«Porta» e «scopa»

[Carnby]

Si suol dire che nell’uso fiorentino e «cruscante» uscio sia un affisso piccolo mentre porta sia generalmente più grande; in maniera simile la granata è fatta di saggina, mentre la scopa (quella della befana o della strega) è fatta di erica, detta infatti anche scopa. Questa differenza da me non esiste: si dice grenata anche per la scopa della strega e uscio anche per porte abbastanza grandi (porta è solo quella della città).

[Millermann]

Qui da me, per fare un confronto, scopa è l'unico termine che abbia sentito usare; granata, per influsso dialettale, farebbe pensare piuttosto alla melagrana.

Similmente per quanto riguarda porta: uscio non s'usa affatto (suona in stile «le avventure di Pinocchio» ); in compenso, le porte interne a un battente vengono talvolta chiamate bússole.

[u merlu rucà]

Un tipo 'uscio' c'è anche in Liguria occidentale isciu a Pigna e Buggio, üsc a Verdeggia e Realdo.

[Carnby]

Mi correggo un po’: anche un «uscio» molto grande può essere una porta da me. Uscio del Duomo non l’ho ma sentito. Però il portone di casa di chiamava effettivamente uscio.

[brg]

Da me l'uscio è esclusivamente la porta di fuori.

[Carnby]

Sulla distinzione tra scopa e granata ho letto questa cosa qui. Ma non mi convince; nel vernacolo empolese grenata si usava per entrambi i tipi. Può darsi che ci fosse una differenza tra fiorentino «urbano» e vernacoli del contado.

[valerio_vanni]

Qui al confine nord la situazione è questa: il termine scopa è generico, granata indica nello specifico quella di saggina.
Ma mi pare di ricordare che i nonni usassero granata per entrambi.

[Carnby]

Ma mi pare di ricordare che i nonni usassero granata per entrambi.

Quindi come da noi.
Tornando a porta, ho sentito da un toscano la strana locuzione uscio di una porta, tentativo maldestro di mettere insieme le due parole.