/j/ in principio di parola

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Lorenzo Federici
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/j/ in principio di parola

Intervento di Lorenzo Federici »

Carnby ha scritto: sab, 03 set 2022 18:18 Iu- iniziale non è perfettamente italiano (ovvero toscano) e si ha solo in parole d'origine straniera o dialettale non toscana. In generale, direi che, tranne ie- /jɛ-/, i nessi iniziali /j-/ sono da considerarsi cultismi o dialettalismi. Se volessimo una toscanizzazione completa dovremmo arrivare a giutubista o giutubbista.
Da questo intervento nel filone su streamer mi sorge un dubbio: /jV/ all'inizio di una parola fa parte della fonotassi italiana?

Sul GDLI ho trovato /ja-/ (Iàcopo), /jɛ-/ (Ièsi, ièna, ièlla), forse /je/ (iettatóre, ieràtico, iemàle), /jɔ-/ (Iònio), /jo-/ (ióne, Iolànda) e, con molta fatica, /ju-/ (iugoslavo, le altre sono varianti di parole con /ʤu-/, nomi di piante o parole più datate come iùlco).

Azzarderei a dire che la sequenza /ju/ possa comparire soltanto negli adattamenti di parole straniere o in alcune parole più datate, mentre suppongo che /je/ e /jo/ possano esistere soltanto se atoni (e che ióne sia un'eccezione, assimilato agli altri sostantivi in -óne) e che /ja/ possa esistere soltanto nei cultismi, ma è una mia ipotesi.

Detto questo, /jV/ è da considerarsi coerente con le regole fonotattiche italiane? Ditemi voi che ne pensate.
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Ferdinand Bardamu
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Re: /j/ in principio di parola

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Attenzione perché quasi tutte le parole che ha elencato rientrano nelle due fattispecie elencate da Carnby, cultismi (es. ieratico, iemale, ione, iulco) e dialettismi (iella, iettatore). Jacopo penso sia una forma semicolta; si confronti la variante Giacobbe. Anche Iolanda è di origine straniera. Iugoslavo è un forestierismo importato a fine Ottocento.
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Re: /j/ in principio di parola

Intervento di Infarinato »

Attenzione anche a non cadere nell’equivoco di stabilire una corrispondenza biunivoca tra ciò che è [sincronicamente] ammissibile per la fonotassi italiana e ciò che, invece, piú specificamente rientra fra i possibili esiti fiorentini di parole latine di tradizione ininterrotta. Il secondo gruppo costituisce, certo, un sottoinsieme «piú genuinamente italiano», ma ovviamente anche molto piú ristretto.

La sola restrizione fonotattica che interessa la sequenza /jV/ in italiano è che V non sia /i/ (/je/ con /e/ accentata non si trova come gruppo iniziale, ma non è affatto raro in posizione mediana: e.g., scambievole, vecchietto, vecchiezza). Su tutto questo si veda Ž. Muljačić, Fonologia della lingua italiana, «Il Mulino», Bologna 1972.
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Lorenzo Federici
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Re: /j/ in principio di parola

Intervento di Lorenzo Federici »

Capito. Sì, effettivamente avevo notato che molte delle parole che ho citato fossero cultismi o parole dialettali, le tre su cui avevo il dubbio erano proprio quelle, ma essendo più recenti suppongo che abbia senso. Grazie mille a entrambi! :D
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