«È da mo che…»

Spazio di discussione su questioni di dialettologia italiana e italoromanza

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Davide M.
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Iscritto in data: lun, 01 ago 2022 11:34

«È da mo che…»

Intervento di Davide M. »

Ciao a tutti.
Vi chiedo a proposito di un'espressione tipicamente romana divenuta ormai di uso pubblico in tutta Italia.
Come da oggetto,perché "è da mo..." significa "è da molto tempo..." se la traduzione di mo' è "adesso,ora" dal latino mōdo?
Grazie,vi leggo sempre
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5246
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Re: «È da mo che…»

Intervento di Carnby »

Significa anche ‘poco fa’, dev’essere questo il punto di partenza per il significato dell’espressione. Nota: la usano anche i giovani in Toscana, ma di solito raddoppiano dopo il da: /ɛddamˈmo/. La base di partenza comunque è il latino mŏdo (non *mōdo) e infatti la pronuncia più corretta, seppur apparentemente minoritaria, sarebbe /mɔ/.
Dadu19
Interventi: 1
Iscritto in data: ven, 04 feb 2022 19:01

Re: «È da mo che…»

Intervento di Dadu19 »

Grazie! Allora è un'esagerazione ironica che da "poco tempo fa" diventa "molto tempo fa". Probabilmente incide la somiglianza di mo' con "molto".
Utente cancellato 676

Re: «È da mo che…»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Dadu19 ha scritto: mer, 16 nov 2022 18:11 Grazie! Allora è un'esagerazione ironica che da "poco tempo fa" diventa "molto tempo fa".
Sì, banale antifrasi.
Avatara utente
Lorenzo Federici
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Località: Frosinone

Re: «È da mo che…»

Intervento di Lorenzo Federici »

Una domanda: la /o/ chiusa è possibile che derivi da una qualche variante popolare (qualcosa come modo [mɔdɔ] > *[mɔðɔ] > * /moː/?) o è semplicemente una pronuncia centromeridionale estesa al resto d'Italia?
Avatara utente
Infarinato
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Re: «È da mo che…»

Intervento di Infarinato »

Lorenzo Federici ha scritto: mar, 07 feb 2023 12:12 [L]a /o/ chiusa è possibile che derivi da una qualche variante popolare (qualcosa come modo [mɔdɔ] > *[mɔðɔ] > * /moː/?)…
No, non si osservano fenomeni del genere, non solo nel passaggio dal latino all’italiano [fiorentino/toscano], ma —direi— nemmeno in quello dal latino a qualsiasi altra lingua romanza… cioè: va bene la lenizione e anche un allungamento di compenso (mai in italiano, però), ma la ricombinazione in una vocale [latina] lunga e quindi chiusa, mai (e, tanto per ismentire il suo «latinista del Tubo» preferito, il raddoppiamento fonosintattico [comunque tardo] dopo sopra non è la continuazione della lunga finale di suprā :P).
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