«Polder»
Moderatore: Cruscanti
-
- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
«Polder»
Di ritorno dalla baia di Mont St. Michel, butto lì questo termine, che associavo scolasticamente ai Paesi Bassi e ai loro sistemi di dighe, ma che dalla carta topografica ho scoperto essere usato a analoghi terreni anche in Francia.
Si tratta in sostanza di ampie distese di terreno sottratto al mare tramite sbarramenti artificiali e relative chiuse, allo scopo di coltivarlo. Data la presenza di sali residui anche dopo il prosciugamento, nonché l'infiltrazione di acque marine attraverso i sedimenti o l'inondazione durante alte maree eccezionali, questi terreni hanno caratteristiche proprie sia di acidità che di tipo di nutrienti, e quindi producono specie vegetali particolari anche nelle caratteristiche organolettiche. In questo senso, si differenziano dalle normali bonifiche che troviamo nella Bassa Padana, ad esempio.
In Francia si trova anche la definizione di pré salé («prato salato»), riferito però al tipo di pascolo, termine che poi entra nella Denominazione di Origine per gli agnelli che ivi si sono alimentati, e che per ciò assumono particolare sapidità.
Proposte?…
Si tratta in sostanza di ampie distese di terreno sottratto al mare tramite sbarramenti artificiali e relative chiuse, allo scopo di coltivarlo. Data la presenza di sali residui anche dopo il prosciugamento, nonché l'infiltrazione di acque marine attraverso i sedimenti o l'inondazione durante alte maree eccezionali, questi terreni hanno caratteristiche proprie sia di acidità che di tipo di nutrienti, e quindi producono specie vegetali particolari anche nelle caratteristiche organolettiche. In questo senso, si differenziano dalle normali bonifiche che troviamo nella Bassa Padana, ad esempio.
In Francia si trova anche la definizione di pré salé («prato salato»), riferito però al tipo di pascolo, termine che poi entra nella Denominazione di Origine per gli agnelli che ivi si sono alimentati, e che per ciò assumono particolare sapidità.
Proposte?…
Re: «Polder»
A giudicare da qui, non mi pare che tante lingue si siano sforzate. Spicca il danese inddæmning, che si rifà a sistemi analoghi in Danimarca: significa letteralmente ‘contenimento (attraverso dighe)’. Qui si cita il Poldero d’Alberto, che forse è pertinente.
Ultima modifica di Carnby in data gio, 01 set 2022 16:53, modificato 1 volta in totale.
Re: «Polder»
Non si sono "sforzate" ma hanno fatto la cosa banale che a noi oggi sembra tanto difficile: l'adattamento.
Spagnolo pólder, portoghese pôlder (variante americana) o pólder (variante europea), catalano pòlder, e analogamente con accento sulla o le altre lingue iberiche minori (gallego, aragonese, asturiano...); occitano poldèr; e altre secondo le proprie forme (finlandese polderi, esperanto poldero, ecc).
Per il latino è riportato un polra, che mi suona un po' innaturale e mi spingerebbe a un'epentesi consonantica, poldra. Ne trovo un'attestazione, e l'ambientazione sembrerebbe corretta (Della guerra di Fiandra), ma non sono sicuro del significato: mi farebbe pensare che significhi 'polvere (da sparo)' (dare fondo alla polvere = 'usare tutta la polvere'); ma l'uso della maiuscola e soprattutto il dove seguente fanno ipotizzare un luogo, e quindi che quel diede fondo sia un 'diede fondo all'àncora' = 'gettò l'àncora', effettivamente presso un polder.
Per questa cagione ʃollecitò l'apparecchio dell'armata in Anuerʃa l'Ammiraglio Beauoir, ʃi ch'al principio di Agoʃto, hauendo con eʃʃo lui Chriʃtophoro Mondragone, & alcune bandiere del Terɀo di lui, nauigò uerʃo Valcherem, con numero di uaʃcelli, ma non tali, che baʃtaʃʃero à sforɀare il paʃʃo contra le forɀe nimiche onde girando à deʃtra del Beuelan di Zuyt, per lo deʃtro braccio della Schalda, entrò nel canale di Vert; e diede fondo alla Poldra; doue poʃti li ʃoldati, e le uettouaglie in terra, penò molti giorni à farle condurre in Meddelborgo, indi partiʃʃi per far'acqua il giorno di uentiʃei di Agoʃto, laʃciando quiui per quardia il Mondragone.
