Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

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G. M.
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Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di G. M. »

Incuriosito dalle varie segnalazioni di @G.B., mi sono procurato Le parole straniere sostituite dall'Accademia d'Italia (1941–43) di Alberto Raffaelli (Aracne, Roma 2010).

Il volume raccoglie «quasi duemila» termini proscritti con relative sostituzioni, e permette quindi di avere un quadro piuttosto ampio per capire le idee linguistiche che determinano le scelte.

L'interesse è in gran parte storico: parecchi dei forestierismi proscritti oggi sono caduti in disuso perché sono caduti in disuso gli oggetti o i concetti da essi indicati, e quindi molte sostituzioni semplicemente non servirebbero più o servirebbero poco. Alcune idee invece potrebbero essere utili anche oggi, e sono comunque "gustose" per chi ha interesse per la lingua. Non pochi forestierismi sono specialistici, di àmbiti e discipline che non conosco, quindi non so se oggi siano ancora in uso o no.

Per me è interessante notare in particolare le differenze fra questo tipo d'italianizzazioni e il purismo strutturale castellaniano. Ci sono almeno due differenze vistose.

La prima è che all'Accademia sembra non importare l'effettiva conformità delle parole alla nostra fonotassi, ma solo alla nostra ortografia. Un purismo, insomma, non «strutturale» ma «esclusivamente ortografico». È una posizione —come sappiamo e come io stesso ho avuto modo di verificare tante volte— molto diffusa anche oggi tra chi simpatizza per l'italiano contro l'itanglese ma ha una conoscenza dell'argomento piuttosto superficiale (con qualche eccezione: l'ha sostenuta più volte anche Zoppetti, che invece all'argomento ha dedicato ampi studi). (Come sapete, è una posizione che io considero sbagliata, e in un certo senso "pericolosa"). Per quanto ora mi sembri assurdo, io stesso, nei primissimi momenti del mio "risveglio", e presa di coscienza linguistica, ritenevo che per molti termini bastasse italianizzare graficamente (...ma mi sono ulteriormente svegliato presto, per fortuna :mrgreen:).

