«Malayalam»

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G. M.
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«Malayalam»

Intervento di G. M. »

Treccani:
malayàlam agg. e s. m. [voce indigena della lingua stessa]. – Denominazione di una lingua dravidica, in origine dialetto del tamil, documentata fin dal sec. 13°, parlata oggi nell’India sud-occidentale.
Non ho trovato adattamenti nei Libri di Google, a parte un piacevole malaialamo (da leggersi sdrucciolo?) in un libro d'informatica del 2002, tradotto dall'inglese, in una lista di lingue.

In portoghese malaiala o malaiálim, in catalano malaiàlam.

Termine correlato è malabarico (Treccani, sottolineatura mia):
malabàrico agg. (pl. m. -ci). – Del Malabàr, regione costiera dell’India, nel Deccan sud-occidentale: costumi m., imbarcazioni m.; lingua m. (o, come s. m., il malabarico), denominazione imprecisa sotto cui, per lungo tempo, furono riunite due lingue dravidiche, il tamil e il malayalam. Riti m.: sono state così chiamate (impropriam., perché non esclusive del Malabar) alcune forme di accomodamento a riti, costumi e idee locali (onoranze agli antenati, cerimonie nuziali, modi di designare Dio, distintivi di casta, ecc.) adottate dal sec. 17° in India (come anche in Cina, nei cosiddetti riti cinesi) dai missionarî gesuiti allo scopo di facilitare la penetrazione missionaria, ma avversate da missionarî di altri ordini e causa di gravi contrasti con la Curia Romana.
Malabar è invece (ancora?) usato per il malayalam in ispagnolo.
Avatara utente
Carnby
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Re: «Malayalam»

Intervento di Carnby »

Sarebbe opportuno trovare un termine che eviti la sgradevole assonanza con maiala (sulla quale ho sentito diverse battute).
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