino classico?
lasciatemi cosí
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
andrea scoppa ha scritto: ↑sab, 22 gen 2022 3:34
…non s'era ipotizzato che /j/ fosse già autogeminante nel latino classico?
Sì, ma la distribuzione di /j/[jj] del latino classico non corrisponde esattamente a quella attuale dei dialetti mediani (Rohlfs al proposito appare piuttosto sbrigativo nella trattazione).
Carnby ha scritto: ↑sab, 22 gen 2022 10:28
[L]a distribuzione di /j/[jj] del latino classico non corrisponde esattamente a quella attuale dei dialetti mediani (Rohlfs al proposito appare piuttosto sbrigativo nella trattazione).
Piú banalmente: l’esito regolare di -I̯- [ıj] in toscano/italiano è [ʤ(ː)ʤ] (maggio, maggiore, peggio), che è confluito con quello di -DI̯/DE̯- (oggi, raggio, seggio), laddove quest’ultimo non abbia dato [ʣ(ː)ʣ] (mèzzo, rozzo —posconsonanticamente, sempre [ʣ]: verza, orzo, pranzo).