Alcuni esempi di sostituzioni e non-sostituzioni che mostrano questo:
  • bazar > bazar;
  • camion: anche se «in Toscana si hanno adattamenti: camióne, càmio», «è voce che può essere mantenuta, accentata sul radicale (càmion) e invariabile al plurale, accanto al termine che ne è quasi sinonimo, autocarro [...]».
  • chow chow > ciàuciàu (sic);
  • ciak > ciàc;
  • cognac > cognac;
  • film > pellicola, film;
  • golf > golf;
  • gong > gong;
  • Grand-Guignol > Gran-Chignol;
  • grès > gres;
  • jazz > giàz;
  • kapoc (bambagia malese) > capòc;
  • Kipfel > cornetto, chifel;
  • lawn-tennis > tènnis;
  • pique-nique > picnic;
  • rhum > rum;
  • seltz > selz;
  • setter (cane) > sètter;
  • slivowitz > slivoviz;
  • sport > sport;
  • teak > tec;
  • wafer > vàfer;
  • vermouth > vèrmut;
  • Walzer > vàlzer;
  • yoghourt > iogùrt (prima femminile, poi maschile), latte bulgaro.
L'impressione che ne deriva è che, dove l'adattamento prescritto è anche fonotatticamente italiano, in molti casi i risultati siano italiani forse più per coincidenza che per intenzione: perché il forestierismo è già di suono "quasi italiano", e/o c'è un adattamento pienamente italiano già circolante e quindi non serve inventarsi nulla:
  • alcool > àlcole;
  • bidet > bidè;
  • caoutchouk > caucciù;
  • curaçao (liquore) > curassò;
  • festival > festivale;
  • grisou > grisù;
  • kimono > chimono;
  • mazurka > mazurca;
  • polka > polca;
  • punch > ponce;
  • pyjamas > pigiama;
  • ragoût > ragù, stufato;
  • roundeau > rondò;
  • salmis > salmì, stufato;
  • schimmy (sic) > scìmmi.
Il secondo punto dove possiamo vedere la differenza col p. s. è la proscrizione di parole fonotatticamente italiane perché adattamenti di forestierismi, sia che siano predominanti sia che coesistano col forestierismo non adattato: in questo riconosciamo bene lo spirito «autarchico» del regime, molto diverso da quello di Castellani. Mentre con certi può venirci spontaneo concordare, altri ci colpiscono di più (le parole tra parentesi non sono mie aggiunte, sono proscritte così nel testo):
  • bâbord (babordo) > sinistra;
  • bétonnière (betoniera) > impastatrice di calcestruzzo;
  • bijouterie (bigiotteria) > conteria;
  • bobine (bobina) > rocchetto;
  • camma > eccentrico;
  • côtolette (cotoletta) > costoletta;
  • début (debutto) > esordio, la prima;
  • dérapage (derapata) > slittata;
  • flacon (flacone) > boccetta, bottiglietta, fiala;
  • grille, grill, gril (griglia) > graticola, gratella;
  • lingerie (lingeria) > biancheria;
  • mansarde (mansarda) > soffitta;
  • photomontage (fotomontaggio) > fotocomposizione;
  • pitch pine (pispàino) > pino americano;
  • poutrelle (putrella) > longarina;
  • scuna > goletta (invece schooner e scuner > brigantino-goletta, brigoletta);
  • salon (salone, «nelle esposizioni automobilistiche, ecc.») > mostra;
  • trench-coat (trence «nell'uso di sartoria») > impermeabile, impermeabile sportivo;
(Spero d'avervi interessati! :) Le liste riportate sopra non sono esaustive ma nascono esclusivamente dal mio scorrere le pagine, lasciando cadere l'occhio qua e là).
Ultima modifica di G. M. in data lun, 23 gen 2023 23:46, modificato 3 volte in totale.
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Ferdinand Bardamu
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Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di Ferdinand Bardamu »

G. M. ha scritto: ven, 20 gen 2023 23:17Il secondo punto dove possiamo vedere la differenza col p. s. è la proscrizione di parole fonotatticamente italiane perché adattamenti di forestierismi, sia che siano predominanti sia che coesistano col forestierismo non adattato: in questo riconosciamo bene lo spirito «autarchico» del regime, molto diverso da quello di Castellani. Mentre con certi può venirci spontaneo concordare, altri ci colpiscono di più (le parole tra parentesi non sono mie aggiunte, sono proscritte così nel testo):
  • bâbord (babordo) > sinistra;
  • bétonnière (betoniera) > impastatrice di calcestruzzo;
  • bijouterie (bigiotteria) > conteria;
  • bobine (bobina) > rocchetto;
  • camma > eccentrico;
  • côstolette (cotoletta) > costoletta;
  • début (debutto) > esordio, la prima;
  • dérapage (derapata) > slittata;
  • flacon (flacone) > boccetta, bottiglietta, fiala;
  • grille, grill, gril (griglia) > graticola, gratella;
  • lingerie (lingeria) > biancheria;
  • mansarde (mansarda) > soffitta;
  • photomontage (fotomontaggio) > fotocomposizione;
  • pitch pine (pispàino) > pino americano;
  • poutrelle (putrella) > longarina;
  • scuna > goletta (invece schooner e scuner > brigantino-goletta, brigoletta);
  • salon (salone, «nelle esposizioni automobilistiche, ecc.») > mostra;
  • trench-coat (trence «nell'uso di sartoria») > impermeabile, impermeabile sportivo;
Questa lista di «alternative» non è tutta da buttare: può tornare utile per trovare sinonimi (non in tutti i casi: per esempio conteria mi sembra inadeguato a sostituire bigiotteria).