Spagnolo pólder, portoghese pôlder (variante americana) o pólder (variante europea), catalano pòlder, e analogamente con accento sulla o le altre lingue iberiche minori (gallego, aragonese, asturiano...); occitano poldèr; e altre secondo le proprie forme (finlandese polderi, esperanto poldero, ecc).
Per il latino è riportato un polra, che mi suona un po' innaturale e mi spingerebbe a un'epentesi consonantica, poldra. Ne trovo un'attestazione, e l'ambientazione sembrerebbe corretta (Della guerra di Fiandra), ma non sono sicuro del significato: mi farebbe pensare che significhi 'polvere (da sparo)' (dare fondo alla polvere = 'usare tutta la polvere'); ma l'uso della maiuscola e soprattutto il dove seguente fanno ipotizzare un luogo, e quindi che quel diede fondo sia un 'diede fondo all'àncora' = 'gettò l'àncora', effettivamente presso un polder.
Per questa cagione ʃollecitò l'apparecchio dell'armata in Anuerʃa l'Ammiraglio Beauoir, ʃi ch'al principio di Agoʃto, hauendo con eʃʃo lui Chriʃtophoro Mondragone, & alcune bandiere del Terɀo di lui, nauigò uerʃo Valcherem, con numero di uaʃcelli, ma non tali, che baʃtaʃʃero à sforɀare il paʃʃo contra le forɀe nimiche onde girando à deʃtra del Beuelan di Zuyt, per lo deʃtro braccio della Schalda, entrò nel canale di Vert; e diede fondo alla Poldra; doue poʃti li ʃoldati, e le uettouaglie in terra, penò molti giorni à farle condurre in Meddelborgo, indi partiʃʃi per far'acqua il giorno di uentiʃei di Agoʃto, laʃciando quiui per quardia il Mondragone.
Re: «Polder»
Cercando invece poldro, si trova un po' di più, anche se il termine a volte sembra indicare forse una fortificazione: 1, 2, 3.
Il termine è inoltre citato due volte nella Storia della lingua italiana di Trifone e Serianni, e sembrerebbe corrispondere al polder come inteso oggi, ma dall'anteprima purtroppo si vede poco.
[...] polder (anche poldro, XVII secolo) 'terreno bonificato difeso da argini' < medio nederl. polder (oggi polder) [...]
Non indifferente è il numero di voci che si riferiscono ai sistemi di difesa dalle acque dell'Oceano Atlantico (duna, poldro, pompa), ancora oggi ammirati come veri e propri miracoli di perfezione tecnologica.
Il termine è inoltre citato due volte nella Storia della lingua italiana di Trifone e Serianni, e sembrerebbe corrispondere al polder come inteso oggi, ma dall'anteprima purtroppo si vede poco.
[...] polder (anche poldro, XVII secolo) 'terreno bonificato difeso da argini' < medio nederl. polder (oggi polder) [...]
Non indifferente è il numero di voci che si riferiscono ai sistemi di difesa dalle acque dell'Oceano Atlantico (duna, poldro, pompa), ancora oggi ammirati come veri e propri miracoli di perfezione tecnologica.
Ultima modifica di G. M. in data gio, 01 set 2022 21:48, modificato 1 volta in totale.
-
- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Re: «Polder»
In effetti polra è citato anche sul Du Cange, come terra palustris essiccata, vulgo polder , mentre esiste anche polrus, legato sempre all'idea di un'estensione di terra:
http://ducange.enc.sorbonne.fr/POLRA
http://ducange.enc.sorbonne.fr/POLRUS
D'altra parte, delle citazioni sopra riportate da G.M., solo 1 sembra esplicitamente riferirsi a una fortificazione, mentre le altre vanno nella direzione del terreno arginato o degli argini più in generale.
Ora, mi pongo una domanda: dato che si parla di terreni prosciugati tramite dighe/argini, cioè accumuli di terra battuta, può essere che il termine si riferisca proprio a questi, e come tale passa anche a indicare una fortificazione? Intendo dire, i tre elementi sono in relazione fra loro.
Le fortificazioni sono spesso in corrispondenza di una motta o rilevato in terra, naturale o artificiale e un argine in fondo è una motta allungata. A quel punto, sarebbero i tre forti in 1 a venire chiamati "poldri" con riferimento a una loro posizione su di un rilevato...
http://ducange.enc.sorbonne.fr/POLRA
http://ducange.enc.sorbonne.fr/POLRUS
D'altra parte, delle citazioni sopra riportate da G.M., solo 1 sembra esplicitamente riferirsi a una fortificazione, mentre le altre vanno nella direzione del terreno arginato o degli argini più in generale.
