Uhm... in effetti non avevo tenuto conto del fatto che il primo elemento dovesse necessariamente essere un aggettivo. Come dicevo, *
semafono è nato come italianizzazione della pronuncia /ˈsmɑːtˌfəʊn/ (quindi con /ˈsmɑː/ e non /ˈzma/) e a imitazione di
semaforo. Il significato «imposto» avrebbe dovuto essere qualcosa come «telefono
con (cioè che usa/riceve/mostra) segnali», intendendo con ciò l'interazione che avviene tramite tocco, gestualità, comandi vocali, impronte digitali e via dicendo.
Ma non è cosí importante che il significato sia perfetto: ve ne ho parlato proprio perché mi faceva piacere avere il vostro parere, e infatti ho apprezzato l'idea di Lorenzo (che però mi pare piú «pesante» e somiglia un po' troppo a
smartofono) e le sue acute osservazioni, caro Infarinato (a proposito: e *
spertofono nessuno l'ha notato?

).
Se posso permettermi, vorrei fare anch'io qualche osservazione sulle altre proposte giocose già fatte. Prendiamo, ad esempio,
dinofono (

): è bello, semplice e suona bene (un po' come
semafono 
), ma nasconde un piccolo «difetto»: richiama alla mente i dinosauri, quindi sembra piuttosto un sinonimo di quel... *
fonosauro proposto da Carnby per i cellulari di vecchia generazione. Insomma, ho l'impressione che
dinofono, anche come suono, sia piú adatto a tradurre
dumbphone che non
smartphone.
