«Sibling»

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Re: [FT] «Untyped [sibling]»

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Fuori tema
Se qui c'è un esperto in biologia potrebbe dire qualcosa in merito alla traduzione di untyped [siblings] con [germani] non specificati? È corretta? M'incuriosisce e al momento non ho il tempo di fare ricerche.
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Valalli
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Re: «Sibling»

Intervento di Valalli »

Infarinato ha scritto: sab, 11 mar 2023 17:15[...] sibling, che indica chi ha «almeno un genitore in comune» [...]
Lei è sicuro che abbia quel significato? Perché sia il dizionario di Oxford che di Cambridge presentano la seguente definizione:
Sibling: a brother or sister
Ora per brother e sister si hanno le seguenti definizioni, uguali sia per il dizionario di Oxford (rispett. qui e qui) che di Cambridge (rispett. qui e qui), dove il grassetto è mio:
Brother: a man or boy with the same parents as another person
Sister: a girl or woman who has the same parents as another person
Dunque si ha che siblings indica tre situazioni: [solo sorelle]/[fratelli e sorelle]/[solo fratelli] dei medesimi genitori. D'altro canto fratelli riesce solo ad indicare [fratelli e sorelle]/[solo fratelli] ma non [solo sorelle].
Infarinato ha scritto: sab, 11 mar 2023 17:15
  1. Ha già un significato specifico nell’àmbito che c’interessa, di «nato dagli stessi genitori», e quindi non è propriamente sibling, che indica chi ha «almeno un genitore in comune»;
  2. È totalmente innecessario al plurale, visto che abbiamo già fratelli;
  3. Non è sufficientemente univoco/neutro al singolare, ché contiene la marca -o del genere maschile (non si tratta, per intenderci, di un sostantivo del tipo [il/la] parente).
Pertanto germano risolve il 3 e 4 punto perché è equivalente a sibling come significato e al plurale copre una situazione che fratelli invece ignora.

Invece per il punto 5 propongo di prendere come riferimento il modello da lei proposto di [il/la] parente modificando germano in [il/la] germane da cui il plurale [i/le] germani; una tal modifica non dovrebbe essere troppo fastidiosa ai molti poiché germano è già di per sé poco diffuso.

Visto che ci sono segnalo anche che in italiano giuridico vi sono due aggettivi per indicare figli che condividono un solo parente: consanguineo e uterino.
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Infarinato
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Re: «Sibling»

Intervento di Infarinato »

Valalli ha scritto: lun, 13 mar 2023 23:31
Infarinato ha scritto: sab, 11 mar 2023 17:15[...] sibling, che indica chi ha «almeno un genitore in comune» [...]
Lei è sicuro che abbia quel significato?
Vuole scherzare, spero? E mi cita anche i dizionarietti ad usum Delphini:roll:
L’OED Third Edition, March 2022 (most recently modified version published online March 2023), s.v. «sibling, n.» (sott. mia), ha scritto: 2.a. Originally Genetics. Each of two or more children or individuals having at least one parent in common; a brother or sister.
Cioè, «a brother or sister» in senso lato.
Valalli ha scritto: lun, 13 mar 2023 23:31
Infarinato ha scritto: sab, 11 mar 2023 17:15
  1. Ha già un significato specifico nell’àmbito che c’interessa, di «nato dagli stessi genitori», e quindi non è propriamente sibling, che indica chi ha «almeno un genitore in comune»;
  2. È totalmente innecessario al plurale, visto che abbiamo già fratelli;
  3. Non è sufficientemente univoco/neutro al singolare, ché contiene la marca -o del genere maschile (non si tratta, per intenderci, di un sostantivo del tipo [il/la] parente).
Pertanto germano risolve il 3 e 4 punto perché è equivalente a sibling come significato e al plurale copre una situazione che fratelli invece ignora.
No, v. supra.
Valalli ha scritto: lun, 13 mar 2023 23:31 Invece per il punto 5 propongo di prendere come riferimento il modello da lei proposto di [il/la] parente modificando germano in [il/la] germane da cui il plurale [i/le] germani
Certo, perché Lei è il Sommo Onomaturgo che, in ispregio delle regole che governano il cambiamento linguistico in una lingua storico-naturale, benignamente ci omaggia di un allotropo, che fra l’altro non risolve il problema. E non lo risolve perché anche parole come presidente, parente etc., benché di per sé ambigeneri, quando si accompagnano a un articolo o a un aggettivo della prima classe, obbligano una lingua come l’italiano (dotata, cioè, di due generi grammaticali) a operare una scelta binaria.