Ora, mi pongo una domanda: dato che si parla di terreni prosciugati tramite dighe/argini, cioè accumuli di terra battuta, può essere che il termine si riferisca proprio a questi, e come tale passa anche a indicare una fortificazione? Intendo dire, i tre elementi sono in relazione fra loro.
Le fortificazioni sono spesso in corrispondenza di una motta o rilevato in terra, naturale o artificiale e un argine in fondo è una motta allungata. A quel punto, sarebbero i tre forti in 1 a venire chiamati "poldri" con riferimento a una loro posizione su di un rilevato...

Re: «Polder»
Che dite, si potrebbe adottare l’indostano dei Caraìbi podro? 

Re: «Polder»
Poldro è riportato come adattamento di polder anche nella voce germanismi dell'Enciclopedia dell'Italiano, firmata da Sergio Lubello.
E vedo ora che compare nel Battaglia! Ma è dato solo con significato militare:
Pòldro, sm. Ant. Ridotto militare o fortilizio costruito in una zona paludosa, tipico dei Paesi Bassi al tempo della guerra contro gli Spagnoli.
G. Bentivoglio, 4-1469: Più verso terra fuori della controscarpa gli assediati ritenevano tre piccoli forti col nome di poldri. Zilioli, I-160: Finalmente gli arciducali, occupati tutti i poldri o sia posti fabricati dagli assediati dentro le paludi, pervennero i primi giorni di marzo del 1604 a fronte dei baloardi.
= Adattamento dell’oland. polder (v. POLDER).
E vedo ora che compare nel Battaglia! Ma è dato solo con significato militare:
Pòldro, sm. Ant. Ridotto militare o fortilizio costruito in una zona paludosa, tipico dei Paesi Bassi al tempo della guerra contro gli Spagnoli.
G. Bentivoglio, 4-1469: Più verso terra fuori della controscarpa gli assediati ritenevano tre piccoli forti col nome di poldri. Zilioli, I-160: Finalmente gli arciducali, occupati tutti i poldri o sia posti fabricati dagli assediati dentro le paludi, pervennero i primi giorni di marzo del 1604 a fronte dei baloardi.
= Adattamento dell’oland. polder (v. POLDER).
Fuori tema
Ma allora direttamente Carìbi senza a!Carnby ha scritto: gio, 01 set 2022 17:50 Che dite, si potrebbe adottare l’indostano dei Caraìbi podro?![]()

Re: «Polder»
Fuori tema
Ho pensato che, dato che ci arriva tramite il francese Caraïbes, fosse opportuno mantenere la a (che comunque c’è anche nell’arawak karaiba)…
Re: «Polder»
Ho scorso la discussione e mi pare che non abbiamo citato poldere. 
Se ne trovano attestazioni ottocentesche e primonovecentesche (qualcuna forse è un errore, ma altre sono ripetute e sicuramente volute); un esempio:
Una volta posto a secco un poldere, avviene quel fenomeno che in America producesi dopo il dissodamento delle foreste vergini e pel quale si vede in poco tempo e come per incanto tutto il terreno coprirsi di ciriegi ed altri alberi selvatici, i cui germi forse eran colà seppelliti da secoli. La più lussuriosa e capricciosa vegetazione spontanea invade la superficie del poldere appena esaurite le acque: un'infinità di canne, giunchi, salici, vetrici, piante acquatiche d'ogni più strana specie e foggia si innalzano spesso ad altezze prodigiose […] (I. Maganzini, Sulle opere idrauliche dei Paesi Bassi, 1877)

Se ne trovano attestazioni ottocentesche e primonovecentesche (qualcuna forse è un errore, ma altre sono ripetute e sicuramente volute); un esempio:
Una volta posto a secco un poldere, avviene quel fenomeno che in America producesi dopo il dissodamento delle foreste vergini e pel quale si vede in poco tempo e come per incanto tutto il terreno coprirsi di ciriegi ed altri alberi selvatici, i cui germi forse eran colà seppelliti da secoli. La più lussuriosa e capricciosa vegetazione spontanea invade la superficie del poldere appena esaurite le acque: un'infinità di canne, giunchi, salici, vetrici, piante acquatiche d'ogni più strana specie e foggia si innalzano spesso ad altezze prodigiose […] (I. Maganzini, Sulle opere idrauliche dei Paesi Bassi, 1877)
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: G. M. e 5 ospiti