Coniando brigoletta l’accademia ha scelto una soluzione che non mi sarei aspettato, la macedonizzazione.
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G. M.
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Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di G. M. »

Ferdinand Bardamu ha scritto: sab, 21 gen 2023 10:43 Coniando brigoletta l’accademia ha scelto una soluzione che non mi sarei aspettato, la macedonizzazione.
Ho visto almeno due casi simili:
  • Kippe (nella ginnastica) > sbalzappoggio;
  • rallying (nell'uso automobilistico) > garaduno.
Sbalzappoggio però potrebbe essere interpretato anche come "sbalza (imperativo di sbalzare) + appoggio" con semplificazione di /aa/ in /a/.
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Infarinato
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Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di Infarinato »

G. M. ha scritto: sab, 21 gen 2023 11:25 Sbalzappoggio però potrebbe essere interpretato anche come "sbalza (imperativo di sbalzare) + appoggio" con semplificazione di /aa/ in /a/.
Sí, direi che è l’ipotesi piú economica. :)
Difesa Italiano
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Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di Difesa Italiano »

G. M. ha scritto: ven, 20 gen 2023 23:17
  • bâbord (babordo) > sinistra;
  • bétonnière (betoniera) > impastatrice di calcestruzzo;
  • bijouterie (bigiotteria) > conteria;
  • bobine (bobina) > rocchetto;
  • camma > eccentrico;
  • côtolette (cotoletta) > costoletta;
  • début (debutto) > esordio, la prima;
  • dérapage (derapata) > slittata;
  • flacon (flacone) > boccetta, bottiglietta, fiala;
  • grille, grill, gril (griglia) > graticola, gratella;
  • lingerie (lingeria) > biancheria;
  • mansarde (mansarda) > soffitta;
  • photomontage (fotomontaggio) > fotocomposizione;
  • pitch pine (pispàino) > pino americano;
  • poutrelle (putrella) > longarina;
  • scuna > goletta (invece schooner e scuner > brigantino-goletta, brigoletta);
  • salon (salone, «nelle esposizioni automobilistiche, ecc.») > mostra;
  • trench-coat (trence «nell'uso di sartoria») > impermeabile, impermeabile sportivo;
Molte di queste alternative mi paiono più che valide, quando possibile meglio usare una parola più "puramente" (passatemi il termine) italiana.
brg
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Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di brg »

Ferdinand Bardamu ha scritto: sab, 21 gen 2023 10:43 Coniando brigoletta l’accademia ha scelto una soluzione che non mi sarei aspettato, la macedonizzazione.
Brig/Brick/Brich Schooner > Brig/Brick/Brich Goletta > Brigoletta

Semmai c'è da chiedersi come mai la fusione ha dato "brigoletta" e non "briggoletta", ma sarà stato il solito veneto infiltrato allergico alle doppie.
Fuori tema
Brig: inglese originale
Brick: adattamento francese tutt'ora in uso
Brich: adattamento italiano desueto dal francese
Avatara utente
G. M.
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Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di G. M. »

Non so se il colpevole sia un veneto :P, ma salta all'occhio un
  • tricar («sorta di veicolo a motore») > treruote
senza raddoppiamento fonosintattico.
Avatara utente
G.B.
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Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di G.B. »

G. M. ha scritto: ven, 20 gen 2023 23:17 Il secondo punto dove possiamo vedere la differenza col p. s. è la proscrizione di parole fonotatticamente italiane perché adattamenti di forestierismi, sia che siano predominanti sia che coesistano col forestierismo non adattato: in questo riconosciamo bene lo spirito «autarchico» del regime, molto diverso da quello di Castellani.
Non sono d'accordo. Il rifiuto del prestito fonotattico fu eredità del purismo tradizionale, suo mero proseguimento, non farina del sacco fascista. Bigiotteria, flacone, debutto, cotoletta, griglia, lingeria, bobina, babordo erano ripresi già dapprima che il fascismo incarnasse uno «spirito autarchico». Peraltro, come questo si accorderebbe col beneplacito del primo elenco riportato mi è piuttosto oscuro. Propriamente «autarchica» mi pare invece la scelta di ribattezzare, per esempio, le varietà di tabacco: Kentucky in «Padano», Maryland in «Picentino», Burley in «Campano».

