«Tamil», «tamul»

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G. M.
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Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

«Tamil», «tamul»

Intervento di G. M. »

Treccani:
tàmil (o tàmul) s. m. – Denominazione di una lingua dravidica parlata dalle popolazioni Tamil (o Tamul) stanziate nella parte merid. del Deccan e in quella settentr. dell’isola di Srī Laṅka, usata da più di 30 milioni d’individui.
Trovo indicazioni contrastanti circa l'accentazione: il Treccani ha solo tàmil, tàmul; il DOP solo tamìl, tamùl; il DiPI (1, 2) ha «taˈmil. ↑ˈta-», «taˈmul. ˈta-»; il GDLI ha:
tamil (tàmili o tamul; meno corretto, ma diffuso tamìl), sm. e f. invar. (plur. rar. anche tamili). Popolazione dravidica dell'India sudorientale e di Ceylon, caratterizzata da pelle scura, statura medio-bassa, cranio affusolato, viso squadrato e labbra tumide. -anche: ciascun appartenente a tale popolazione.
    Gozzano, I-418: Tamili... ritornano in india dopo il lavoro annuale nelle piantagioni cingalesi di thè. F. Coivano [«La Stampa», 6-I-1998], 4: Presenza provvisoria di zairesi e tamil turchi e ghaniani.
    2. Sm. Lingua indiana appartenente al gruppo meridionale, attestata epigraficamente dal II sec. a.C. e usata da più di 30 milioni di persone; è parlata nello Stato del Tamil Nadu, nella parte settentrionale dello Sri Lanka e da comunità di emigrati in Malesia, Indonesia, Birmania, Vietnam, Africa orientale e meridionale, Guyana britannica, Isole Figi, Madagascar, Trinidad e Martinica; si distingue in cinque dialetti locali: orientale, settentrionale, occidentale, meridionale e singalese; vi è una grande diversità fra la lingua letteraria (attestata già in iscrizioni dell'VIII secolo) e la lingua parlata, formata sulla base di parlate nordorientali.
    = Dall'ant. dravidico dramila o damila, da cui il sanscr. dravida 'etnia o lingua tamilica'.
C'è l'aggettivo tamilico, per il GDLI «anche sostant[.]» (senz'altre spiegazioni), che si potrebbe usare facilmente per la lingua («il tamilico») ma forse suona poco naturale come etnico («un tamilico»?); essendoci tamili, mi chiedo se non potrebbe passare inavvertito —come etnico, ma anche per la lingua— un uso noncalente d'un singolare tamilo o tamile (accentati come, non so). In Google Libri l'uso di tamili al singolare pare essere stato rarissimo, mentre sembra molto più rappresentato tamili al plurale.

Un'attestazione di tamile singolare; un po' più numerosi i tamilo.

L'uscita in -e è forse preferibile per vicinanza alle lingue sorelle (almeno lo spagnolo, non so bene le altre): in ispagnolo tamil e tamul, in portoghese tâmil e tâmul, in catalano tàmil e tàmul, in rumeno tamil, in francese tamoul e tamil.

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