La "crema fritta II" dell'Artusi, come detto sopra del resto, è sempre una crema fritta, analoga alla 1 ma con differenze nella preparazione della crema. Esaurite le differenze, Artusi dice "per il resto, fate come nella prima ricetta", cioè, prodotta la crema, friggetela come nel caso precedente.
Resta sempre dolce, anche se in molte tradizioni locali viene servita nella frittura mista salata.
Da piccola sono stata abituata a mangiarla come dolce, cosparsa di zucchero; la si comprava in un negozio di pasta fresca in
Strada Nova, si portava a casa e la si friggeva. Però forse questo uso nasce da una visione un po' restrittiva della ripartizione dolce/salato, che invece nelle cucine locali rimane spesso molto più vago, retaggio della tradizione medievale.
Comunque, un fritto è un fritto, con la sua definizione - cottura in mezzo liquido, il mezzo è olio - e la crema in questione non è fritta.
Forse avrebbe senso la proposta di associargli la località di provenienza della ricetta, come accennato da qualcuno più sopra; questo sarebbe nella piena tradizione dei ricettari italiani, che sin dal Medioevo pullulano di "cose alla maniera di" o "alla" seguito da un attributo geografico, e in analogia alla crema catalana di cui sopra. Senza tenere conto che spesso queste attribuzioni sono di origine sconosciuta, o false, o lo stesso piatto appare in più regioni etc., alla fine vengono usate correntemente tutt'oggi.
Crema bruciata invece mi sembra un po' estremo. Spiritoso, se un ristoratore vuole dare un tocco personale alla lista - cosa che oggi pare andare di moda - ma poco accattivante in generale, se non addirittura poco corretto, perché quella che viene bruciata non è la crema, cotta nel forno non certo sino al punto di fare la crosta nera - il preciso concetto di torta bruciata, o carbonizzata, tipico risultato del cucinaremalista - ma lo zucchero che viene cosparso sopra, a cottura ultimata. Quest'ultimo subisce a tutti gli effetti un processo di caramellizzazione, legato al fatto che al contatto con la crema in qualche modo si inumidisce.
Quindi, al limite, sarebbe meglio "crema caramellata", nel senso di cosparsa di caramello.