La verità è che le sostituzioni dell'Accademia rifletterono istanze diverse e, soprattutto, menti diverse. Basti ricordare l'equivoco in cui capitò il filologo Giulio Bertoni, membro della Commissione «per l'italianità della lingua», che cita Gabriella Klein (1981: 665) nel suo articolo:
Giulio Bertoni in una lettera al Pres. Carlo Formichi ha scritto: Permettimi di scriverti questa «personale» sui forestierismi. Da molte parti si attribuisce a me, con troppa generosità, il suggerimento delle più strane «sostituzioni». La verità è che io non ne ho proposta nessuna, e — come tu certo ricordi — io anzi ho, in adunanza, patrocinato la conservazione di moltissime voci e un loro adattamento. [...] Inoltre, nelle liste si trovano sostituite voci di lessico straniero che nessuno, salvo qualche snob (ecco qui!), si sogna di usare. Continuando così, temo che si comprometterà la Classe e addirittura la reputazione nostra. Sostituire certi nomi di ambigua fonte antinazionale sta bene. Ma colpire nel vivo l'attualità della lingua, è cosa molto grave. [...]
G.B.
Avatara utente
G. M.
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Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di G. M. »

G.B. ha scritto: mer, 01 mar 2023 18:21
G. M. ha scritto: ven, 20 gen 2023 23:17 Il secondo punto dove possiamo vedere la differenza col p. s. è la proscrizione di parole fonotatticamente italiane perché adattamenti di forestierismi, sia che siano predominanti sia che coesistano col forestierismo non adattato: in questo riconosciamo bene lo spirito «autarchico» del regime, molto diverso da quello di Castellani.
Non sono d'accordo. Il rifiuto del prestito fonotattico fu eredità del purismo tradizionale, suo mero proseguimento, non farina del sacco fascista. Bigiotteria, flacone, debutto, cotoletta, griglia, lingeria, bobina, babordo erano ripresi già dapprima che il fascismo incarnasse uno «spirito autarchico».
Certo, non intendevo affermare diversamente.
G.B. ha scritto: mer, 01 mar 2023 18:21 Peraltro, come questo si accorderebbe col beneplacito del primo elenco riportato mi è piuttosto oscuro.
Immagino che i termini del primo elenco fossero accolti perché non andavano a intaccare lo spazio d'una parola "più italiana" di significato prossimo con cui potevano essere facilmente sostituiti, come avviene invece nel terzo.
Avatara utente
G.B.
Interventi: 874
Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

Re: Sostituzioni di forestierismi dell’Accademia d’Italia

Intervento di G.B. »

G. M. ha scritto: mer, 01 mar 2023 18:41
G.B. ha scritto: mer, 01 mar 2023 18:21 Peraltro, come questo si accorderebbe col beneplacito del primo elenco riportato mi è piuttosto oscuro.
Immagino che i termini del primo elenco fossero accolti perché non andavano a intaccare lo spazio d'una parola "più italiana" di significato prossimo con cui potevano essere facilmente sostituiti, come avviene invece nel terzo.
E forse le forme toscane sentivano del regionale. Onde Migliorini in persona ebbe a scrivere:
B. Migliorini, in «Il terzo elenco di forestierismi», «LN» III (1941), p. 120 ha scritto: Fra le parole approvate di struttura non italiana, sono indubbiamente accettabili quelle di tipo onomatopeico, ciac (term. cinem.) e picnic, invece, ci sembrano discutibili le voci adattate a mezzo, come biscuì (gelato semifreddo), giaz e vàfer, che ci piacerebbe almeno considerare tollerate piuttosto che approvate.
Altri, invece, come Panzini, speravano in una soluzione piú comoda:
A. Panzini, in «La lettura» (1938), p. 888, cit. in A. Menarini, «LN» III (1941) p. 115 ha scritto: Forse non sarebbe male che i neopuristi proponessero una disposizione di legge che fa italiane anche le parole che finiscono in consonante; e così la sarebbe finita con tante parole su cui si discute come appunto sport, bar, film, snob.
G.B.
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