u merlu rucà ha scritto: dom, 05 giu 2022 22:30
A questo punto mi chiedo: non è che alla base dell'italiano
lupa ci sia il francese
loupe? E che sia alla base anche del ligure?
Ovviamente, la forma ligure non può essere derivata dal "franco".
E' vero che "
nel mio dialetto ligure -p- > -v-", ma soltanto nelle voci di derivazione diretta in cui, nei dialetti liguri, /-p-/, /-b-/ ed /-f-/ vennero a /-v-/ secondario, ridottosi allo zero fonico - come /-v-/ primario o etimologico - in molti socioletti popolari tradizionali. Questo è proprio il motivo per cui, non essendoci più /-p-/, ma ancora /-pp-/ che, in quanto geminato non subì lenizione né successiva riduzione allo zero fonico, gli italianismi (e i prestiti da altri linguaggi) vennero accolti mediante l'anetimologico /-pp-/ e si distinguono assai agevolmente dalle voci di tradizione ininterrotta.
Esattamente come in genovese si pronuncia tuttora cappu, doppu, pappa = papa, pippa, coppiu = copio, oppera = opera (teatrale), cappitu = càpito, opperasiun = operazione (chirurgica o matematica). L'elenco risulta praticamente infinito
Non c'è alcuna etimologia bizzarra da ricercare. La verità risulta molto banale ed è sotto gli occhi di tutti. Basta soltanto saperla guardare (o ascoltare, in questo caso) ...
Il fenomeno giunse a completa generalizzazione e quanto esposto vale indipendentemente dal fonema specifico.
In genovese, ad es., si hanno: broddu, daddu, credde e vedde (in sostituzione di antiche forme di tradizione ininterrotta), laddru, ma anche carotta, fratte, insalatta, patatta, regatta, surdattu = soldato, vitta, discütte = discutere et c..
Non basterebbe la mattinata per scriverle tutte . . . Forse, neppure l'intera vita, ma sarebbe meglio dedicarla ad altro . . . Di molte voci geminate si conoscono le forme precedenti e si è, quindi, assolutamente certi di quanto ho riferito - geminazione anetimologica degli italianismi -. Ad es., si diceva grou in quanto la /-d-/ giunse allo zero fonico dopo essere stata pronunciata mediante un approssimante. Ma, poi, si preferì la voce italiana, che viene tuttora pronunciata graddu. Ciò risulta dimostrabile per tutti i fonemi dell'inventario dei dialetti liguri.
In genovese si pronuncia tuttora, ad es., meddia, modda, moddu, guiddu, quaddru, sfidda, squaddra, stradda, stüddiu, decidde, dividde, delüdde et c. e la geminazione anetimologica è attestata - non solo nella pronuncia -, ma anche nei lessici e nei testi antichi e moderni.
Ovviamente, non si può escludere una "contaminazione" - o una derivazione - con una voce quale lòppa o una provenienza dal francese "loupe". Ma i concetti esposti continuano a valere. Lòppa è già geminata in italiano e, se si fosse acquisito il termine francese "loupe" o, più probabilmente, se è esistita, una variante locale del provenzale (dato che i dialetti intemeli, quando ancora erano parlati spontaneamente, confinavano con quelli provenzali, non con quelli francesi), si sarebbe avuta geminazione consonantica come nei prestiti avvenuti a partire dalla lingua italiana. Non si potrebbe, comunque, considerare di tradizione ininterrotta - in un dialetto intemelio - un esito derivato dal francese in quanto il dialetto ligure in questione non avrebbe mai avuto l'accesso diretto al fondo linguistico (romanzo o germanico che fosse) da cui il francese avrebbe - eventualmente - acquisito quella voce specifica ... Ça va sans dire ...
P.S.: la geminazione anetimologica non è caratteristica esclusiva della dialettologia ligure, ma ciò esula dagli scopi e dai limiti di questo messaggio.
P.P.S.: è ovvio che gli studiosi - per aspetti che riguardano le caratteristiche specifiche di derivazione dal latino - possano essere maggiormente attratti dalle voci di tradizione ininterrotta, ma anche solo sfogliando lessici ottocenteschi - non moderni! - del dialetto ci si rende immediatamente conto che la percentuale di esiti che derivano direttamente dall'italiano (non dal latino!) risulta "sterminata" . . . Sottovalutare l'enorme contributo della lingua di cultura sul dialetto implica una posizione che non corrisponde affatto ai dati ricavabili dalla realtà e dalla storia. E che, soprattutto, non aiuta a capire. Per altro, nel caso specifico, la derivazione dal provenzale potrebbe essere considerata ragionevole - se effettivamente esistesse e si conoscesse il termine - tenendo conto che si tratta di una voce assai poco diffusa in Liguria ed esclusiva dell'estremo ponente. Inoltre, occorre dire che - per poter derivare dall'italiano - la voce dovrebbe essere "storicamente recente". Ma non credo siano noti dati diacronici. Infatti, un prestito dall'italiano non "recente" (cioè di tipo tradizionale) dovrebbe risultare caratterizzato dal fonema vocalico /y/, non da /u/.