Le citazioni della voce di Guichipedía in lingua italiana a giustificare lʼadattamento «Chiovia» per «Kyïv» o «Kiev» sono tutte ottocentesche, ipotizzo prevalentemente per lʼ(ab)uso di Google Libri in tale guichi e per i limiti del diritto dʼautore.
È tuttora lʼadattamento da preferire, se si ha il coraggio di andare controcorrente e esporsi a frecciatine?
Nel GDLI si trovano solo due occorrenze di «Chiovia» nella stessa citazione.
Grazie.
«Kiev» (russo), «Kyïv» (ucraino): è «Chiovia» lʼadattamento?
Moderatore: Cruscanti
Re: «Kiev» (russo), «Kyïv» (ucraino): è «Chiovia» lʼadattamento?
[Ho cancellato il mio intervento perché —sempre sbadato— avevo letto un o al posto di un se («se si ha il coraggio» > «o si ha il coraggio»), fraintendendo quanto scritto da Canape. Ora riscrivo.]
Lei aveva proposte alternative?
Segnalo ai visitatori che abbiamo discusso della pronuncia di Chiovia (presumibilmente /kjɔ̍vja/) in un filone dedicato.
Google Libri non è uno strumento da santificare, ma è un corpo testuale vastissimo e accessibile (quasi integralmente) in un istante: come singolo strumento per questo tipo d'indagini, è il migliore che abbiamo. In esso sembra semplicemente che Chiovia (anche nella grafia meno italiana Kiovia) sia stato scalzato dall'uso da Kiev (o Kiew) verso l'ultimo quarto dell'Ottocento (si veda anche la somma delle forme simili). Ci sono in realtà anche attestazioni novecentesche, per quanto meno numerose.Canape lasco ctonio ha scritto: sab, 28 gen 2023 14:04 Le citazioni della voce di Guichipedía in lingua italiana a giustificare lʼadattamento «Chiovia» per «Kyïv» o «Kiev» sono tutte ottocentesche, ipotizzo prevalentemente per lʼ(ab)uso di Google Libri in tale guichi e per i limiti del diritto dʼautore.

Per quanto mi riguarda, al momento mi pare ottimale, perché con la situazione in corso il fatto che sia un nome storico, e che non somiglia maggiormente né al nome russo né a quello ucraìno, consente di usarlo senza dover implicare una manifestazione di simpatia per l'una o l'altra parte in guerra: come abbiamo visto, ora moltissimi che parteggiano per l'Ucraina si sentono in dovere di usare il nome appunto ucraino rispetto a quello russo più consueto in italiano:Canape lasco ctonio ha scritto: sab, 28 gen 2023 14:04 È tuttora lʼadattamento da preferire, se si ha il coraggio di andare controcorrente e esporsi a frecciatine?
(L'uso di parole neutrali, valide per tutti, naturalmente non implica che si debba essere neutrali circa il conflitto in corso, o qualunque conflitto).G. M. ha scritto:Una considerazione secondaria [circa l'uso degli esonimi], ma che in qualche caso può essere importante, è che talvolta per uno stesso posto esistono più nomi che hanno un qualche valore di endonimo, e la scelta di quale usare, per noi all’estero, può caricarsi di connotazioni politiche, di preferenza per la parte che parla una lingua piuttosto che un’altra. Scegliendo il nome italiano non si favorisce nessuna parte e si è sicuri di essere neutrali.
Lei aveva proposte alternative?
Segnalo ai visitatori che abbiamo discusso della pronuncia di Chiovia (presumibilmente /kjɔ̍vja/) in un filone dedicato.
Re: «Kiev» (russo), «Kyïv» (ucraino): è «Chiovia» lʼadattamento?
Assolutamente no, essendo digiuno totalmente di fonologia ed esonimi.
Rilevo che curiosamente in questo testo ecclesiastico del 1912, che parla diffusamente del vescovo di Chiovia, «di Chiovia» in latino viene reso col genitivo «Kijoviensis»:
Mentre, stando all’Annuario Pontificio (cui sicuramente Guichipedía si rifà), attualmente scrivono «Kioviensis», mantenendo la «o» alle cui ragioni ha accennato @Infarinato nel filone da lei aperto sulla pronuncia:
Grazie, avevo visto la discussione ma ho pensato non fosse corretto parlare lì dell’adattamento. In tal caso si deroga, qui in Cruscate, per mantenere un filone solo?Segnalo ai visitatori che abbiamo discusso della pronuncia di Chiovia (presumibilmente /kjɔ̍vja/) in un filone dedicato.
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Re: «Kiev» (russo), «Kyïv» (ucraino): è «Chiovia» lʼadattamento?
Fuori tema
Se lo stesso oggetto è trattato sotto due aspetti diversi (la corretta pronuncia in un caso, l’eventuale presenza di altri esonimi concorrenti dall’altro), mi sembra corretto aprire due filoni distinti.Canape lasco ctonio ha scritto: sab, 28 gen 2023 15:27Grazie, avevo visto la discussione ma ho pensato non fosse corretto parlare lì dell’adattamento. In tal caso si deroga, qui in Cruscate, per mantenere un filone solo?
Re: «Kiev» (russo), «Kyïv» (ucraino): è «Chiovia» lʼadattamento?
E così gli infelici, come avrebbe detto il De Amicis, pronunciano il nome della città come "chiif" o "chiiv", che assomiglia di più alla reale pronuncia russa ([ˈkʲiɪf]) che a quella ucraina ([ˈkɪjiu̯]). In russo è come se le vocali avessero dei "gradi", a seconda che siano accentate e della posizione nella parola: ad esempio la parola веселье si pronuncia [vʲɪˈsʲelʲje], quindi la "е" di Kiev non si pronuncia "e", né "je".G. M. ha scritto: sab, 28 gen 2023 14:58 [...] ora moltissimi che parteggiano per l'Ucraina si sentono in dovere di usare il nome appunto ucraino rispetto a quello russo più consueto in italiano [...]
Suppongo che l'italiano abbia "Chiovia" perché la città è stata parte del Regno di Polonia fino al '700 o giù di lì.
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