«Lungotermismo»

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G. M.
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«Lungotermismo»

Intervento di G. M. »

L'anno scorso ho sentito parlare del longtermism, una corrente di pensiero che mira a concepire e costruire il mondo in funzione d'un beneficio dell'umanità «a lungo termine» (ingl. in the long term).

In italiano ho incontrato parecchie volte il semicalco-semiadattamento lungotermismo, dove io avrei usato invece lungoterminismo.

Qualche settimana fa sono stato in libreria e ho visto per caso e con piacere che nel libro del filosofo promotore il traduttore ha usato proprio lungoterminismo.

Non capisco bene la logica, evidentemente diffusa anche presso persone che dovrebbero avere una certa competenza linguistica, di tradurre long- e -ism ma lasciarci in mezzo -term-, quando l'equivalente italiano è immediato (lungo termine) e suona pure simile all'inglese.
valerio_vanni
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Re: «Lungotermismo»

Intervento di valerio_vanni »

G. M. ha scritto: mar, 02 gen 2024 18:55 L'anno scorso ho sentito parlare del longtermism, una corrente di pensiero che mira a concepire e costruire il mondo in funzione d'un beneficio dell'umanità «a lungo termine» (ingl. in the long term).

In italiano ho incontrato parecchie volte il semicalco-semiadattamento lungotermismo, dove io avrei usato invece lungoterminismo.
Anch'io.
La versione tagliata richiama più la radice "term-".
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G.B.
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Re: «Lungotermismo»

Intervento di G.B. »

G. M. ha scritto: mar, 02 gen 2024 18:55 Non capisco bene la logica, evidentemente diffusa anche presso persone che dovrebbero avere una certa competenza linguistica, di tradurre long- e -ism ma lasciarci in mezzo -term-, quando l'equivalente italiano è immediato (lungo termine) e suona pure simile all'inglese.
Forse perché adattano? Mi viene in mente l'antico battibecco tra giuristi e grammatici intorno al francesismo codificazione, che Fornaciari e Tommaseo volevano, provocatoriamente, derivato da coda, ma ovviamente era dal fr. codification, da code «codice». Fu cosí proposto in sua vece codicificazione, «brutta parola senza dubbio e che nessuno si sogna di usare» (Panzini).
G.B.
Avatara utente
G. M.
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Re: «Lungotermismo»

Intervento di G. M. »

Non ho presente la discussione al riguardo. A sensazione mia, non trovo nulla di ripugnante, e neanche solo «brutto», in codicificazione (se non che è una parola ponderosa; ma molti termini in -zione lo sono e li usiamo senza badarci: delegittimazione, nazionalizzazione, telecomunicazione…); mi suona strano, naturalmente, perché ho sempre sentito codificazione. Ma immagino che oggi avrei avuto sensazioni opposte se storicamente il termine fosse stato foggiato nell'altra maniera.

Se codificazione ci riporta alla prima metà dell'Ottocento, la parola qui in esame è invece novissima, al momento rara, e possiamo ragionare di quale soluzione sia migliore per l'italiano. Lei che parere ne dà?

In generale, come lei sa, io non ho nulla a priori contro gli adattamenti; però devono avere una qualche utilità un po' convincente. Qui fatico a vederla…
Avatara utente
G.B.
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Iscritto in data: gio, 15 ago 2019 11:13

Re: «Lungotermismo»

Intervento di G.B. »

G. M. ha scritto: sab, 06 gen 2024 16:36 Non ho presente la discussione al riguardo. A sensazione mia, non trovo nulla di ripugnante, e neanche solo «brutto», in codicificazione (se non che è una parola ponderosa; ma molti termini in -zione lo sono e li usiamo senza badarci: delegittimazione, nazionalizzazione, telecomunicazione...); mi suona strano, naturalmente, perché ho sempre sentito codificazione. Ma immagino che oggi avrei avuto sensazioni opposte se storicamente il termine fosse stato foggiato nell'altra maniera.

Se codificazione ci riporta alla prima metà dell'Ottocento, la parola qui in esame è invece novissima, al momento rara, e possiamo ragionare di quale soluzione sia migliore per l'italiano.
Sí, direi che il seguito di quella arrendevole voce del Dizionario moderno non faccia ancora al caso nostro:
Dunque codificazione, notando che quando non si crea del proprio, bisogna accettare le parole necessarie quali gli altri popoli che creano ce le danno, conformi o difformi che siano all'indole della nostra lingua. È l'antica legge del Brenno gallico. Cosí dicasi del verbo codificare, fr. codifier. Il Rigutini propone ridurre in codice. E chi l'usa comunemente?
G. M. ha scritto: sab, 06 gen 2024 16:36Lei che parere ne dà?
Ebbene, direi che la soluzione migliore sia senza dubbio lungoterminismo, come sarebbe stato meglio, idealmente, codicificazione o riduzione in codice. Non escluderei, però, anche per via dell'indesiderata forza normativa dei dizionari e di una percezione analoga a quella che si ebbe per codicificazione, una qualche futura oscillazione.
G.B.
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Millermann
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Re: «Lungotermismo»

Intervento di Millermann »

Sono anch'io d'accordo con i pareri finora espressi. Ci sono già tre parole in italiano che terminano in -terminismo (scusate il curioso bisticcio di parole ;)): determinismo, indeterminismo e la stessa terminismo, mentre non v'è n'è alcuna che esca in -termismo.
Di conseguenza, a prescindere da ogni adattamento, direi che l'uscita in -terminismo sia quella da preferire. :)
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