L’unica «soluzione» sarebbe quella d’introdurre, come vorrebbero alcuni, due nuovi fonemi (e corrispondenti grafemi) per indicare un terzo genere «neutro» (al singolare e al plurale, rispettivamente), quindi *lə fratellə (sing.) e *lɜ fratellɜ (pl.), ma qui siamo ben oltre la violazione delle regole di cui sopra: siamo alla fantalinguistica piú sfrenata e al puro vaneggiamento.
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G. M.
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Re: «Sibling»

Intervento di G. M. »

Infarinato ha scritto: mar, 14 mar 2023 1:49
Valalli ha scritto: lun, 13 mar 2023 23:31 Invece per il punto 5 propongo di prendere come riferimento il modello da lei proposto di [il/la] parente modificando germano in [il/la] germane da cui il plurale [i/le] germani
[N]on risolve il problema […] perché anche parole come presidente, parente etc., benché di per sé ambigeneri, quando si accompagnano a un articolo o a un aggettivo della prima classe, obbligano una lingua come l’italiano (dotata, cioè, di due generi grammaticali) a operare una scelta binaria.

L’unica «soluzione» sarebbe quella d’introdurre, come vorrebbero alcuni, due nuovi fonemi (e corrispondenti grafemi) per indicare un terzo genere «neutro» (al singolare e al plurale, rispettivamente), quindi *lə fratellə (sing.) e *lɜ fratellɜ (pl.) […].
A me pare che a un problema simile esista una soluzione che non solo non esce dal normale italiano, ma è anche "facile": usare una parola che non cambia genere grammaticale riferendosi a maschi o femmine: come persona, vittima, recluta, guardia, spia, genio

Questo solo per precisione teorica: non dico che sia necessario coniare un qualche neologismo per il caso in esame. :)
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Re: «Sibling»

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G. M. ha scritto: mar, 14 mar 2023 11:06 A me pare che a un problema simile esista una soluzione che non solo non esce dal normale italiano, ma è anche "facile": usare una parola che non cambia genere grammaticale riferendosi a maschi o femmine: come persona, vittima, recluta, guardia, spia, genio
Sí, certo… Io mi riferivo al caso in cui si desiderasse usare una parola esistente (come fratello, sorella, germano) che non fosse già di quel tipo;) Comunque, nemmeno la soluzione da Lei richiamata è esente da problemi per la tendenza dell’italiano alla «generizzazione», come testimoniano varianti quali la soprano, la sosia o la premio Nobel.
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Re: «Sibling»

Intervento di Freelancer »

Stupisce (ma non troppo) che anche dopo aver letto l’articolo di Lombardi Vallauri (ma quanti l’avranno letto?) tante persone continuino a interstardirsi nel cercare o tentare di stabilire una corrispondenza biunivoca fra due lingue invece di pensare a come usare al meglio il genio della nostra lingua per rendere nel modo migliore, in base al contesto, qualunque significato della lingua di partenza.
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12xu
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Re: «Sibling»

Intervento di 12xu »

Freelancer ha scritto: mar, 14 mar 2023 20:45 Stupisce (ma non troppo) che anche dopo aver letto l’articolo di Lombardi Vallauri (ma quanti l’avranno letto?) tante persone continuino a interstardirsi nel cercare o tentare di stabilire una corrispondenza biunivoca fra due lingue invece di pensare a come usare al meglio il genio della nostra lingua per rendere nel modo migliore, in base al contesto, qualunque significato della lingua di partenza.
Non comprendo a fondo questa visione sacrale della lingua, come fosse un'area protetta da proteggere così come si è evoluta. L'evoluzione non è stata sempre spontanea, ma talora influenzata da degli agenti che hanno introdotto e rivitalizzato parole, o che hanno imposto delle regole preferibili a quelle che si sarebbero imposte spontaneamente.
La lingua è lo strumento per poter estrinsecare il nostro pensiero, e tanto più sarà uno strumento preciso e malleabile, tanto più sarà facile comunicare senza errore. Rivitalizzare una parola desueta che potrebbe semplificare il discorso e favorire la comprensione, come germano, non corrompe l'ecosistema linguistico come l'abuso degli anglismi; per contro, lo corrobora.
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Re: «Sibling»

Intervento di Infarinato »

12xu ha scritto: mer, 15 mar 2023 13:26 Non comprendo a fondo questa visione sacrale della lingua, come fosse un'area protetta da proteggere così come si è evoluta.
Nessuna visione sacrale, ma bisognerebbe avere sempre ben presente il principio di equieffabilità delle lingue naturali e conoscere a fondo le leggi che regolano il cambiamento linguistico prima di avventurarsi in proposte che non solo sono poco realistiche, ma che non risolvono nemmeno il «problema» che si vorrebbe risolvere. ;)
12xu ha scritto: mer, 15 mar 2023 13:26 Rivitalizzare una parola desueta che potrebbe semplificare il discorso e favorire la comprensione, come germano, non corrompe l'ecosistema linguistico come l'abuso degli anglismi; per contro, lo corrobora.
Ma, in questo caso (cioè, germano come traducente di sibling), è —come si è ampiamente documentato— sbagliato.

Direi che abbiamo sviscerato la questione a sufficienza. Chiudo pertanto il filone.
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