«Wessex»

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G. M.
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Re: «Wessex»

Intervento di G. M. »

Fuori tema
G. M. ha scritto: mar, 14 feb 2023 17:23 Contano naturalmente anche le circostanze concrete di ogni traduzione. In quest'opera, l'autore parla sempre di Wessex e mai di West Saxons (la stessa parola Saxon[s] compare solo 4 volte nell'opera, considerando anche l'introduzione): il riferimento ai sassoni è quindi più implicito che esplicito.
Dopo aver approfondito alcune ricerche, sintetizzando, penso di poter dire con una certa sicurezza che questo sia stato fatto dall'autore con intenzione deliberata, volendo mettere l'accento sullo stato come entità politico-culturale e non come entità "razziale", come potrebbe sembrare maggiormente parlando di sassoni orientali. Oggi può sembrare una preoccupazione bislacca, ma al tempo (l'opera è del 1911) si parlava non poco di razze, e il mio autore aveva al riguardo una visione assai netta, che nell'identificare le nazioni considerava importante il fatto culturale e invece irrilevante quello razziale. Tocca il tema più volte nei propri scritti* (un esempio). Almeno in quest'opera lo seguirò quindi con un "opaco" Vessessia (dandone adeguata spiegazione nelle note); il che naturalmente non preclude che in altri contesti, o nell'uso italiano generale, si possa tradurre diversamente.

[*Sembrerebbe usare parole più o meno definitive proprio sul nome Wessex in Una breve storia d'Inghilterra, Rubbettino, 2012, p. 47, ma ho visto che la traduzione italiana sembra fraintendere il senso originale.]
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