«Cishet», «cis-het»

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Lorenzo Federici
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«Cishet», «cis-het»

Intervento di Lorenzo Federici »

La pronuncia in inglese è /sɪ̍s.hɛt/, non /sɪ̍ʃət/ o /sɪ̍ʃɪt/ come si potrebbe pensare. Il termine è composto da cisgender (cisgenere) (o cissexual (cissessuale)) e heterosexual (eterosessuale), e indica appunto una persona che non è né transgenere né omosessuale.

Il termine si trova anche in inglese nella forma cis[-]hetero, ma la ricerca di Google non dà risultati per un cisetero.

Imperterrito, sono andato a controllare su X (già Twitter), regno del dramma a tema comunità LGBT+ per eccellenza, e ho trovato svariati cinguettii con questo termine. :D
Ultima modifica di Lorenzo Federici in data lun, 21 ago 2023 22:19, modificato 1 volta in totale.
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G. M.
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di G. M. »

Lorenzo Federici ha scritto: lun, 21 ago 2023 21:07 [...] la ricerca di Google non dà risultati per un cisetero.
Basta togliere un. :)
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Lorenzo Federici
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di Lorenzo Federici »

Avrei potuto pensarci prima, effettivamente. :P Comunque, è interessante notare come venga usato sia in pagine informative sia nello scritto informale.
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Carnby
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di Carnby »

Solo a me fa cisetero venire a mente il fisetere, ovvero il capodoglio? :wink:
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il prefisso cis- in italiano è raro e si limita a determinazioni geografiche, es. cispadano e cisalpino. Per questo in cisetero, scritto cosí, rischia di non essere riconosciuto: di conseguenza la pronuncia diventerebbe ci/z/etero, e non ci/s/etero. Per ovviare al problema, non essendo percorribile la soluzione del raddoppiamento grafico di ‹s›, come accadde in parassita, lo scriverei allora cis-etero.
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Lorenzo Federici
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di Lorenzo Federici »

Ho tre domande.
1. Perché è stato necessario mantenere a tutti i costi il suono /s/ di parasito? O è soltanto una pronuncia regionale diventata poi quella principale?
2. Perché invece Narciso (e anche altre parole?) ha perso la doppia /ss/?
3. Perché è necessario mantenere la /s/ di cis-? Oltre al fatto che il termine già viene usato nello scritto unito e oltre al fatto che cisalpino ha già /z/, anche se diventa /ʧizɛ̍tero/ per un settentrionale non ci sono comunque incomprensioni. Ha senso scrivere cis-etero per sottolineare l'origine, ma la pronuncia sarebbe comunque /ʧizɛ̍tero/. L'unico motivo per mantenere /ʧis-/ può essere che è /ʧissessua̍le/ e non /ʧizsessua̍le/, ma non ne vedo il motivo in italiano.
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Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: mar, 22 ago 2023 19:361. Perché è stato necessario mantenere a tutti i costi il suono /s/ di parasito?
Come riporta il DOP «per assicurare meglio la pn. sorda della sibilante, poco riconoscibile a prima vista come iniziale d’un 2° componente della parola» (sottolineatura mia). In altre parole, per render chiara la composizione.
Lorenzo Federici ha scritto: mar, 22 ago 2023 19:363. Perché è necessario mantenere la /s/ di cis-? Oltre al fatto che il termine già viene usato nello scritto unito e oltre al fatto che cisalpino ha già /z/, anche se diventa /non izɛ̍tero/ per un settentrionale non ci sono comunque incomprensioni. Ha senso scrivere cis-etero per sottolineare l'origine, ma la pronuncia sarebbe comunque /ʧizɛ̍tero/.
Cis (/ˈʧis/) si usa anche come sostantivo, in opposizione a trans (si sgugoli, ad esempio, «i cis» con qualche altra parola chiave di contesto, es. «transessuali»): con ogni probabilità dunque cis verrà pronunciato con /s/ anche in questo pseudocomposto neoclassico.

E dico «pseudo» sia perché etero- è un prefissoide e non un suffissoide, quindi non può rappresentare la testa del composto —e noto qui che il composto completo, ciseterosessuale, stando al significato dei singoli elementi, non avrebbe alcun senso— sia perché il termine ricorre in discussioni sull’identità di genere, non tanto sugli orientamenti sessuali, sicché cis-etero è un «cis» che (per giunta) è «etero», piuttosto che un etero che s’identifica nel proprio sesso. (Insomma, questi nuovi termini sono morfologicamente dei mostriciattoli che cozzano contro la formazione di composti neoclassici secondo la norma).

Proprio per queste ragioni l’analogia con cisalpino regge poco: in questo caso cis- è davvero un prefisso e mantiene il significato locativo originario; nell’accezione nata nell’ambito degli studi di genere, invece, cis- è un elemento che ha assunto un significato secondario, metaforico, e inoltre può essere sostantivato come abbreviazione di cisgenere o cissessuale.
Avatara utente
Lorenzo Federici
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Re: «Cishet», «cis-het»

Intervento di Lorenzo Federici »

Potremmo avere cissetero se avessimo un cisso e un transo (o traso?).
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